Dopo un po’ di tempo, mea culpa, eccomi qui a commentare gli ultimi due episodi di Chicago PD andati in onda e devo essere sincera: l’episodio 12 non mi ha entusiasmata tanto, un episodio lineare come i classici crime drama dove l’epicentro della trama è “solamente” trovare il colpevole di turno. Chicago PD ci ha abituati troppo bene per tre stagioni di fila e in questa quarta sta un po’ arrancando, di solito gli episodi avevano tra di essi un filo conduttore che li accompagnava fino alla fine, mentre invece stavolta sembra quasi che tutti gli episodi siano a sè. Messa un po’ da parte la situazione con Bonny, in Sanctuary il protagonista – fa strano a dirlo . è stato Atwater e la sua vena satirica dove nell’ultimo frame lo vediamo su un palco a fare battute su la Chicago Police; non avevo mai notato che potesse essere un comico.. o meglio per me è comico, ma sotto un altro punto di vista. Non mi stancherò mai di dirlo, ma Antonio manchi come l’aria sott’acqua e ancora non abbiamo notizie di Ruzek. Sto iniziando ad apprezzare invece Kenny e il gesto di nascondere una verità a Voight mi fa pensare che siano due facce della stessa medaglia, tra tutti quelli passati nell’Intelligence Kenny rispecchia il carattere e la sfacciataggine dell’Hank Voight che abbiamo conosciuto anni fa direttamente in Chicago Fire.
I Remeber Her Now invece è stato tutto un altro episodio, per quanto sia stato anche questo un lineare crime drama ha avuto quel qualcosa in più che me lo ha fatto apprezzare un tantino in più del precedente. Le emozioni non sono mancate, nonostante non fossero forti, ma è più forte di me: quando vedo episodi che coinvolgono giovani ragazzi mi stringe il cuore; stavolta ad andare undercover è stato Jay che con quello sguardo che seduce e conforta è riuscito a imporsi sullo schermo – ancora una volta.. ma c’erano dei dubbi? Non si può non amare Jay e il suo splendido carattere, sempre pronto a mettersi in gioco andando alle volte contro tutto e tutti. Questo episodio ci ha fatto vedere anche un Jay vulnerabile che non voleva credere di essere stato plagiato da una ragazzina; ma più di tutto ci ha fatto vedere e chiedere quanto ci si deve spingere pur di ottenere delle prove concrete? Quante situazioni difficili, in casi come questi dove sono coinvolti dei minori, devono affrontare gli agenti sotto copertura? Come sempre gli autori affrontano temi all’ordine del giorno e mi è piaciuto il modo di averci presentato, anche solo per poco, un’azione sotto copertura..
Chi in questo episodio mi ha fatto davvero tanta tenerezza è stata il sergente Platt la quale aveva redatto un verbale tempo addietro sulla ragazzina trovata morta ma non riusciva a ricordarsi di lei in nessun modo. Mi ha fatto tenerezza perché nonostante sia una donna dalla corazza dura, dentro di sè è una donna con un cuore grande che quando si mette in testa una cosa deve riuscire a farla in ogni modo possibile. E lei di strumenti per trovare delle soluzioni li ha praticamente tutti, si è pure servita degli assistenti sociali che le hanno fatto avere dei diari della ragazza i quali son serviti a capire un po’ di più questa ragazza sfortunata che scriveva di esser certa di non superare i 16 anni e di come avesse voluto che qualcuno di prendesse cura di lei una volta scomparsa e la scena di Trudy ed Hank davanti al lago è stata molto toccante.
In definitiva l’episodio 13 mi è piaciuto decisamente di più rispetto a quello precedente, con un po’ più di azione come piace a me ma trovo, in generale, che questa stagione sia un po’ sottotono rispetto alle altre. Spero che la secon da parte ci riservi qualcosa in più e spero vivamente che Ruzek torni il prima possibile, sappiamo che prima o poi tonerà grazie alle foto degli attori nei vari social networks! Non mi resta che lasciarvi con il promo del prossimo episodio..