Siamo arrivati alla fine di Banshee, alla fine di una serie che non mi sarei mai aspettato di amare con tutto me stesso arrivati a questo punto. Perché quattro anni fa, quando vidi il pilot, Banshee fece due piccole promesse: la prima è che ci avrebbe fatto divertire ed esaltare come non mia; la seconda è che avremmo vista qualcosa di completamente rivoluzionario in TV. Inoltre sono riusciti a fare anche altro, donandoci un prodotto che si è scavato un piccolo posto nel cuore dei suoi spettatori.
“Requiem” chiude perfettamente un cerchio per tutti i suoi protagonisti che sono arrivati vivi in quest’ultima stagione. Ognuno ha trovato la sua pace, sia in positivo che in negativo. Tutta la storia di Rebecca è funzionale solo a questa puntata alla fine. E il fatto che sia stato proprio Burton ad ucciderla, l’ho trovato maledettamente plausibile. Lui era stato il mio primo sospettato all’inizio della stagione, ma mi sono venuti dubbi atroci che sono però svaniti vedendo chiusa la storyline dei satanisti la scorsa puntata. Effettivamente è stata l’unica cosa che sembrava non avere un senso, infatti ho letto pareri negativi su questa cosa e non gli si può dare tutti i torti. Ma credo che con il poco tempo a disposizioni gli autori abbiano comunque fatto il meglio che potevano, se infatti leggete questo articolo trovate una spiegazione del produttore su questa stagione.
La scoperta della verità da parte di Lucas e Veronica, spinge lui ad un’ultima azione folle verso Proctor che porta all’amara scoperta su Burton. Un ultima sfilata di occhiali, un ultimo combattimento fisico tra i due, con la vittoria di Lucas su entrambi. E qui si vede la potenza della serie, perché chi lo avrebbe mai immaginato che mi sarei trovato a strapparmi il cuore per un pluriomicida disturbato e un capo del crimine organizzato innamorato di sua nipote? E’ straziante vedere Burton chiedere scusa mille volte, per aver protetto ingenuamente Proctor dall’influenza di Rebecca. E nel massimo rispetto Proctor gli dona una morte indolore e veloce, come un ringraziamento finale per i servizi svolti. Nel giro di 20 minuti è stato levato tutto a Proctor, portandolo verso brutta fine e in fondo ne era destinato.
Carrie, insieme a Job e Brock scatenano la morte di Proctor, rovinando completamente lo scambio di droga del secolo, buttando Proctor e tutta la sua attività in pasto al Cartello. Era l’unico desiderio di Carrie, l’ultima promessa da mantenere a Gordon, per ricominciare a vivere. Job realizza pure la sua vendetta, in maniera spettacolare come ci ha sempre abituato, con la sua eleganza e lo ripeterò fino allo sfinimento, mancherà come poche cose. Altra nota di merito di Banshee è stata quella di riuscire a dare spessore anche a personaggi che sono arrivati dopo, come Bunker. La sua pace sarà tormentata, perché è costretto a uccidere il fratello quando si scontrano, perché non poteva finire in altro modo. Calvin completamente fuori di senno, tra la vergogna subita con il suo clan a inizio puntata, al fratello che gli ha rubato la moglie in un certo senso. Quando Calvin ha confessato il fatto che Bunker lo aveva inserito nel mondo dei nazisti mi è salito un brivido dietro la schiena, perché mi ha fatto capire quanto sia stata difficile la scelta di Bunker di ucciderlo, nonostante dopo tutto quello che abbiamo visto, era l’unica soluzione per porre fine al problema.
E infine parliamo di lui, di Lucas Hood, di colui di cui non sapremo mai il suo vero nome. Qualcuno che non sapeva chi era e ha trovato un’identità a Banshee e ha rivoluzionato un intera cittadina, con il suo gioco da finto sceriffo. Ha perso davvero tante cose per strada, una scia di cadaveri, causati involontariamente dalle su azioni, che con l’aggiunta di Rebecca l’avevano portato al limite della sopportazione umana. Ma come ha detto Sugar, era il momento di andare avanti. Lucas Hood lascia Banshee insieme a Job, lasciando dietro tutto, pure la storia con Carrie. Ma loro sono indivisibili comunque e va bene così che si lascino, hanno comunque Deva e un legame che non svanirà mai. Lascia Sugar, che con la sua saggezza si è rivelato un amico sincero, con tutta la ciurma. E infine lascia Brock, finalmente sceriffo che in fondo ha tratto lezioni importanti della vita da Hood.
Mi mancherai Banshee, mi mancherà questo universo di violenza fuori dagli schemi, mi mancheranno quelle macchine da guerra come l’Albino e Chayton, mi mancheranno tutte le bellissime donne che ci sono passate davanti. Mi mancheranno quei 50 minuti di puro divertimento, esaltazione e fomento che dava la serie. Banshee è stata una piccola stella cadente in un immenso panorama televisivo, in un canale come Cinemax (affiliata HBO), che le ha permesso di sperimentare ogni genere di cosa, di lasciarci a bocca aperta spesso e volentieri. Un mio sincero pensiero va a ogni persona dietro questa serie, ai produttori e agli attori, sperando di rivederli da altre parti. #FansheeForever
Per finire un ringraziamento speciale alla pagina di Banshee Italia, per averci condiviso in questi tre anni, dalla nascita di Serial Crush.