Ed eccoci ritornati a Chicago dopo le vacanze natalizie e dopo aver assistito ad una prima parte di stagione altamente energica e con un finale invernale che ci ha lasciati con il fiato in sospeso! Burgess sopravviverà??
L’episodio riprende proprio lì dove era finito con Kim a terra sanguinante sotto lo sguardo incredulo e disperato di Roman. Inutile dire che la colpa è sua e della sua ex fidanzata, per buona parte dell’episodio non riuscivo a non dargli la colpa per tutto quello che Burgess stava passando, ma riguardando l’episodio mi son resa conto che probabilmente uno dei tre agenti sarebbe comunque finito a terra con una pallottola conficcata in corpo. Non avrebbero dovuto lasciarla andare da sola sicuramente, ma la colpa per tutto se la deve prendere il pazzo psicopatico che ha piazzato armi in diversi edifici. Shouldn’t Have Been Alone è stato un episodio in cui il mio cuore ha rischiato seriamente almeno tre o quattro volte l’infarto, mi ha lasciata incollata allo schermo del pc in adorazione come quando stai mangiando un panino e il tuo cane ti guarda affamato e implorante. Tutto è stato costruito alla perfezione e i pezzi del puzzle si sono incastrati man mano che i minuti andavano avanti e il pazzoide veniva scoperto.
Già dalla prima scena si evince che l’episodio sarà uno di quelli al cardiopalma e così succede, chi non è saltato dalla sedia-poltrona-divano quando è partito il pezzo metal nella stanza da letto che nascondeva un altro proiettile? Roman, devo dargli credito, ha agito astutamente e continuerà a farlo durante l’episodio. Riguardandolo una seconda volta l’ho apprezzato di più, Brian Geraghty è riuscito a farmi quasi commuovere nel mostrare le sue emozioni di vero rimorso e tristezza per quello che Kim sta passando. La tensione, però, è alle stelle e anche quando cerca di avvertire Ruzek di non aprire il cofano della macchina perché connesso in qualche modo all’appartamento, ho provato compassione per lui. Sta cercando di redimersi per quello successo a Burgess e Adam, comprensibilmente, non glielo manda a dire e mi è piaciuta soprattutto la sua scelta di non discutere con un irruento Ruzek, il quale se avesse potuto lo avrebbe preso a pugni per sfogarsi.
Son sempre stata una fan dei Burzek e in questo episodio abbiamo potuto vedere la parte più vulnerabile e dolce di Adam: quella alla quale importa davvero di Kim, nel modo più genuino. Era questo aspetto che mancava di più alla coppia, quello che più aspettavo, e Patrick Flueger ha reso ancora più adorabile il suo personaggio, è stato bellissimo vederlo cercare di essere forte nel momento in cui era più vulnerabile. Il detto che non ci si renda conto di amare una persona fino a quando la si perde, o in questo caso quasi persa, si presta perfettamente a questa situazione e alla fine Adam si rende conto che Kim non è solamente una donna dalla quale è attratto, è molto di più. Shouldn’t Have Been Alone ha fatto scoprire ad entrambi le loro emozioni più profonde, nonostante la situazione non fosse delle più rosee. Ma la scena per me più dolce in assoluto di questo episodio – e qui, fatemi fangirlizzare un attimino – è quella in cui Adam con una naturalezza indescrivibile le dice “I love you”. FINALMENTE DICO, FINALMENTE. ALLELUJA. SIETE BELLISSIMI. OCCHI A CUORE PER ME!!
Oltre questo, Burgess viene promossa per essersi presa così tanto piombo in corpo… e perché il posto di Lindsay è ora disponibile. Non so se sia un bene questo cambiamento di rotta di Voight riguardo alle relazioni all’interno della sua squadra, un po’ mi fa storcere il naso, ma sono contenta per l’opportunità che ha dato a Kim, se lo meritava già da prima senza prendersi qualche pallottola!
Un’altra coppia che amo sono i Linstead, che dal promo del prossimo episodio sembra che stia per divenire realtà, come si fa a non amarli? Inutile dire che le loro scene sono state divertenti e tristi allo stesso tempo. I sentimenti di Jay nei confronti di Erin sono sempre stati abbastanza ovvi e in questo episodio le loro scene hanno gridato all’ovvio molto più forte. L’umorismo del Detective Halstead ha mascherato la tristezza nel vedere Lindsay andare via, nel saperla non più sua partner, ma speriamo che questo distacco li porti verso il fare coppia fissa in altri termini! “You need a goodbye hug” è la prova di questo umorismo, perché alla fine non ha risposto alla domanda di Erin e la risposta è palese a tutti: ha preferito andarsene, nello scorso episodio, che vederla andare via.
Menzione d’onore va alla Platt e al suo racconto di come si sia presa una pallottola nel sedere. Mi piace questo suo lato vulnerabile, quello disponibile per i suoi agenti nonostante in passato per lei ci son stati pochi colleghi. Mi si è stretto il cuore quando, raccontando l’aneddoto della sua carriera, nessuno era lì al suo risveglio. Sotto quella corazza si nasconde una donna sensibile…
E il Serial Crush Globe per scena da infarto quasi garantito va a… il salvataggio della signora legata alla sedia. Vi giuro che sono stati minuti in cui ho temuto il peggio, soprattutto perché la donna strillava nei momenti meno opportuni e mi faceva sussultare e non poco!
Insomma, è stato un ritorno con il botto e in grande stile. Uno dei migliori episodi di questa seconda stagione, degno di entrare nella classifica dei miei preferiti! Nel frattempo che attendiamo il prossimo episodio, godetevi il promo (io lo avrò visto almeno una decina di volte…)!
Passate nelle pagine amiche