Ed eccoci qui tornati a commentare il secondo episodio… bentornati! Devo dire che non mi aspettavo niente di meno, già dai vari promo si era capito che sarebbe stato un episodio pieno di adrenalina e così è stato.
Sappiamo che quando ci sono dei casi settimanali che coinvolgono dei bambini come vittime, in prima linea ci sarà sempre Antonio, anche se non è l’unico padre in squadra, ma è quello si fa trasportare dai sentimenti che questi casi portano con loro. Non è mai facile avere a che fare con situazioni di questo tipo, non diventa più facile col passare del tempo, anzi secondo me diventa sempre più difficile trattenersi dal prendere a pugni chi commette questo tipo di reati, e quindi la reazione di Antonio durante l’interrogatorio ci sta tutta. Anche lui in passato ha avuto a che fare con qualcosa di simile, non sfociata in tragedia per fortuna, ma che ci ha fatto stare male. Quando vedo star male Antonio mi si stringe il cuore e il bisogno di salvare l’altro bambino da una morte quasi certa diventa la priorità per quest’uomo e tutta la squadra. Jon Seda riesce a trasmettere emozioni davvero forti e sembra impossibile non soffrire con lui, mi ha fatto passare minuti interminabili nell’ultima scena quando, parlando con il rapitore, cercava di farlo ragionare, posando la pistola e parlandogli come solo un padre sa fare; poi ti viene da pensare che queste cose succedono anche nella realtà, e la realtà è spesso molto più brutale e dolorosa… Ma la scena che più mi ha stretto il cuore all’inverosimile è quando, a fine episodio, dopo uno shottino al Molly’s, decide di chiamare il figlio… ma quanto è dolce?? *-*
Erin e Antonio formano una coppia molto cazzuta e insieme mi piacciono. La ragazza, tornata in squadra, è alle prese con la convivenza con Voight che non le pesa affatto. Le pesa invece, oppure trova una certa difficoltà, tagliare i ponti con la madre. Non è certo facile tagliare fuori una persona così vicina a te, ma Bonny è una persona che è meglio lasciarla fuori piuttosto che farla entrare, non farebbe che incasinarti e rovinarti la vita. E l’ultima scena è proprio il preludio della tempesta: dopo anni e anni rimasta a covare rancore verso Voight, ora che le ha tolto – di nuovo – Erin, decide di scagliarsi contro di lui. Voight di sicuro non è uno stinco di santo, e questo lo sappiamo e siamo ben coscienti di quello che è capace di fare, ma non riesco a concepire il fatto che nonostante abbia salvato Erin da una vita oggettivamente schifosa quando era adolescente, Bonny non sia riconoscente di questo. Cioè, non vede e non riesce a capire che fa solamente del male alla figlia? Voight si sta comportando, di nuovo, da padre nei confronti di Erin e coinvolgendo anche Jay nel controllarla 24 su 24 non fa che aggiungere punti a suo vantaggio!!
I miei cari Burzek sono sempre più dolci, carini e pucciosi che potrebbero anche dargli un po’ più di spazio… non credete? Adam, stando vicino ad Al, sta iniziando a diventare più saggio del solito e mi è piaciuto come abbia spinto Kim ad aiutare Roman. Infatti, senza tanti sotterfugi, finalmente scopriamo il segreto di Sean: le iniezioni servono a prepararlo ad affrontare un trapianto che aiuterà un bambino affetto da una forma di leucemia. Non è uno che va alla ricerca di medaglie e riconoscimenti e per questo è disposto anche a mettere a rischio la sua carriera pur di fare del bene e vedere il bambino tornare a sorridere. #thumbsup
Pollici in alto anche per i fratelli Halstead che sono SEMPRE un bel vedere – ma quando inizia Chicago MED?? Ancora una volta Chicago PD riesce a stupirmi con degli episodi che non sono mai banali e penso che dal terzo possa iniziare la guerra Voight-Bonny… Se dovessi dare un voto all’episodio sarebbe un bellissimo 8! E voi cosa ne pensate?
Passate nelle pagine amiche:
Chicago Med comincia il 17 Novembre.
Credo che quello di Manu fosse un “non vedo l’ora che inizi”, perché sicuramente sa quando inizia ahahahahahah.