Bentornati amici, mi accingo a commentare questo fall finale dal sapore amaro, come su scritto. Amaro perché uno dei miei personaggi preferiti lascia definitivamente il Distretto 21 e Chicago PD per approdare come regular in Chicago Justice il 3 Gennaio, con un crossover. Antonio Dawson è sempre stato il mio prediletto, chi mi segue dall’inizio lo sa bene, ho iniziato a guardare la serie solamente perché lui sarebbe stato tra i protagonisti. Antonio ha dato tanto a questa squadra che inizialmente avevo trovato un po’ male assortita, visto i suoi precedenti con Voight, ma già dai primi episodi ho capito che avrei amato tutto e tutti. Antonio se ne va in grande stile, da grande e bravo detective quale è e questo lo sa benissimo anche Hank, il quale lo raccomanda a Stone non perché non lo vuole più tra i piedi ma perché se lo merita, perché è arrivato il suo momento – non potevano fare uno spin-off solamente con lui? Chiedo troppo?? – e finalmente qualcuno se n’è accorto, ma è anche vero che mancherà a questa Intelligence. Mi è soprattutto piaciuto che sia andato a chiedere consiglio a Gabriela, la quale non poteva fare altro che assecondare il fratello in questa sua scelta, facendogli anche un po’ di psicologia inversa parlando del figlio e della sua gara alla quale Antonio non è riuscito ad assistere. Decide di lasciare la squadra per lui e per i suoi figli, facendo orari meno frenetici riuscirà a goderseli di più. Eppure il mio cuore piange, piange perché lascerà un vuoto che nessun altro personaggio potrà colmare, nemmeno quei bei manzi di Jay e Adam che amo ma non saranno mai come Antonio Dawson, quello sempre pronto ad aiutare i suoi colleghi e amici, colui che ha aiutato Jay solamente perché stava allegramente uscendo con la sorella e che si è preso la responsabilità di “addestrarlo” e ci è riuscito alla perfezione. Che dire di più? Solamente GRAZIE a Jon Seda che è l’artefice di questo splendido personaggio al quale spero diano un ruolo di rilievo e non sporadico in Chicago Justice. #ArrivederciInJusticeAntonioDawson
Ok, adesso la smetto con le lacrimucce che mi sono scese solamente scrivendo questo primo pezzo. I due episodi sono stati intensi, nonostante non fossero collegati tra di loro. Il primo ha visto protagonista un giovane ricco di famiglia accusato di stuprare e uccidere delle ragazze: quando ci sono ricche famiglie di mezzo la verità fatica a venire a galla, ma la nostra Lindsay non si arrende al primo ostacolo e con grande maestria di tutta la squadra riesce a rimetter dietro le sbarre il giovane. Il secondo episodio, se è possibile, è stato ancora più deprimente con questo killer di poliziotti in giro per Chicago; dopo aver scartato terroristi e tutti i possibili sospettati della polizia, il cecchino si scopre essere un ragazzo con un disturbo dissociativo della realtà a causa della morte del padre, caduto mentre faceva il suo lavoro di poliziotto. La scena nella quale Voight cerca di far ragionare il ragazzo è stata abbastanza devastante, una bella interpretazione di Jason Beghe che ancora una volta ci mostra un volto di Hank che non vediamo spesso; dare l’ok ad Olinski di sparare è stato come se Hank stesse ponendo fine ad un suo stesso familiare e la sua sofferenza è stata palpabile.
Non potevano esserci due protagonisti in questo fall finale e la storyline di Erin è stata rimandata alla seconda parte di stagione: conosceremo finalmente anche il padre di Erin? O meglio, anche lei avrà l’occasione di conoscere il padre? Certo è che Bonnie non mi è mancata per niente e suppongo che la vedremo ancora in futuro!
Come era possibile immaginare, Sorenson si è rivelato uno senza palle, non solo per poco non faceva sospendere anche Burgess ma addirittura mollare la polizia? Un gesto da vero uomo, un gesto che però ha contribuito a far salire ai piani alti la nostra Kim… e finalmente!!
Un degno finale d’autunno per questa serie tv che a volte perde colpi… Non mi resta che darvi appuntamento ad anno nuovo!!! #Antonioyoullbemissed
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