I read a quote once that said: friendships are the masterpieces of nature.
Big LittleLlies ha chiuso il cerchio aperto sette puntate fa e, sebbene abbiamo finalmente scoperto chi viene ucciso, da chi e perché, questa scoperta inizialmente tanto agognata sembra passare completamente in secondo piano di fronte ad altre questioni emerse, di impatto emotivo maggiore.
La puntata si apre con Celeste distesa in bagno, dolorante per le botte ricevute dal marito. L’arrivo di uno dei loro figli innesca immediatamente dei meccanismi di presa coscienza/minimizzazione in Perry, che esce dalla stanza e avverte i figli che quel giorno li avrebbe accompagnato lui a scuola. Che lo avrebbe fatto il mostro. Perry si è definito “Mostro” molto spesso mentre giocava con i figli, ma in questo contrasto di scene, con Celeste distesa a terra e spaventata, il termine mostro assume immediatamente le giuste sfumature. Perry è un mostro e non potrà mai cambiare la sua natura. Non ci sono promesse abbastanza forti che gli possano permettere di cambiare, né amori troppo grandi. Avevamo avuto la speranza che potesse succedere, ma tale speranza si è subito frantumata contro qualche parete nel momento in ci sbatteva contro Celeste.
Ma non è il solo mostro, in questo contesto. Forse è il mostro più facile da riconoscere, ma non il solo. Ci siamo sempre concentrati su di lui perché le sue azioni erano le più evidenti, ma in You Get What You Need emergono tanti piccoli mostri.
Nonostante Renata e Jane riescano ad andare oltre i loro problemi e riescano a vedere quanto, in verità, il loro amore smisurati per i loro figli le renda uguali, Gordon va da Jane a minacciarla; Joseph fa violenza psicologica a Madeline; Ed e Nathan continuano la loro lotta a chi ce l’ha più lungo senza curarsi né del contesto né delle conseguenze. In Big Little Lies ci sono molti mostri, più o meno pericolosi, più o meno volontari, più o meno consapevoli, le cui azioni hanno un impatto immenso su chi li circonda, che loro se ne accorgano oppure no. E mentre gli uomini mostravano il peggio di loro, le donne tiravano fuori ciò che di meglio avevano da donare: il supporto reciproco, il bene che riescono a provare, l’amore, il cameratismo.
Finalmente viene smascherato anche l’aggressore di Amabella, non Ziggy ma bensì uno dei gemelli. L’amore tossico e violento di Perry, quello che sia lui che Celeste credevano celato agli occhi dei figli, ha dato i suoi frutti: e non per trasmissione di geni, come credeva Jane con Ziggy, ma perché i bambini sono delle spugne, percepiscono e apprendono anche là dove non sembra possibile. E se viene mostrato che il modo di esprimere l’amore è con la violenza, loro si comportano di conseguenza.
Tutti i nodi vengono al pettine in maniera fluida e, sebbene la maggior parte dei colpi di scena fossero già stati intuiti, la cosa non pesa assolutamente sul risultato finale. Anzi, vi è un grande senso di soddisfazione nel realizzare che chiunque avesse sospettato di Perry in quanto stupratore di Jane avesse avuto ragione (io per prima, che lo avevo preannunciato in una recensione).
Ciò che traspare più di ogni altra cosa da questo episodio conclusivo è che Big Little Lies è una serie tv che urla girl power da tutte le parti. Quelle donne, quelle bellissime, complicate donne, sono state le protagoniste indiscusse e non tanto perché la serie tv riguardava i loro drammi, ma per come ne sono uscite vincitrici. Per sei puntate si sono odiate e si sono fatte la guerra, per sei puntate abbiamo pensato chi di loro avrebbe potuto uccidere l’altra e ne abbiamo sviscerato ogni possibile variante. E loro ci hanno sorpreso, perché quando ce n’è stato bisogno, si sono unite. Quando ce ne è stato bisogno hanno combattuto congiuntamente il mostro e lo hanno sconfitto, come delle supereroine moderne il cui superpotere è l’amore ed il supporto che riescono a darsi reciprocamente.
Dal libro emerge che Bonnie uccide Perry per combattere una violenza infantile subita a sua volta e lo fa di fronte agli occhi non solo delle donne ma anche dei mariti. Nella serie tv questa sfumatura non emerge e ci sono solo loro e questo grande segreto che adesso le unisce per sempre.
La serie tv si chiude in maniera perfetta, con loro alla spiaggia – questa spiaggia e questo mare che le ha sempre osservate nel corso delle settimane, perenne sfondo di molte scene – finalmente libere da ogni scheletro e da ogni dolore.
Big Little Lies è una miniserie tv e questo significa che non vi sarà una seconda stagione, ma questo non è mai detto. Con The Night Manager confermato per una seconda stagione e i diritti della serie tv tutti in mano a Reese e Nicole, non è assolutamente detto che non vedremo più queste meravigliose donne e le loro bellissime storie. Noi, come sempre vi teniamo informati.