ATTENZIONE, SPOILER DALLA PUNTATA 4×18.
Quattro anni fa, mi sono approcciata a questo show CW su consiglio di un amico e me ne sono innamorata immediatamente. Pur non raggiungendo i livelli di altre serie supereroistiche come Daredevil e Jessica Jones – trattandosi di canali e target completamente differenti – , l’avevo trovata immediatamente godibile, ben fatta nelle scene di lotta ed intrigante nella sua storyline: questo arciere con un passato travagliato di gossip e mondanità, segnato dalle traversie subite nei cinque anni su quell’ “isola infernale” e adesso dedito alla salvezza della sua città, mi era entrato nel cuore con estrema facilità (e non solo per l’estetica gradevole di Stephen Amell). Tutti, dal protagonista ai personaggi comprimari e secondari, passando per i cattivi, mi piacevano, rendendolo il mio appuntamento fisso ed attesissimo del giovedì sera. Questo per quattro lunghi anni. Le cose però, si sa, cambiano – e non sempre per il meglio.
Mentre la prima e seconda stagione mi avevano pienamente soddisfatta, con il percorso compiuto da Oliver, dal buio alla luce e la formazione del Team Arrow in tutte le sue componenti fondamentali, già dalla terza abbiamo cominciato a vacillare. Come mai? Beh, mantenere uno show sullo stesso livello qualitativo negli anni è un’impresa non da poco, ma qui, secondo il mio modesto parere, i problemi sono stati ben altri, tutti sintetizzabili con il cosiddetto fan service. Ci siamo allontanati dai fumetti rendendo Felicity un personaggio stabile nel team, licenza poetica fin qui pienamente accettabile e comprensibile, visto che la fanciulla non solo funzionava bene nelle sue interazioni con gli altri, ma dava anche un concreto apporto alla risoluzione delle varie questioni con i criminali; poi si è andati ancora oltre e la si è resa la compagna dello stesso Oliver, in barba al rapporto fisso che invece questi avrebbe dovuto riprendere con Laurel/Black Canary stando al materiale fumettistico. Già qui ho cominciato a storcere il naso e, intendiamoci, non perché io sia una comic-nazi o perché odi Felicity. La questione è un’altra: da innumerevoli episodi a questa parte, l’Olicity ha ottenuto sempre più spazio e non in maniera sana. Invece di rendere il loro rapporto funzionale all’evoluzione di Green Arrow come personaggio, lo si è messo al centro, trasformandolo in una lagna ripetitiva che forse persino agli Olicity più incalliti comincia a stufare.
Infine, nell’episodio di questa settimana, l’Arrowverse rinuncia proprio al personaggio di Laurel, facendola morire – digressione anch’essa non presente nei fumetti. Adesso sì che sono veramente arrabbiata e delusa da quello che un tempo era uno fra i miei show preferiti. Non mi importa niente delle scelte di Oliver in campo amoroso, non mi interessa vederlo né con l’una né con l’altra, perché gli intrecci amorosi non sono l’obiettivo principale di chi si approccia ad uno show come Arrow: possono essere un godibilissimo contorno, come accade in The Flash, un mezzo tramite il quale far compiere un certo percorso evolutivo a ciascun personaggio, ma non il fine della narrazione.
Si può odiare Laurel, ritenerla petulante o considerare la sua trasformazione in Black Canary fin troppo rapida (e anche qui la colpa è dello show, dato che nei fumetti era lei fin dal principio), si può preferire la coppia Oliver-Felicity, ma tutto questo non può portare alla negazione del ruolo fondamentale del personaggio della Cassidy. Non solo nell’ultimo periodo siamo caduti in una spirale discendente di banalità, dal momento che ogni episodio si incentra sulla triade “lite di Oliver con qualche membro del team – scene di lotta con il villain di turno – riappacificazione finale”, ma adesso perdiamo anche un membro della squadra che avrebbe potuto dare tanto di più in futuro.
Nelle ultime due stagioni al suo personaggio non è stato dato spazio sufficiente: Diggle, Thea, Felicity, persino Mama Smoak e il Capitano Lance hanno avuto maggiore attenzione. Potrò sbagliarmi, ma la mia impressione è che gli autori si siano “arresi” alle pretese di un fandom fin troppo insistente, arrivando a cancellare Laurel a livello di caratterizzazione prima ancora che fisico e, invece, a innalzare Felicity, come se due grandi e forti donne non potessero coesistere. D’altronde anche i loro ruoli nella vita del giovane Queen erano ormai completamente differenti, così come le rispettive modalità di lotta al male, quindi qual è stato l’intoppo? Infine, abbiamo anche avuto lo smacco finale: con le sue ultime parole, Laurel riconosce di non essere l’amore della vita di Oliver, mentre lui resterà sempre tale per lei. Che precisazione inutile per rimarcare la presunta maggiore importanza di Felicity! Non avremmo potuto forse farne a meno?
Un telefilm serio deve saper gestire la morte di uno dei suoi protagonisti, in quanto la fine della vita fa parte della vita stessa. Tuttavia, nella morte di Laurel io non vedo un senso né un progetto più grande, ma solo tante potenzialità perdute e mero fan service. Se anche adesso Oliver e Felicity torneranno assieme e i cosiddetti (ed esigui) fan Lauliver non potranno più tirare fuori la tiritera de “nei fumetti Black Canary e Green Arrow finiscono assieme”, cui prodest? Davvero Arrow si è ridotto solo a questo?
E voi come avete preso la morte della nostra Laurel Lance? Siete amareggiati quanto me?