Come si fa a superare il fenomeno televisivo dell’anno scorso The People v. O.J. Simpson? Con abbondanza, sesso e Ricky Martin, naturalmente. Quelli sono solo alcuni elementi che il pubblico può aspettarsi quando The Assassination of Gianni Versace andrà in onda all’inizio del 2018. La serie, come sappiamo, prende in esame il tragico omicidio del titano della moda (Martin interpreta il suo amore di vecchia data, Antonio D’Amico).
Il cast ha girato nell’ex casa di Versace, Casa Casuarina, e Penelope Cruz, che interpreta Donatella, ha dichiarato che girare in quella casa “è stato molto commovente, a volte inquietante. Tutti abbiamo sentito un’energia potentissima. Questa cosa mi ha fatto entusiasmare di più nel raccontare questa storia“.
Il 15 luglio 1997, Gianni Versace era uscito per andare, come sempre, al News Cafe di Miami Beach. Mentre tornava a casa e apriva il cancello principale, Andrew Cunanan, un sociopatico che era diventato ossessionato dallo stilista dopo, a quanto si dice, averlo incontrato anni prima, arrivò alle spalle di Versace e gli sparò due volte alla testa. Versace, gay dichiarato, era uno degli stilisti più interessanti e provocatori del momento, famoso per i suoi audaci disegni. “Gianni era un disturbatore“, afferma Edgar Ramírez (Joy), che interpreta il variopinto personaggio. “Faceva cose che ai tempi nessuno faceva. Aveva questa visione da rock-star d’alta moda ed era il maestro che combinava moda, celebrità e fama in un modo mai fatto prima“. Il suo futuro, però, è stato soffocato da Cunanan (interpretato da Darren Criss), un giovane intelligente, affascinante e altamente disturbato di San Diego. Versace, che si basa sul libro di Maureen Orth “Vulgar Favors“, spera di mostrare come si sono incrociati i sentieri di questi due uomini e come mai è finita in modo così violento. “Ci sono due uomini dal passato analogo che hanno avuto molte cose in comune“, spiega lo sceneggiatore Tom Rob Smith (London Spy). “Sono entrambi figli di genitori che non erano ricchi, che facevano fatica ad andare avanti. Avevano entrambi discendenza italiana. Si sentivano entrambi degli emarginati, entrambi erano gay. Perché uno dei due avanza fino a diventare quest’incredibile creatore che aveva una così grande energia vitale? E l’altro giovane finisce per distruggere così tante cose?“.
Il racconto ha ossessionato Murphy, tanto da decidere di trattare questa storia persino prima che andasse in onda Simpson. “Continuavo a tornare su Versace perché era tonalmente diverso da O.J.. È stata una caccia all’uomo avvenuta in tutto lo stato“. E come per il processo ad O.J. Simpson, che è stato una lente attraverso cui esaminare il razzismo, Murphy vede l’omicidio di Versace come un modo per fare la stessa cosa con la sessualità e l’omofobia degli anni ’90. “Più cose avevo letto sull’argomento, più ero spaventato dal fatto che a Cunanan era stato permesso di farla franca per colpa dell’omofobia“, dice Murphy. “Ci fu questa grande apatia al riguardo, e credo che parte di ciò successe perché sembrava che i gay, nel nostro paese, fossero sacrificabili“.
Adesso, il team di ACS non solo deve tener fede all’eredità del successo di Simpson, ma deve anche superare le altre serie che trattano di crimini realmente commessi. “Sentirei pressione solo se stessimo facendo, che ne so, il processo dei Menendez“, dice Murphy. “Ma questo è totalmente diverso dal punto di vista drammatico e riguarda la moda e le celebrità. Si ha la sensazione di saltare da un trampolino per la prima volta perché non c’è uno schema“.