Dopo l’evento in tre episodi che ha visto l’ingresso di Chicago Justice nella grande famiglia di Dick Wolf e dopo due settimane di pausa, tornano i nostri uomini della caserma 51. Gli ultimi due episodi sono stati un colpo al cuore: in Telling Her Goodbye Boden &Co non si spostano dalla caserma, nessun intervento per le vie di Chicago ma in compenso sono stati sequestrati da una gang che li ha richiusi in nel loro sacred space e chiunque, rinchiuso nel suo spazio vitale, proverebbe rabbia. Quindi questo è stato un episodio carico di adrenalina ma anche rabbioso; lo si vedeva nei volti di Boden, Casey, Herrmann, Kidd. La rabbia per esser impotenti di fronte a questa gang che ha preso il controllo temporaneo della caserma; di avere la consapevolezza che i ragazzi sono delle mine vaganti che potrebbero esplodere da un momento all’altro e il più squilibrato della gang se lo becca proprio Stella, la mina impazzita con il quale ha anche una “piccola” azzuffata. Ma gli uomini e le donne della 51 hanno la marcia in più, hanno il coraggio di chi ogni giorno affronta e abbraccia un lavoro non semplice, scontrandosi il più delle volte con delle realtà crudeli, realtà che in questo episodio possiamo quasi toccare con mano. Che nel quartiere ci fossero delle gang ne eravamo a conoscenza ma mai nessuna si era presa la briga di prendere in ostaggio gli uomini al suo interno e sono sincera quando scrivo che ho temuto per la vita di Stella ma Kelly è sempre, o quasi, al suo fianco e il tutto si è risolto per il meglio.
Chi mi ha strappato un sorriso in tutta questa rabbia è stato Herrmann e il suo finto attacco di cuore, per un attimo ho temuto davvero per la sua salute ma come sappiamo, Christopher sa essere una roccia quando tutto intorno sta cadendo a pezzi. Solo lui poteva inventarsi una via d’uscita così esemplare per portare tutta la caserma in salvo. Mi dispiace tanto per JB, un ragazzo al quale la vita ha riservato uno dei frutti più amari: la perdita di una persona cara che quasi irrimediabilmente lo ha portato sulla cattiva strada. Le parole della madre mi hanno fatta commuovere e vedere come queste abbiano fatto centro nel ragazzo mi hanno fatto sperare che non tutto fosse andato perduto; quel ragazzo che poi si troverà nel fuoco incrociato per salvare Boden ma che alla fine se la caverà è il simbolo che in fin dei conti c’è speranza per chi perde la retta via.
Babies and Fools è l’episodio che mi ha trasmesso gioia e tristezza insieme, l’episodio in cui l’eroe di turno è anche l’antieroe, colui che per pura consacrazione personale e per avere quei minuti di gloria mette a repentaglio la vita degli altri, la vita di persone innocenti che si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato. E quando Gabriela si mette in testa una cosa è difficile che molli la presa su di essa e così è avvenuto. Il ritrovamento della bambina in una buca, senza nemmeno un graffio sembrava davvero troppo miracoloso e andando avanti con le indagini si scopre che il lancio del sasso dal cavalcavia era divenuta una prassi quasi normale per il nostro antieroe. Un po di trostezza a fine episodio quando si chiede se mai lei e Matt formeranno mai una famiglia completa, il dopo Louie non è semplice e vedere che ci soffre non fa che farmi pensare- ancora una volta – al #MaiUnaGioia di Dick Wolf.
Chi sta avendo una sorta di luna di miele è Kelly, il nostro tenente è tutto preso dalla sua relazione con la bella dottoressa alla quale ha salvato la vita e con la quale sta avendo una relazione stabile dopo che lei si è trasferita a Chicago per lavorare. La nuova coppia però, ahimè, non mi fa impazzire nonostante inizialmente tifavo per loro, sarà per la situazione nella quale si trovava Anna che faceva da sfondo a questa ipotetica storia, eppure adesso tutto è diventato quasi noioso, solamente la scena finale con i due che pattinano sotto le luci della bellissima Chicago mi ha smosso un po’ ma niente di più.
Invece chi mi ha fatto incazzare, scusate il francesismo, in questo è episodio è stato proprio il caro Herrmann. Christopher è un personaggio fantastico ma alle volte mi fa uscire dai gangheri, soprattutto quando si parla del Molly’s. Herrmann è sempre quello cauto e diffidente per quanto riguarda degli eventi che possano dare visibilità al locale, anche se poi ogni volta si ritrova a doversi ricredere; stavolta invece i ruoli si sono invertiti e Otis aveva perfettamente ragione, le sue idee possono anche essere strambe però è anche vero che nessuno le prende mai in considerazione e non si sofferma un momento a pensare che “forse” l’idea stramba alla fine stramba non lo è. Ha ragione quindi a lamentarsi e sì, Herrmann hai toppato alla grande anche se alla fine ha cercato di rimediare, cosa che sinceramente poteva anche risparmiarsi.