Black Sails ormai è finito da qualche settimana, ma tanto per fare il punto della situazione di dove siamo arrivati e dove siamo diretti ecco un piccolo racconto della vera storia dei protagonisti.
Se ci avete seguito con le recensioni di Black Sails, sapete che la serie è una sorta di antefatto, circa 20 anni prima, agli avvenimenti raccontati ne “L’Isola Del Tesoro” di Robert Louis Stevenson e da quest’opera ne prende in prestito alcuni personaggi:
Il Capitano Flint non è un personaggio attivo nel libro, ma viene visto solo attraverso i racconti dei suoi ex compagni di pirateria. Tutti lo descrivono come un pirata senza scrupoli che ha nascosto il suo tesoro, anni di scorrerie, in un’isola deserta e ha ucciso tutti coloro che sapevano questo segreto, lasciando solo una mappa di questo incredibile tesoro e affidandola al suo più stretto collaboratore William “Billy” Bones. Certo, dopo aver visto gli ultimi episodi di Black Sails, sembra difficile credere che Billy possa essere uno stretto collaboratore di Flint; a parte il fatto che non sappiamo se sia ancora vivo, non vedo nemmeno come gli si possa perdonare non solo il quasi omicidio, ma anche il vero assassinio di Gates, che per Billy era una figura di riferimento.
Avete capito bene, William “Billy” Bones nel romanzo è vivo e vegeto, anche se anziano e spaventato ed è colui a cui è stata affidata la mappa del tesoro dal Capitano Flint in persona. Per una serie di eventi, che non vi racconterò, ma se volete sapere vi consiglio di leggere il libro, la suddetta mappa finisce nelle mani di Jim Hawkins, il vero protagonista del libro, un ragazzino di 14 anni amante dell’avventura e del mare. Nella serie è stato sicuramente uno dei miei personaggi preferiti fin dall’inizio, anche perché insieme a Gates è l’unico ad avere un minimo di decenza morale e ci sono rimasta malissimo quando è uscito di scena, non me lo aspettavo proprio!
Leggevo in un’intervista ai due creatori dello show (e da qui in poi se non volete spoiler sulla seconda stagione vi consiglio di non leggere e saltare al punto dopo, vi prometto che gli spoiler finiscono qui 😉 ) che la serie ha tutta l’intenzione di portare i personaggi al punto in cui dovrebbero essere all’inizio de L’Isola Del Tesoro. E se questo è vero, significa che Billy non è affatto morto! E che in qualche modo misterioso tornerà nella seconda stagione ad allietare con i suoi favolosi addominali tutta la popolazione femminile che segue la serie. Quell’intervista mi ha decisamente sollevato il morale!
Nel libro, il cattivo della storia, invece, è niente meno che Long John Silver, un temibile pirata, che era il tesoriere del Capitano Flint e che dice di essere stata l’unica persona ad essere temuta dal capitano. È disposto a tutto per arrivare al tesoro. Nonostante sia l’antagonista di tutta la vicenda, è in realtà un personaggio molto ambiguo e la sua relazione con il protagonista, Jim, è più complicata di quanto si possa pensare. Infatti prima di scoprire che c’è lui dietro ad una serie di problemi che non vi racconterò nel caso abbiate intenzione di leggere il libro, lui è una sorta di mentore e figura paterna per Jim. E’ al ritratto che fa Stevenson di John Silver che si deve l’immaginario moderno del pirata: una gamba di legno e un pappagallo sulla spalla, chiamato proprio Capitano Flint come segno di spregio nei confronti del suo vecchio capitano, sono i suoi tratti fisici distintivi. La sua personalità, come in molte delle opere di Stevenson, non è interamente negativa: infatti, se da una parte abbiamo un uomo che pensa solo a se stesso e che non ha problemi in caso a cambiare lato nel corso di una battaglia, è anche un uomo coraggioso nonostante la sua disabilità e che sa come amministrare al meglio il denaro.
Ma se questi sono gli unici personaggi presi in prestito dalla fantasia di Stevenson, da dove arrivano tutti gli altri? Dalla storia!
