“I got a family I never imagined, including uh… one more girl I didn’t expect. She came to me full grown, she’s strong and brave and corageous and really special, and I love her like my own and someday she’s gonna make a great mom. So, I guess all I’m trying to say is hang on Gabby. your day is coming.”

Bentornati carissimi, inizio questo mio commento con le bellissime parole che Herrmann dice a Gabriela alla fine dell’episodio. Un discorso che mi ha profondamente toccato il cuore e sfido chiunque a guardare la scena e trattenere le lacrime, è impossibile. Christopher è un po’ il papà di tutti dentro la 51, sempre quello disponibile a dispensare consigli ad aiutare, ad insegnare tutto quello che sa… non dimentichiamoci che è stato il mentore di Gabby quando è stata la candidate. Non mi stupisce che le abbia mandato questo bellissimo video messaggio! Devo dire che non mi aspettavo un risvolto così triste per i Dowsey, son sempre stati un po’ sfigatelli dall’inizio ma questo è stato forse il momento davvero più tragico che i due potessero passare; spero che questo evento possa diventare una base solida della loro relazione… come si dice, quello che non ti distrugge ti rende più forte, anche se spesso e volentieri non sempre è così: quello che non ti uccide può anche renderti più debole, ti butta giù, ti lascia ferite che fanno fatica a rimarginarsi del tutto. Ma sappiamo che Gabby è una donna forte e si rialzerà, con al suo fianco Matt, Antonio e tutti i suoi colleghi della 51. Il fatto che Boden abbia lasciato la caserma nelle mani di Herrmann fa capire quanto quest’ultima sia una seconda famiglia per tutti. Patterson si dovrà abituare a questo clima e in questo episodio mi ha davvero sorpreso e in un certo senso ha attenuato, di poco, la mia riluttanza verso di lui.

Ho amato immensamente Kelly che si è accollato il lavoro di Gabriela e, testardo com’è, ha cercato di capirci qualcosa fino alla fine. E il mistero dei documenti scomparsi l’ha risolto, a malincuore e sicuramente con un pizzico di amarezza e delusione nel vedere che colui che si è fatto carico di Kelly bambino, diventando un secondo padre, sia stato comprato per insabbiare tutti gli incendi dolosi. Ammiro come Kelly si sia buttato dal ponte solamente per salvare l’uomo affinché potesse rimediare all’immenso sbaglio che ha commesso!
Precedentemente Kelly e tutta la Squad 3 e il Truck 81 sono intervenuti per salvare un bambino dall’essere letteralmente fritto da un palo della luce. Kelly è l’eroe del giorno, e soprattutto dell’episodio, su questo non ci piove e la scena finale fa commuovere [sì lo so, ho la lacrima facile], con il bambino che gli porta un disegno per ringraziarlo di avergli salvato la vita. Tutti vorremmo avere un Severide che ti salva la vita <3

Jimmy Borelli continua a sorprenderci, dopo l’ultimo episodio dove ha dimostrato di essere un candidato con i fiocchi, in questo si supera. I vicini del Molly’s sono riusciti a far chiudere il locale per un cavillo burocratico e Jimmy decide di chiedere consiglio al cugino che lavora nel campo dell’edilizia. Sembra che non ci sia via d’uscita e poi “puff”: il palazzo del Molly’s viene inserito nella lista dei monumenti storici della città per via della pietra calcarea con il quale è rivestito l’esterno del palazzo… quindi il Molly’s rimane aperto per brindare e fare karaoke alla faccia dei vicini, che se ne tornino a Portland!

Insomma, non si può mai stare tranquilli con Chicago Fire, in soli quattro episodi è successo già il finimondo e siamo solamente all’inizio di tutti i guai!! Mi sento di dire che amo già alla follia Will Halstead, quasi quanto amo il fratello Jay, e Chicago Med ancora non è iniziato. Ci manca solo l’ospedale, ragazzi, e poi non dormirò più. Al prossimo episodio che sarà proprio l’inizio della fine…