Se le serie TV avessero dei padrini, quelli di Ally McBeal sarebbero stati Melrose Place e The Practice. Senza quelle due serie, probabilmente la rivoluzionaria comedy della Fox su una avvocatessa e la sua vita folle non sarebbe mai esistita.
Durante la stagione dei pilot del 1997, la Fox stava cercando una serie che seguisse Melrose Place, che aveva un grosso seguito di fan. Lo scrittore e produttore David E. Kelley fu obbligato a creare l’eccentrica Ally McBeal per un lancio autunnale. Ciononostante, venne ostacolato quando l’allora presidente del network, Peter Roth, suggerì di rimandare la première all’estate 1998 così da evitare il solito eccesso di debutti autunnali. Ancora ferito dalla negazione da parte della ABC di fare un accordo per dare una fascia oraria garantita a The Practice, Kelley insistette che Ally McBeal dovesse debuttare l’8 settembre 1997.
La sua insistenza ha ripagato. La serie è entrata nella top 20, catturando una media di più di 13 milioni di telespettatori e vincendo un paio di Golden Globe ed un Emmy (la dramedy ha fatto la storia della TV come il primo e l’unico programma di un’ora a vincere un Emmy come miglior serie comica). Passando dal suo bagno unisex, al bimbo danzante fino al trambusto riguardante il femminismo, Ally McBeal diventò un fenomeno culturale la cui combinazione unica di sequenze fantastiche, numeri musicali e semplice stramberia (ricordate la storia del collo?) continuano ancora oggi ad influenzare le serie TV.
Prima del 20esimo anniversario della prima messa in onda, il cast ed i creatori hanno parlato di tutto con The Hollywood Reporter, dal concerto improvvisato di Elton John alla grande attrice che è stata eliminata dal cast prima che il pubblico potesse vederla, all’improvviso arrivo di Robert Downey Jr. ed alla sua ancora più scioccante dipartita.
Sandy Grushow (allora presidente della 20th Century Fox Television): Ricordo molto bene la prima sessione di casting a Los Angeles con Calista Flockhart. Allora lei era una sconosciuta, ma divenne chiarissimo che una volta che David la vide, fu sicuro di aver trovato la sua Ally.
David E. Kelley (creatore e produttore esecutivo): Non appena la vedemmo, fummo sicuri che sarebbe stata lei quella giusta. Il problema fu che la vedemmo solamente alla fine di un processo di casting molto estenuante. Avevamo ristretto il campo per pochi prescelti. Ricordo che Lara Flynn Boyle aveva fatto una lettura fantastica. Qualche volte vedevo qualcuno e dicevo “È fantastica”, ma poi la nostra direttrice dei casting Judith Winer diceva “Possiamo fare di meglio”. Poi, proprio alla fine del processo, disse che c’era ancora un’ultima attrice che era stata in The Birdcage ed aveva fatto Broadway. Aveva letto le pagine durante un’audizione ed era adatta al personaggio, quindi stava per arrivare in aereo a Los Angeles per fare un’altra lettura. Calista è entrata, ha fatto centro ad ogni singola nota e tono e non c’è stato alcun dubbio che lei fosse Ally.
Calista Flockhart (Ally McBeal): I miei genitori erano venuti a New York City per vedermi in un’opera teatrale, Three Sisters. Fu tremendamente comodo – il provino spuntò all’ultimo minuto e loro erano lì per prendersi cura del mio cane e rimasero nel mio appartamento a New York. Mio padre mi aiutò a fare le valige per Los Angeles. Avevo questo completo verde lime di Ann Taylor e non avevo nessuna valigia; avevo solo un paio di scarpette ed un paio di jeans e per caso avevo un vestito per qualche provino. Mi disse di portarmelo e dissi “No, la gente non si veste in modo consono per le audizioni”. Lui rispose “Forse in California lo fanno”. Quindi indossai quel vestito verde per l’audizione – con una canotta sotto! (Ride)
Jane Krakowski (Elaine Vassal): Mi fu chiesto di viaggiare da New York a Los Angeles per un provino e Calista era sullo stesso aereo. Ci conoscevamo già perché avevamo lo stesso agente e quando siamo partiti, ci siamo prese in giro dicendo “Una di noi due otterrà la parte e il volo di ritorno lo faremo in prima classe. L’altra non ce la farà e ritornerà in macchina”. Per questo mi sono assicurata che mi promettesse di mandarmi un biscotto al cioccolato dalla prima classe, sapevo che l’avrebbe ottenuto. Solo che poi entrambe siamo tornate a casa in prima classe!
Gil Bellows (Billy Thomas): Ai tempi mia moglie (Rya Kihlstedt) stava lavorando a Chicago e mi fu chiesto di registrare un’audizione per il ruolo principale in un pilot chiamato Ally McBeal. Lessi la parte di Billy mentre lei leggeva quella di Ally e quando finimmo le dissi che non sapevo se lei fosse adatta al ruolo. Ricordo di averla fatta arrabbiare un po’ perché, beh, cosa posso saperne io? Entrambi apprezzammo l’ironia della situazione soltanto dopo, quando io ottenni il ruolo di Billy.
