Castle – Recensione 6×05 – Time Will Tell
Lo Sci-fi approda a Castle. Lo credevate impossibile? Beh, vi sbagliavate di grosso, perché per il classico trio, Andrew W. Marlowe, Terri Edda Miller e Rob Bowman, i “genitori” del crime targato ABC, niente è impossibile. La puntata di questa settimana è a dir poco fantastica, ben diretta e ben scritta, ma con i nomi citati sopra il successo è garantito, ci sarà un motivo se Castle tira avanti da 6 stagioni.
Per un attimo ho pensato di trovarmi in Doctor Who (Whovians a me!) e per un altro attimo ho pensato di trovarmi in Chuck. Si, perché stavolta parliamo di viaggi nel tempo, effetto farfalla, stragi apocalittiche e guerre di energia, ma soprattutto perché la guest star di eccezione è Joshua Gomez, niente poco di meno che l’indimenticabile Morgan di Chuck.
Tutto inizia, come sempre, dal luogo della scena del crimine, dalla quale vediamo fuggire in tutta fretta un uomo incappucciato. La vittima è Shauna Taylor e il misterioso uomo incappucciato viene catturato per poi essere portato in sala interrogatori. L’uomo misterioso è Simon Doyle (Joshua Gomez), a dir poco pazzoide quando afferma di venire dal futuro. Non solo, Simon sostiene di essere un “Time Traveller” venuto direttamente a New York dal 2035, per impedire la morte di Shauna, che scatenerebbe una serie di eventi che, nel suo futuro, darebbe vita a una strage apocalittica per il genere umano. Il tizio inizia così a blaterare di flusso del tempo, guerre dell’energia, stragi e viaggi nel tempo, di fronte a un entusiasta Castle e una perplessa Beckett. Quest’ultima, intenta a non volersi far prendere per i fondelli, dà il caso già per risolto (d’altra parte Simon era sulla scena del crimine) e vuole far sbattere Doyle in un ospedale psichiatrico, come biasimarla.
Le cose non son mai così semplici, come il buon vecchio e geniale Marlowe ci ha insegnato, e grazie a Lanie (autopsia), Simon viene scagionato, in compenso il lavoro del medico legale porta in un’altra direzione, ossia verso quella di Garrett Ward. Il tale, sei anni prima aveva tentato di far esplodere la sede che ospitava una conferenza sull’energia innovativa e il suo obiettivo scopriamo essere il fratello di Shauna, Malcom Wickfield (fisico teorico e relatore alla conferenza), che riesce a eliminare. Ma ancora non è finita, e il tutto fa parte di un quadro assai più grande, in cui Simon aiuta Beckett e Castle, con i suoi strani aggeggi e i suoi vaneggiamenti, e del quale fa parte l’altro obiettivo di Ward, quello che lui chiama “The Child” ossia Paul Deschile (notiamo un “gioco di parole”, se possiamo chiamarlo così, e l’omofonia). Deschile è un ragazzo seguace di Wickfield, che sei anni prima aveva sventato l’attentato. Si tratta quindi di una vendetta ai danni di Paul, che viene salvato dalla squadra capitanata da Beckett e che sbatte al fresco il creepy Garrett Ward.
Nonostante il caso sia stato risolto, con una soluzione logica ad ogni sua variabile, Simon Doyle non si arrende, in fondo lui è un Time Traveller (mica sarà nato a Gallifrey), e ci regala la sua ultima teoria: Paul Deschile non sarebbe altro che una specie di “reincarnazione” di John Connor, colui che salverà il mondo in futuro, quindi eroe e personaggio chiave per la vittoria della guerra. Che dire? Meraviglioso Joshua Gomez.
Il bello di questo episodio è il suo finale, apertissimo. Alla fine, Castle e Beckett sono in un certo senso obbligati dagli eventi a decidere qual era la vera realtà e quale no: Time Traveler o assassino in cerca di vendetta? Finale aperto, infatti, in quanto non ci viene data una risposta ma tocca al pubblico decidere. Significative in questo senso, le due scene che vedono protagonisti Castle e Beckett: la prima in cui Castle cerca di raggiungere Simon per riconsegnargli lo strano aggeggio che aveva dimenticato, ma di cui perde le tracce inspiegabilmente; la seconda in cui Beckett versa del caffè sulla lettera macchiandola nell’esatto modo in cui è macchiata la lettera in possesso di Garrett. Bellissime le reazioni dei due protagonisti, un Castle a dir poco sconvolto e una Beckett altrettanto perplessa.
