Siamo ormai giunti a due puntate dalla chiusura di questa quinta stagione di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. e i colpi di scena si susseguono uno dietro l’altro facendoci restare incollati per il gran finale!
La ventesima puntata riprende esattamente dalla chiusura di quella precedente: Talbot, o potremmo già chiamarlo Graviton (con tanto di strizzata d’occhio ai fan dei fumetti di casa Marvel, ha iniziato la sua ascensione assieme a Coulson per raggiungere la nave aliena che ha da poco attaccato il Faro. Se in un primo momento sembra che il generale sia riuscito a domare le voci all’interno del materiale e nella sua testa, ben presto ci accorgiamo dei danni che l’aver assorbito il gravitonium ha fatto: ha reso Talbot talmente potente da venire corrotto dal potere stesso, dal ricercarne altro e da chiari e forti deliri di onnipotenza. Esemplare il fatto che non chieda la pace agli alieni ma imponga un inchino formale di sottomissione oltre a reclamare come sua la nave.
Certo tutto questo ha dei riscontri negativi: l’impossibilità di fidarsi anche degli amici, lo stesso Phil verrà visto come un traditore, e la facilità di ascoltare cattivi consigli e cattivi consiglieri.
Nonostante tutto questo i punti centrali dell’episodio sono altri: l’incontro con il consiglio dei sei della Confederazione, la rivelazione di quale sia la minaccia alla quale la Hale alludeva nel corso di tutti gli altri episodi: l’arrivo di Thanos (eccolo l’atteso legame con Infinity War!) e la comparsa di un nuovo personaggio sulla scena: Taryan il capostipite della famiglia Kasius. Sarà lo stesso Taryan a convincere Talbot che l’unico modo per fermare Thanos sia potenziarsi con altro gravitonium. E qui la domanda sorge abbastanza spontanea: che sia lui il vero Distruttore di Mondi? Ma soprattutto: quanto può finire male la sua storia dal momento che non compare nello scontro con Thanos? E perché quindi la Terra viene spaccata a metà?
Per quanto riguarda, invece, il resto del cast ancora fermo al Faro le cose non vanno meglio: Daisy torna con in saccoccia lo scheletro della madre e impone a Jemma di lavorare su quello per salvare Coulson, non ascoltando quindi gli avvertimenti di Yo-Yo riguardo alla profezia; Mack che si scontra sia con la stessa Yo-Yo sia con Fitz sulla diversa visione di vedute che questi hanno. Lo scontro è qualcosa di secolare ma che, stranamente, non era mai stato toccato così in profondità dai membri del team: il fine giustifica i mezzi e quindi uccedere Ruby è stato qualcosa di necessario (sebbene non abbia portato alla rottura del loop) oppure lo S.H.I.E.L.D. ha il compito di trovare delle soluzioni in grado di proteggere le persone e limitare i danni alle persone? Trovare la risposta “corretta” non è per nulla agevole e come viene ribadito più volte, in modo più o meno evidente: è facile fare la morale quando non si è coinvolti o una volta alla base, più difficile quando ci si trova al centro dell’azione. L’azione di Yo-Yo è da condannare ma comprensibile.
La puntata però ha in serbo anche un ultimo colpo di scena e risiede nei pochi secondi dopo la conclusione della puntata, andate a vederli!
Che dire? Un episodio intenso, un Talbot onnipotente che ci prepara al peggio – con tanto di pizzetto e mantello – e il collegamento con Thanos: non vediamo l’ora di vedere questo finale sconvolgente.
E speriamo che la serie venga davvero rinnovata!