Charles Vane era un vero e feroce pirata che è stato in attività tra il 1716 e il 1719 e che comandava un vascello chiamato Ranger. Nel 1718 il Re d’Inghilterra mandò uno dei suoi capitani, Woodes Rogers, con un perdono reale per tutti quegli uomini che avessero abbandonato la pirateria per una vita onesta, mentre tutti quelli che si fossero rifiutati di arrendersi sarebbero stati giustiziati. Molti pirati accettarono, ma alcuni si sentivano invincibili e il leader dei pirati che si rifiutarono di ritirarsi dall’attività fu proprio Charles Vane. Tra il 1718 e il 1719 Vane si può dire che ebbe il suo regno del terrore sul Mare Dei Caraibi, divenne famoso per torturare gli uomini che catturava, per lo scarso rispetto che portava al codice dei pirati e per fregare la sua stessa ciurma quando era ora di fare i conti. In un solo mese catturò ben 12 navi mercantili, tanto da porre fine a tutto il commercio in quell’area per paura di lui. E prese d’assalto davvero la città di Nassau, anche se per motivi diversi rispetto alla serie tv, nella realtà prese la città per avere una posizione di vantaggio quando il nuovo governatore di New Providence, Woodes Rogers, stava per arrivare. Per scappare dalla Marina Britannica diede fuoco alla sua flotta e la mandò verso le navi della Marina, sperando di distruggerle così in una massiccia esplosione (diversivo che gli era già riuscito una volta), fuggendo solo con la Ranger. Nel novembre del 1718 Vane ordinò un attacco ad un mercantile francese, tuttavia quando si accorse che in realtà era una nave da guerra, Vane fece prevalere il suo istinto di sopravvivenza e scappò dalla battaglia. Il giorno dopo Vane venne deposto come capitano e al suo posto venne eletto niente meno che “Calico Jack” Rackham che ebbe il coraggio di parlare contro il proprio capitano. Il colpo finale per Charles Vane venne dopo che una tempesta distrusse la sua nave e lo separò dal suo compagno di vita, Robert Deal (sì, era gay!) nel febbraio del 1719, Vane fu uno dei pochi superstiti che finirono su un’isola deserta, dove venne catturato da una nave della Marina dal capitano Holford. Fu messo sotto processo e fu condannato a morte il 22 marzo del 1720. Al suo processo molti testimoni furono portati dall’accusa, ma quando fu il turno di Vane di difendersi, egli non solo non parlò, ma non chiamò nemmeno nessun testimone a suo favore. Il 29 marzo del 1721 fu impiccato a Port Royal e morì senza mai pentirsi dei suoi crimini. Il suo corpo senza vita fu appeso a Gun Cay, all’imboccatura del porto di Port Royal come avvertimento contro la pirateria.
Jack Rackham, chiamato Calico Jack, è ricordato principalmente per due ragioni: lui è l’ideatore della bandiera del Jolly Roger e per avere avuto tra la sua ciurma ben due donne: Mary Read e Anne Bonny, la sua amante. Rackham incontra Anne dopo aver accettato il perdono reale ed è in porto a capire cosa fare per il resto della sua vita. Tuttavia quando il marito di Anne, James Bonny impiegato del governatore Rogers, viene a sapere della relazione porta la moglie davanti alle autorità giudiziarie che ordinano che lei venga frustata per adulterio. Rackham si offrì di comprare Anne con una formula tipo “divorzio per acquisto”, ma la donna si rifiutò categoricamente di essere comprata come un animale e la coppia, con una nuova ciurma, decise di scappare, mandando all’aria il perdono reale ottenuto da Jack. Anne rimase incinta e andò a partorire il suo primogenito sull’isola di Cuba. Del bambino la storia ne ha perso traccia e non sappiamo veramente cosa gli sia successo, sappiamo però che Anne Bonny tornò quasi subito al fianco di Jack e riprese la sua vita da pirata. Nell’ottobre del 1720 Jack Rackham e la sua ciurma vennero catturati mentre erano in porto ubriachi ad Harbour Bay in Giamaica, vennero tutti processati a novembre e impiccati a Port Royal il 18 novembre dello stesso anno. Il suo corpo venne messo in mostra in un luogo che ora viene chiamato Rackham’s Cay (L’isolotto di Rackham). Anne Bonny e Mary Read si salvarono dal cappio perché entrambe erano rimaste incinte al loro processo, Read morì in carcere, probabilmente di febbre puerperale nell’aprile del 1721. Per quanto riguarda Anne, invece, la sentenza non venne eseguita e fu in effetti rilasciata dal carcere, probabilmente dietro un pagamento orchestrato dal padre, e si stabilì nella Carolina del Sud, dove morì alla veneranda età di 80 anni il 22 aprile del 1782, dopo essersi sposata con un certo Joseph Burleigh e aver avuto ben 10 figli.
Anche il Capitano Benjamin Hornigold si ispira ad una figura realmente esistita. Purtroppo della sua storia non si sa molto, tranne che fu il secondo in comando di Barbanera e che accettò il perdono reale del 1718 dato dalla Corona Reale Inglese. Tuttavia, essendo un uomo di mare si reinventò come cacciatore di pirati e si diede anima e corpo all’inseguimento di Jack Rackham per ben 18 mesi, purtroppo la sua nuova carriera venne stroncata da un uragano che affondò la sua nave, un incidente navale in cui morì quasi tutto l’equipaggio, solo 5 uomini riuscirono a salvarsi.
Se già vi mancano i pirati, vi consiglio di passare da Black Sails Italy per tenervi informati!
Oddio che articolo stupendo ed interessante *_*
Non avevo proprio idea che ci fossero dei personaggi realmente esistiti, questo mi fa amare Vane ancora di più <3
Che bello questo articolo, Chiara!!!! *________*
Brava brava brava!
L’ho trovato interessante per le tante curiosità che racchiude, soprattutto per chi non ha letto il libro come me. Ammetto che è un grande classico che mi manca ma che prima o poi leggerò, motivata anche da questa bella serie!