Bentornati, cari chicagotti, buon inizio settimana e scusate il ritardo… grande mea culpa! Perché penso che questo episodio sia uno dei migliori mai girati? Perché si focalizza su una colonna portante della serie e su un’attrice che è stata candidata per due volte ai Tony Awards e che ci regala un’interpretazione del sergente Platt davvero magnifica. All Cylinders Firing è uno di quegli episodi che vede protagonista anche la tipica frase del “uno dei nostri è la vittima” quindi mettiamoci sotto e cerchiamo il colpevole, trama che vediamo spesso anche in altri crime drama, ma Chicago PD è riuscito a far sì che l’episodio rendesse la Platt non solamente la vittima in questione ma la protagonista assoluta. Dopo esser stata attaccata brutalmente in strada alzi la mano chi, a primo impatto, ha pensato bene che dietro l’aggressione alla nostra sergente ci fosse il Comandante che tormenta la new entry in pattuglia! Devo dire grazie agli autori perché riescono, ogni volta, a sviarmi completamente ma soprattutto perché ci hanno fatto conoscere una parte di Trudy che ancora non conoscevamo.
L’episodio prende quindi una piega inaspettata e il colpevole dell’uccisione di Robert e dell’aggressione non è la nuova fidanzatina di papà, a cui è stato molto facile puntare il dito contro. Da una parte però la Platt aveva ragione: lo aveva effettivamente raggirato. L’assassino è quindi qualcun altro e precisamente Wade McGregor, vecchio socio di Robert che aveva ancora dei contatti con lui. Nonostante ciò, non è il “sospetto ovvio” che ti aspetti ed è stato divertente, in questo frangente, osservare come l’intera squadra si faceva in quattro per trovare il colpevole mentre Trudy, silenziosamente, metteva insieme i pezzi del puzzle da sola riuscendo perfettamente a finirlo, scappando poi anche dall’ospedale e diventando carnefice nei confronti di Wade McGregor. Una Trudy “piegata ma non spezzata”, capace di rimanere fin troppo lucida.
Solamente Voight capisce davvero la situazione, sviando la nostra Burgess per poter salvare Trudy; Amy Morton arriva forse all’apice della best performance da quando è iniziata la serie TV e Jason Beghe è altrettanto bravo nell’interpretazione di un Voight volto a contenere le azioni della Platt. È stata una scena davvero toccante che fa capire, ancora una volta, quanto contino gli attori e la loro abilità nel far provare un certo tipo di emozioni in show come questi, anche nei casi in cui la trama lascia a desiderare.
Mouch, mio caro adorato Mouch. È sempre un piacere vederlo in un cameo, e con la Platt formano davvero una gran bella coppia che si è trovata forse un po’ troppo tardi ma che è solidissima; è stato dolcissimo vederlo rifiutarsi di credere che Trudy potesse trovarsi in compagnia di un altro uomo #howdareyouthinkthat
L’Intelligence ha fatto da contorno alla storia centrale, cercando il colpevole: nessuno escluso, a modo loro tutti sono stati utili. Mi sono piaciuti praticamente tutti: Erin e Jay in ospedale sono stati tanto carini, ma quella che mi ha intenerito di più è stata Kim che è rimasta accanto alla sergente come ha fatto lei in passato; nonostante si punzecchino sempre, le due nutrono un rispetto reciproco molto profondo e questo ci piace!