Greg Germann (Richard Fish): Stavo facendo la sitcom di Fox Ned and Stacey in quel periodo. Sapevo che non avremmo ottenuto una terza stagione, quindi andai all’incontro con David per fare una lettura di Ally McBeal. Mi sentii molto connesso allo humor del personaggio, ma come molte cose per cui faccio il provino, non pensavo che avrei ottenuto il lavoro. Mi chiesero di ritornare, però, e ricordo che ero in una cabina telefonica, il mio agente mi telefonò dicendomi “Vogliono che lo faccia”.
Lisa Nicole Carson (Renee Raddick): Io ero in lizza per due film, Beloved e uno dei film della serie Nutty Professor, quando seppi che i produttori di Ally McBeal volevano vedermi. Speravo di ottenere la parte nei film, ma feci alcune ricerche su David e cambiai idea, quindi non mi pesò il fatto di non aver ottenuto le parti in quei film.
Peter MacNicol (John “The Biscuit” Cage): John Cage mi è stato offerto come ruolo da guest star. Alcuni fan più attenti e qualche mio familiare noterà che non sono presente nel pilot, ma ho iniziato a partire dal secondo episodio. Ricordo di aver incontrato il cast il giorno in cui abbiamo girato la mia prima grande scena, cioè, se ricordo bene, quella in cui mi scusavo ufficialmente con lo studio legale per essere stato beccato con una prostituta. Ero in imbarazzo tanto quanto il mio personaggio. Eppure mi diede l’opportunità di rinnovare una vecchia amicizia con Greg Germann, e forse imparare come scrivere il suo cognome.
Lucy Liu (Ling Woo): In realtà io ero andata a fare il provino per il ruolo di Nelle Porter, che alla fine fu assegnato a Portia de Rossi [ndr: la de Rossi si è rifiutata di partecipare a questo incontro]. Anche se non lo ottenni, mi fu detto che a David era piaciuta tanto la mia audizione e che quando si fa colpo su di lui, lui scrive qualcosa per te. Quindi subito dopo ricevetti una chiamata che diceva che volevano che fossi Ling Woo per otto episodi, che alla fine diventarono molto di più.
Bellows: Era già un gruppo eccezionalmente talentuoso, poi, dopo il pilot, si aggiunse Courtney Thorne-Smith, sostituendo Anna Gunn.
Grushow: Non ricordo quali furono i problemi con Anna. Presumo che scegliere qualcuno appena uscito da Melrose Place come Courtney in una nuova serie che cercasse di essere compatibile con Melrose Place non fosse una cosa insensata da fare.
Courtney Thorne-Smith (Georgia Thomas): Avevo appena lasciato Melrose dopo 5 stagioni ed ero esausta. Mi serviva una pausa, quindi avevo affittato una casa sul mare a Malibu per un certo periodo. Non dimenticherò mai quando squillò il telefono mentre ero lì a fare esercizi. Era il mio agente che mi disse “C’è questa serie che sta per iniziare, Ally McBeal, e vogliono te per una parte. So che sei stanca ma non puoi rifiutare.”; io pensai “Oh bene, alla faccia dell’affitto.” Andai direttamente a lavoro e mia sorella e la mia nipotina andarono a Malibu.
Krakowski: Incontrai Anna anni dopo in un Apple Store e dissi “Non so se ti ricordi di me…”. Mi sono sempre sentita in colpa perché quando capita qualcosa del genere non rivedi più l’altra persona e non riesci più a dirle che ti dispiace. A quei tempi era già in Breaking Bad e mi disse “Credo che sia andata bene a tutti”.
Germann: Quando girammo il pilot, mi sembra che la prima scena fu quella tra me e Calista, quando mi imbatto in lei per la strada e le dico che sto avviando uno studio legale e che dovrebbe unirsi a me. Sembrava il primo giorno di scuola, una sensazione molto imbarazzate. Il nostro regista ci aveva detto che avremmo girato molte fantasie, usando una lente fish-eye e altre cose bizzarre, ed io pensavo “Questo sarà troppo divertente e troppo bizzarro e non ha speranze”.
Bellows: Ho saputo che sarebbe stato un ambiente lavorativo magico sin dal momento in cui abbiamo girato l’ultima scena del pilot. Ero con Calista e stavamo andando nel suo ufficio mentre le stavo dicendo qualcosa di innocuo su dei documenti o qualcosa del genere. Tuttavia l’allusione della scena riguardava l’amore e tutte quelle cose non dette tra le persone.
Flockhart: Ero attirata dalla storia d’amore tra Billy ed Ally. Avevo una grande stima per il carattere di Ally e l’unicità della scrittura, le allucinazioni, la voce fuori campo e tutta quella roba meravigliosa che non avevo mai visto prima. Una delle cose che pensavo fossero molto speciali di Ally era che lei non era una ingenua; era stravagante, eccentrica, intelligente e in continua evoluzione. Inoltre era ostinata, sia che avesse torto o ragione. Era una tipa stramba proprio come tutti gli altri. Di solito in un’opera teatrale, in una serie o in un film, il personaggio principale è una persona sana di mente, e ciò segna il punto di contatto con il pubblico. Quindi, quando il personaggio principale è goffo, matto ed eccentrico come tutti, è rischioso perché il pubblico non si può aggrappare a quella persona. Pensavo fosse stupendo.