In generale, questa puntata parla del tempo, ma non solo in termini scientifici, infatti c’è spazio per il drama caratterizzato dal binomio Alexis-Castle. Alexis ormai è una donna che si divide fra college e fidanzato strampalato, Pi. In vista dell’inizio del college i due decidono di andare a convivere insieme, in modo da non utilizzare lo studentato e abbattere le spese per quello squattrinato del suo ragazzo. Una decisione ardua e che mette con le spalle al muro Castle, che da padre protettivo ritiene che sia troppo presto e che sia una scelta troppo avventata. Come consiglia Beckett, alla fine arriva un momento in cui bisogna lasciar andare i figli e far compiere loro il passaggio all’età adulta e questo è il momento di Alexis. Cariche di significato le parole di Rick in questo senso, riguardo all’utilizzo che farebbe di una macchina del tempo, ossia ritornerebbe a quando Alexis era piccola per rivivere quei momenti, già passati troppo velocemente. Ma il tempo passa inesorabilmente, che si voglia tornare indietro o meno e Castle dovrà imparare presto la lezione.
Finora l’episodio più bello andato in onda dei 6 trasmessi, a mio parere. Ben costruito in ogni suo particolare, dalla scelta della tematica “Sci-fi” alla decisione di lasciare un finale enigmatico e aperto. Un mix perfetto tra crime e comedy con un pizzico di “fantasy.” Castle, riesce a superare la prova, date le riserve circa il ritorno alla classica dinamica Castle-Beckett al Distretto che risolvono crimini. Ormai sono sei le stagioni che lo show ha dovuto gestire e una manciata di elemento novità non guastava, ma pazienza. Sono sicura che Marlowe e Co abbiano ancora tanti assi nella manica.
Piccole postille:
- Fantastica la predizione di Simon: Castle che smetterà di scrivere gialli per passare a roba più seria, Beckett che diventerà Senatrice e insieme sforneranno tre figli. I Caskett in versione happy family? Ce lo auguriamo per loro.
- News, anche se di qualche settimana fa. Sembra che Marlowe abbia delle sorprese per il suo fedele pubblico. Sembra infatti che stia lavorando a un nuovo drama per la ABC, incentrato sulle vicende di Philip Marlowe. Quest’ultimo è il detective creato da Raymond Chandler e icona simbolo del genere poliziesco. Tra le varie trasposizioni che ne sono state date, tra tutte è famosa quella di Humphrey Bogart nel film Il Grande Sonno. Marlowe lavorerà al progetto insieme alla moglie, Terri Edda Miller, già compagna in Castle. Riusciranno nell’impresa di creare un nuovo successone come Castle?
Per ogni news e approfondimento su Castle, passate da Castle Dipendenti, Caskett Always, Le più belle frasi di Castle e We Love Castle.
About Sabrina
Sabrina. 24 anni. Segni particolari: Musica e telefilm dipendente. Cresce a rock e serie tv e i suoi grandi amori del passato sono: Dawson's Creek, Beverly Hills 90210, The O.C e Veronica Mars ma anche Queen, Beatles, Rolling Stones e U2 con cui la mamma l'ha cresciuta. Perennemente alla ricerca di nuove serie da vedere, la sua è proprio una malattia. Le sue attuali fisse telefilmiche sono: Doctor Who e Mad Men. Tra le serie tv preferite invece ci sono: Game of Thrones, Sons of Anarchy, The Walking Dead, Mad Men, Fringe...ma la lista potrebbe continuare ancora e ancora. Le sue passioni, musica e serie tv, spesso si intrecciano e tra le sue best soundtracks ever ci sono: The OC, Game of Thrones, Veronica Mars, Sons of Anarchy. Se invece parliamo di attuali influenze musicali la lista è ancora più lunga ma per citarne alcune: Coldplay, Muse, Arctic Monkeys, Bon Iver, Mumford and Sons, Band of Horses, Florence and The Machine...è un caso irrecuperabile, qualcuno la aiuti! Come Amy Pond, attende disperatamente che nel suo giardino atterri il Dottore insieme al suo TARDIS!