10 motivi per recuperare… Orange Is The New Black!

Un telefilo che si rispetti si rende conto che l’estate è arrivata non perché la scuola è finita, né per il caldo afoso e neppure per la carrellata di esami tra luglio e agosto. Un telefilo degno di questo nome fa partire la sua estate con l’ultimo season finale della stagione; quando finiscono i titoli di coda dell’ultimo telefilm che segue, un telefilo si ritiene ufficialmente in vacanza… ed è qui che iniziano i drammi! Automaticamente ci si ritrova con così tanto tempo libero da dover riempire, da sentirsi un po’ smarriti.
È per questo che l’estate è il periodo perfetto per concedersi quei recuperi “tamarri” che altrimenti non saremmo mai in grado di fare. Ma anche quando FINALMENTE si ha la libertà di poterci dedicare alle serie tv senza essere divorati dai sensi di colpa, è più il tempo che si passa a scegliere cosa guardare che guardar qualcosa; le domande sono sempre le stesse, “che cosa guardo?”, “da dove inizio?”, “la trama non mi convince abbastanza” e così dicendo e lo sconforto è tale che anche le varie recensioni sono talmente imponenti che dopo un paio di righe la nostra concentrazione è andata a farsi fottere. Con questa modalità di articoli, invece, non faremo altro che darvi 10 semplici ragioni per cui iniziare a recuperare una serie, niente di troppo elaborato o pomposo. Qundi basta preamboli e andiamo al sodo!

orange is the new black

Orange Is The New Black

1. È una serie tv del 2013 targata Netflix e questo è un fattore che ne denota una certa qualità, infatti OITNB è la seconda serie di punta del network in streaming. Essendo in streaming, tra l’altro, tutte le puntate vengono rilasciate insieme e chi mastica bene l’inglese se le può sparare in una sola giornata.

2. Un po’ comedy, un po’ drama, OITNB rientra a pieno titolo nella definizione di dramedy, termine coniato proprio per rappresentare l’unione tra questi due generi. Questo telefilm presenta le tematiche forti e serie tipiche del drama, ma le affronta con l’umorismo sottile tipico delle comedy più sofisticate: il risultato è un prodotto godibilissimo, in grado di farti ridere e piangere nel giro di pochi minuti. Le battute sono così sagaci che desideri immediatamente rivenderle, e questa è una rarità se paragonata al panorama telefilmico attuale, gremito di dialoghi sciatti e frasette insulse. Momenti leggeri e profondi si alternano senza mai sovrastarsi del tutto, permettendo all’episodio di appassionare lo spettatore ed incuriosirlo.

3. La trama si basa su una storia vera ed autobiografica, tratta dal libro di Piper Kerman Orange Is The New Black: My Year in a Women’s Prison. Si narra di Piper (qui Chapman), donna dalla vita pressoché perfetta, che si ritrova a dover scontare 15 mesi di reclusione nel carcere federale femminile Litchfield per aver fatto da corriere della droga con la sua ex ragazza. Ed è qui che inizia la nuova vita della donna, costretta a districarsi tra le fatiche dell’adattamento e le difficoltà che ne derivano.imagesCAZ39ZEY

4. Orange Is The New Black è una serie corale nella quale le storie delle varie detenute risultano addirittura più affascinanti della storyline principale; presente e passato si alternano in maniera fluida e armonica. Ogni episodio presenta la vita passata di una delle detenute: in questo caso, però, i flashback sono veicolari per dare introspezione al personaggio; se da una parte il telespettatore è poco interessato ai motivi che hanno portato in carcere le varie detenute, dall’altra è irrimediabilmente affascinato dal mondo interiore di ciascuna di loro. I flashback hanno solo il compito di dare maggiori sfumature alla personalità delle donne e quindi sono un mezzo come un altro per riuscire in tale compito.tumblr_n14ioyZ8du1qkofdqo1_500

5. Il microcosmo del penitenziario viene descritto in maniera impeccabile, con ironia e audacia. Vengono messi alla luce degli aspetti nuovi mentre quelli già visti e rivisti vengono esplorati da una visuale diversa. Il mondo della prigione è realmente un universo a se stante, con delle regole interne ben diverse da quelle che dettano i secondini: faide tra etnie, guerre psicologiche per arrivare ai vertici gerarchici, dispute sul cibo o sul gabinetto vengono tutte mostrate con humor e ironia.

6. Provoca fangirling compulsivo. Davvero. Se non avete Tumblr (che vivete a fare, tra l’altro) vi consiglio di farlo immediatamente poiché le prossime giornate della vostra vita saranno esclusivamente dedicate a rebloggare. Tra baci, citazioni da brividi, scene commoventi ed altre più spinte, ce ne è per tutti i gusti.

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 7. E’ una serie quasi interamente al femminile, ma non di quelle che ti fanno vomitare rosa e finisce con il tirare fuori la vena misogina anche nella più accanita delle femministe; al contrario ti fa venire voglia non solo di andare in prigione, ma anche di diventare lesbica (perfino se sei maschio).

8. Tanto amore per tutti! In un carcere femminile non ci si può aspettare qualcosa di diverso da del buon, salutare sesso nelle docce (o nei cessi che non si chiudono, o nella stanza adibita a chiesa, o nello stanzino, o nella cella…).

9. E a proposito di amore, è davvero impossibile non amare queste donne. Le loro sofferenze diventano le tue, così come lo diventano le loro gioie. In men che non si dica, anche tu ti troverai a far parte di uno dei loro gruppi, a dannarti per le loro questioni e, soprattutto, a infervorarti così tanto per qualche ingiustizia che non lo faresti nemmeno quando vai al Mc e quello in fila prima di te finisce le Miami Fries.111

10. Pennsatucky. Se tutte queste ragioni non vi bastano, l’ultima ma non per importanza è Pennsatucky. All’anagrafe Tiffany Doggett ma conosciuta all’interno del penitenziario di Lichtfield come Pennsatucky, è una pazza fanatica di Dio ex drogata di metadone. È la nemica di Piper (altra ragione per amarla, fidatevi) e farà qualunque cosa pur di redimere – e distruggere – questa “peccatrice”.

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Jeda

Top 5 : Banshee, Twin Peaks, Son of Anarchy, Homeland, Downton Abbey.

Nata e cresciuta in mezzo al verde e alla campagna nel lontano 1990, Jeda sviluppa sin da piccola l’innata capacità di stare ore ed ore seduta di fronte un qualsiasi schermo a guardare serie tv - che, in età infantile, erano cartoni animati. È una dote che le tornò utilissima con l’avvento dello streaming, riuscendo a vedere telefilm senza stancarsi mai, ignorando completamente lo studio e i risultati si vedono: fuoricorso da circa mille anni, la sua preoccupazione principale è quella di riuscire ad essere in paro con i recuperi, almeno una volta nella vita. Le piace leggere, scrivere ed ha una passione quasi ingestibile per le cose oscene.

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