Thorne-Smith: La cosa che ricordo di più di quei tempi è che quando eravamo tutti insieme non si riusciva ad essere seri. Tutti cercavano di far ridere tutti. Peter e Greg erano bravi a fare ciò. Vedevo ancora Peter e Calista che si raccontano storie tra una ripresa e l’altra alle 2 del mattino e lei che crollava.
Germann: Dovevi per forza morire dalle risate perché le cose che facevamo erano folli. Voglio dire, in un episodio c’era una rana che saltava dalla finestra per suicidarsi. Io ho fatto tutte quelle cose sessuali pazze, come quando Ling mi ha sciolto la cera sul corpo. Ballavamo in un bagno! Facevamo tutto quello che ci diceva David e vedevamo fin quanto potevamo spingerci e nel frattempo morivamo dalle risate.
Liu: Per me è buffo il modo in cui Greg mi faceva ridere tantissimo, tanto da perdere traccia del numero di scene che dovevamo fare. Eppure, dopo ogni scena, mi diceva che non pensava di essere così divertente, e diceva sul serio.
Bellows: Ci sentivamo come sicuramente si sentivano il cast di The Carol Burnett Show e Harvey Korman. E quando qualcuno iniziava a fare lo stupido, nessuno si faceva avanti a dire “E dai, smettila così possiamo di nuovo metterci in carreggiata”.
Carson: Amavo tantissimo il continuo scambio di battute tra Peter e Greg. Una volta che iniziavano era come vedere Abbott e Costello. Avevano uno modo molto unico di interagire tra di loro e continuavo a pensare che avrebbero dovuto avere uno show tutto loro, soprattutto quando facevano quelle scene al bar in cui l’ambiente era così rilassato che sembrava stessimo passando una serata fuori in città.
Germann: Sento ancora Calista ridere da morire alle battute di Peter. Era divertentissimo nel fare cosette, tipo quando sorseggiava l’acqua e faceva fischiare il naso. Riusciva ad ottenere una risata semplicemente uscendo da una stanza. Uno dei momenti migliore è stata una scena in cui doveva uscire dall’ufficio di Richard e dire “Questi pantaloni mi fanno il culo troppo grosso?”. C’era qualcosa nel modo in cui si chinava e tirava su la giacca in modo così vero, non da sitcom, che ci mandava al tappeto.
Flockhart: Non riuscivo mai ad rimanere seria! Gil era il peggiore, piangeva proprio! E Greg mi faceva ridere pur rimanendo nel suo personaggio. Nel pilot c’è un momento in cui mi potete vedere mentre mi giro e gli rido in faccia – e lui non fa una piega. E neanche Peter lo faceva, faceva solamente ridere tutti.
Krakowski: Gil era per tutti il bersaglio più facile. Ricordo che un anno, nel nostro gag reel, c’era sempre Gil che rideva con le lacrime che gli scendevano sul viso.
Bellows: Lo so che ero il bersaglio più facile da far ridere. Ho rovinato tante riprese per questo.
Flockhart: In generale tutti sperano che una serie avrà successo e che troverà un pubblico, così da avere un lavoro che duri più di due episodi. Mi concentravo solamente nel cercare di capire come fare ed era molto impegnativo. David aveva a che fare con problemi molto seri, eppure questa comedy demenziale stava per andare in onda, e all’inizio cercare di trovare quel tono fu una bella sfida. Non ricordo di essere mai stata così concentrata sul fatto che sarebbe stato o no un grande successo. Ricordo solo che mi svegliavo presto la mattina e lavoravo sodo. Ricordo che Gil mi disse che ci trovavamo in un periodo magico in cui non eravamo ancora in onda e stavamo lavorando perché ci stavamo divertendo e nessuno stava guardando la serie. Quello fu un periodo delizioso.
Germann: Una delle cose più folli di Fish era il suo feticismo per il collo, in particolare per quella piccola parte di pelle che pende dal mento o dalla gola. Quando ho iniziato a viaggiare, le donne volevano veramente che toccassi il loro collo. Non ero neanche sicuro che fosse una cosa che si faceva davvero, ma loro volano che lo facessi. Quello fu un segno che stava succedendo qualcosa con la serie.
Liu: Uno dei miei momenti memorabili è stato riuscire a baciare Calista. Mi è stato detto che era il primo grande bacio tra due donne in prima visione quando l’abbiamo fatto, anche se non ero sicura se lo dicevano tanto per dire. In ogni caso, ai tempi fu molto significativo perché la serie era un grandissimo successo e quella scena sarebbe stata vista da tantissima gente. Dopo non ci fu nessun trambusto. E dirò che Calista ha delle labbra davvero soffici!