La seguente intervista alla protagonista di The Handmaid’s Tale contiene spoiler sulla seconda stagione della serie e in particolare sul finale di stagione.
Occhio per occhio, dente per dente, e un dito per alcune parole. Quest’ultimo è il costo che paga Serena Joy Waterford (Yvonne Strahovski) nel finale della seconda stagione di The Handmaid’s Tale. L’offesa di Serena, che le costa un dito, è il semplice fatto di leggere a voce alta un verso della Bibbia. La lettura di Serena mette in risalto il suo appello pubblico per permettere alle donne di Gilead di essere in grado di leggere e studiare la Bibbia, una mossa che in parte è ispirata dall’esecuzione di Eden dello scorso episodio, così come dal desiderio di creare un futuro migliore per la sua neonata Nicole – la figlia biologica di Offred (Elisabeth Moss), ma la figlia di Serena agli occhi della legge di Gilead.
O quanto meno, Nicole era la figlia di Serena, anche se l’ultima scelta di Serena alla fine della stagione permette a Offred/June di scappare con la bambina. Parlando con il The Hollywood Reporter, Yvonne Strahovski definisce la scena come “un momento di completa sconfitta e di disperazione,” lasciando Serena senza l’unica cosa di cui le sia mai importato. Con l’uscita della bambina dalla sua vita, e con la realizzazione della realtà della mostruosa civiltà che ha aiutato a costruire, Serena si trova sull’orlo di una terza stagione incredibilmente tumultuosa. Ecco cosa pensa l’attrice su quello che potrebbe riservare il futuro, sul perché non vede nessuna possibilità di redenzione per il suo personaggio e i suoi pensieri sulla seconda stagione.
Dopo il finale di stagione, quale pensi che sia stato il percorso di Serena quest’anno?
Penso sicuramente che sia stato la maternità, ovvero il suo imparare delle lezioni su cosa significhi essere davvero una buona madre. Sia come ideale che lei aveva nella sua testa sul fatto che lei era una brava persona e anche come pensiero che avrebbe potuto fare qualsiasi sacrificio per il suo bambino, ma non aveva davvero capito cosa significhi veramente sacrificare la cosa più importante per te affinché tuo figlio possa avere un futuro migliore. Alla fine, lei compie questo sacrificio ed è la lezione più grande di tutte. Penso sia stato una sorta di viaggio sulle montagne russe fantastico, visto che le sue convinzioni morali e i suoi ideali venivano costantemente messi alla prova, e il suo dubitare e poi combattere e dubitare e combattere ancora finché non ha più potuto ignorare la verità – e quella verità è quella che le dice Offred: “Lei non può crescere in questo posto, a Gilead, lo sai.” Non può più ignorare questo fatto.
Era questo l’altro importante tema per te per quest’anno, Serena che finalmente capisce che Gilead non è un luogo sicuro?
Penso che questo non sia così chiaro come la maternità. Penso che probabilmente ci sia ancora molto rifiuto su questo, o forse mancanza di accettazione, anche se credo che lei sia abbastanza perspicace riguardo al mondo di cui fa parte e che ha aiutato a costruire e al che effetto abbia sulle persone. Penso che forse durante il finale, o meglio negli ultimi due episodi, stia iniziando a capire il degrado di quello che ha aiutato a creare, e questo porterà senso di colpa e disprezzo verso se stessa? Lo farebbe, se avesse inteso davvero di cosa si stava rendendo complice in quella circostanza.
L’esecuzione di Eden nello scorso episodio quanto ha influenzato le azioni di Serena nel finale?
Penso che quello sia uno dei momenti più decisivi. Credo che probabilmente a partire dalle percosse con cui Serena viene punita, sfidando ogni limite per aiutare la piccola Angela, la figlia di Naomi, all’ospedale… Penso che sia l’inizio di tutti questi momenti che hanno un grande impatto su di lei. E sicuramente la morte di Eden è uno di quelli perché penso che vedesse Eden come tutti gli altri, ovvero come qualcuno di molto innocente e pio che segue le regole ed ha un cuore puro e crede nella società in cui vivono.
E se una persona così non riesce ad avere successo in Gilead…
Sì, esattamente. Credo che lei immagini la figlia essere simile in molti modi, che abbia un atteggiamento simile a questo credo in questo mondo e vedere questo, vedere come Eden sia stata trattata e punita e poi riflettere che se qualcuno come Eden può essere trattato in questa maniera e se qualcuno come Serena, che è al culmine della posizione sociale a cui possono arrivare le donne… se Serena può essere trattata così: pestata e punita con la perdita di un dito, allora cosa può esserci nel futuro di sua figlia? Questa nuova consapevolezza ha un impatto così grande, penso, nel suo viaggio che ci porta dritti a quello che è successo nel finale.
