Absentia

Absentia – Recensione 1×07 – A & B

Dopo una puntata di Absentia a mio parere discreta ma malata di troppe fortunate casualità messe nella storia per facilitare lo scivolamento narrativo, ecco una puntata dal respiro più affannoso, dal mistero sempre più fitto: insomma un buon episodio.

La famiglia è tutto.

Quando Emily capisce che non può lottare da sola, non può contare su quella ameba di Nick, incapace persino di gestire Alice e la sua gravidanza (secondo me il figlio è del cappellaio matto), su cosa può contare? Su un padre che l’ha sempre difesa e che non crede minimamente che la figlia possa essere un serial killer? Può contare su un fratello che ha sempre vissuto in eterno contrasto con la sorella, al centro dell’attenzione, sotto le luci della ribalta, costringendo lui a stare nella sua ombra pur essendo un buon medico?

Absentia
Absentia 1×07. Come non aiutare Emily che ti guarda così indifesa e smarrita?

Ovviamente cerca il fratello. Tralasciamo la gigantesca forzatura relativa al fatto che la polizia e l’FBI tiene d’occhio la casa del vecchio padre, ma quella del fratello chi se ne frega, ma ormai questa serie è una continua forzatura e quindi nemmeno mi meraviglia più.

Absentia 1×07. Jack si dimostra un fratello capace di andare oltre le sue paure per Emily.

Jack, lo sappiamo è un medico, coincidenza alquanto fortunata per una persona in fuga e ferita, un medico in disgrazia la cui vita in quel momento, è ai livelli più bassi possibili. Ciò che non capisco è il loro strano rapporto.

So che alla fine, fra fratelli, anche nei momenti più acuti di rottura, se uno ha bisogno dell’altro, si dimentica tutto e si corre ad aiutare, ma non mi torna il modo con cui Emily cerchi la verità anche in Jack. Insomma ti raccoglie mezza morta, ti leva un proiettile, ti medica e tu comunque gli fai in terzo grado?

La strana amnesia di Emily.

Proviamo per un attimo a seguire la logica nell’illogica storia di Emily. Grazie a Jack ha una traccia sul suo passato, che vedremo parecchio tormentato. Ma la cosa strana è che lei ha rimosso parte dei suoi ricordi di infanzia, poi ricorda tutto, poi di nuovo buio relativamente al suo rapimento.

Sinceramente non so se in psicologia esista la perdita di memoria a macchie o è una trovata per rendere questa serie interessante, certo che fa comodo un personaggio come Emily, che puoi adattare alla sceneggiatura fino a farla diventare una specie di bambola senza spina dorsale.

Absentia 1×07. Questa amnesia a macchie mi convince poco.

Serve che non ricordi la sua infanzia? Fatto! Serve che ricordi solo la sua vita felice accanto all’ameba Nick e al figlio, ma non tutto il resto? Fatto! Occorre che non ricordi i suoi anni del rapimento, ma non perda le sue abilità investigative? Fatto.

Ricordi bagnati…ricordi sfortunati.

Malgrado questa caterva di dubbi, alla fine Absentia in questa puntata funziona. Ci introduce finalmente all’interno di una magazzino che diventa una sorta di scatola dei ricordi per Emily. Qui si capisce che qualcosa non va, che la profondità delle sue ferite mentali è da ricercarsi in un folle esperimento portato avanti da un medico.

L’acqua diventa così il tema ricorrente degli incubi di Emily e si palesa in tutta la sua forza all’interno di una cassetta audio dalla quale capiamo che chiunque sia il suo rapitore, sa tutto questo e lo usa in modo distorto e malato, non che il medico, il dottor Shen, avesse tutte le rotelle a posto.

Absentia 1×07. La caccia alla verità continua.

A questo punto però arrivano i miei dubbi. Che posto era quello nel quale un medico aveva la possibilità di fare esperimenti al limite della morte con dei bambini? Quali ricordi affiorano nella mente di Emily? Sono suoi ricordi? Sono ricordi inculcati da chi l’ha tenuta prigioniera?

Cosa resta di questo episodio?

Quello che resta certo è che Absentia è Emily. Tutto alla fine ci riconduce, per esssre credibile, all’ottimo lavoro c he Stana Katic fa del suo personaggio. Vediamo tutto, anche le scene in cui lei è assente, attraverso la lente di Emily. Provate guardare la scena di alice con Nick e Flynn e pensate che possa esserci lei nella scena.

Il ragazzo rifiuta le cure di Alice, vuole il conforto morale che l’aiuti a serbare il miglior ricordo della madre. Alice e Nick subiscono fortemente la presenza di Emily, il suo fantasma sta sgretolando lentamente, ma inesorabilmente il quadretto della famiglia felice Mattel, costruita mentre Emily subiva un orribile esperienza.

Absentia 1×07. Alice ancora una volta vittima del fantasma di Emily.

Nick credo sia il peggior uomo si sia mai visto in una serie TV e definirlo uomo è un offesa per tutti gli uomini. Alice alla fine è un po’ vittima ma anche un po’ str… Adesso ha la gravidanza dalla sua e lei per difendersi da Emily, per provare a tenere l’ameba con se (ma che se lo tenga), la usa come fosse una clava.

Ho trovato, malgrado tutto, il rapporto fra Emily e Jack, fatto di sguardi e complicità, di bisogno l’uno dell’altra davvero toccante. Mi sono piaciute le scene del Motel e ancor di più quelle nella sala interrogatori, dove Jack ha finalmente deciso da che parte stare.

Adesso la verità, sta per tornare a galla (mai termine fu più appropriato). Cosa ha portato l’esperimento sui soggetti A & B? Chi ha deciso di continuare la logica folle del dottor Shen? Davvero Emily potrebbe avere una seconda personalità?

Absentia 1×07. Rapimento di Alice e del figlio? Nulla da fare. Nick ameba è e ameba rimane.

Arrivano gli episodi con le risposte e speriamo che la sceneggiatura sia meno scontata e provi a darci qualche soddisfazione in più, perché di fondo, la storia c’è, ma le troppe scontatezze e la troppa fortunata casualità messa a bella posta per non perdere il filo narrativo credibile, cominciano a essere davvero fastidiose e sarebbe davvero un peccato.

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Passo e chiudo.

 

 

Michele Li Noce

Nato nell'universo alternativo di Fringe diversi secoli fa.
Mio padre alternativo mi ha iniziato alla visione delle serie tv fin dal 1975 con Kojak.
Da quel momento le serie TV sono entrate nella mia vita.
Top 5: Castle, Fringe, X files, Game of Thrones, Once upon a time.
Hobby: Archeologia, misteri, cinema, anime e manga, lettura e scrittura.

1 Comment

  1. Che la serie sia stata creata, scritta, incentrata e girata sul personaggio di Emily, non vi è dubbio! Ma trovo abbastanza offensivo che abbiano ridotto la maggior parte degli altri personaggi a delle “amebe”, non solo Nick!

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