Hai menzionato come Serena perda un dito, che è una scena così scioccante nel finale…
È intenso, è veramente molto intenso. Sicuramente è stata una sorpresa per me, non me lo aspettavo proprio. L’ho definito un bellissimo momento, perché la vedete avere questo momento di redenzione, ma è anche patetico in un certo senso perché è troppo poco, troppo tardi. Anche se lei è ancora speranzosa che forse qualcuno tra i comandanti uomini le dia ascolto, loro alla fine non lo fanno, allo stesso tempo non riguarda solo gli uomini dell’assemblea, ma anche lei stessa che si alza davanti tutti e compie questo sacrificio sapendo di poter convivere con se stessa perché ha provato davvero a fare qualcosa per sua figlia. E ovviamente ne ha pagato il prezzo, ma lei era disposta a questo ed è qualcosa di nobile e onesto con cui può convivere.
Com’è stato interpretare quell’ultima scena con Elisabeth Moss e dire addio alla bambina?
È una linea sottile quella scena e prendere quella decisione in quel momento, ma anche sapere che quella scelta era sulla sua testa da tutto questo tempo con tutti questi confronti e queste lezione che ha imparato lungo la strada. Per me, doveva essere così, un momento di rottura, avete presente? Quando dopo aver perso il dito e dopo aver cercato e perso altra fede nella sua relazione con il marito, che non c’è davvero altro per lei che capire che Gilead non è un posto sicuro per la sua bambina. Penso sia un momento devastante di perdita totale e disperazione. Voglio dire, è così triste. Stavo singhiozzando quando ho letto il copione ed è un momento molto emozionante ed è la cosa più salvifica che Serena abbia fatto in tutto questo tempo, nel corso di due stagioni. Lei fa il sacrificio più grande e ora ha perso l’unica cosa che la teneva insieme.
Come pensi che sia il futuro senza sua figlia nella terza stagione? Deve essere qualcosa di interessante per il tuo personaggio.
È un momento così crudo quello in cui rimani senza niente a cui aggrapparti. Cosa puoi fare? In un certo senso ti forza a guardare dentro di te e forse ad affrontare altre realtà e verità che non hai avuto il coraggio di guardare in faccia finora. Sarebbe bello vedere lei che continua su questo sentiero scomposto o forse arrivare a capire la società che ha aiutato a creare e cosa significa e dove andare da qui. Ma alla fine è una negoziazione sul dove lei sia bloccata, perché vediamo tutti questi personaggi in conclusione essere ancora a Gilead, sono ancora tutti lì, in quella casa. Qualsiasi cosa loro stiano davvero provando sarà uno scendere a patti con la società come abbiamo visto nelle ultime due stagioni, perché non possono uscirne. È un posizione molto complicata in cui essere. Dovrei vedere gli autori la prossima settimana o quella dopo, e sono davvero curiosa di vedere che cosa hanno in serbo e dove andranno a parare.
Come pensi che reagirà Serena se dovesse vedere Offred nella terza stagione? Sapendo che Offred ha preso Nicole e ha scelto di restare, non riesco a credere che Serena sarà entusiasta del fatto che Offred abbia dato la sua bambina a un’estranea…
Sì, non lo so. Allo stesso tempo, penserà che sia stato meglio così? Voglio dire, naturalmente questo creerà un conflitto: “Pensavo che saresti andata con lei!” È una cosa così strana da cercare di comprendere. Il che è il motivo per cui ammiro tantissimo i nostri autori che si inventano cose così. La scrittura, la mole di lavoro, è incredibile come loro riescano a trovare questi temi delicati e come riescano a giocare con loro. Lascio tutto nelle loro capacissime mani.
Hai menzionato prima che Serena fa la cosa giusta nell’affrontare gli uomini, ma che è troppo poco e troppo tardi quando finalmente prende una posizione. Pensi che la redenzione sia qualcosa di possibile per Serena? Quale credi che sia il finale più felice per il personaggio? C’è un lieto fine per lei?
Non lo so. Voglio dire, a questo punto? Non credo proprio. Penso che il lieto fine migliore per lei sia capire cosa abbia realmente fatto. La fine di tutto sarà realizzare cosa ha combinato e perdonarsi per questo. Ma quando vedete qualcuno come Serena, che se dovesse capire quello che ha fatto veramente, allora la strada per la redenzione, per perdonare se stessa per quello che ha fatto… Voglio dire, è inimmaginabile. Non penso ci sia il perdono alla fine di tutto per lei.
The Handmaid’s Tale torna con la terza stagione l’anno prossimo.