A 54 anni dalla prima messa in onda di Doctor Who, il suo protagonista, viaggiatore nel tempo che si muove da un pianeta all’altro, ha visitato una vasta gamma di periodi temporali e luoghi geografici. Ma il Signore del Tempo ha anche fatto numerose visite a una scuola di Londra apparentemente normale, Coal Hill, un istituto di istruzione che sembra attirare caotici mostri. Ora, Coal Hill è diventata il luogo in cui è ambientato Class, spin-off di Doctor Who, che narra le avventure fantascientifiche di un gruppo di alunni adolescenti, April (Sophie Hopkins), Ram (Fady Elsayed), Tanya (Vivian Oparah) e Charlie (Greg Austin), così come quelle di un insegnante di nome di Miss Quill (Katherine Kelly). “E’ diventato un luogo che attira altre creature“, ha affermato il creatore della serie Patrick Ness, “i quattro studenti sono continuamente costretti a difendere la scuola“. Di seguito l’intervista a Ness.
Come sei stato coinvolto nel progetto di Class?
Davvero inaspettatamente. I produttori mi hanno contattato riguardo alla possibilità di scrivere per Doctor Who. Grande opportunità. Fantastica opportunità. Ma è successo in un momento in cui avevo appena fatto un mucchio di altri progetti per altre persone, come adattamenti, sceneggiature e così via. Gli dissi “voglio fare qualcosa per conto mio, voglio fare qualcosa che è mio”. Loro mi hanno risposto “abbiamo in mente un’altra produzione, forse uno spin-off ambientato nella Coal Hill School“. Mi si è subito accesa la lampadina.
Su quali schemi si basa la serie?
La serie si basa sul fatto che la Coal Hill School, ora Academy, che è una cosa politica nel Regno Unito, ha fatto parte di Doctor Who sin dal primo episodio. La nipote del Dottore è andata lì nel 1963. Lui stesso ci è andato più volte negli ultimi 53 anni e, come dice il Dottore, c’è così tanta attività di energia Artron, energia temporale, che a lungo andare ha causato complicazioni nella scuola. E’ una cosa tipo, che cosa accade quando il Dottore se ne va? Arriva come un eroe, ma non può stare ovunque. Allora, che cosa accade dopo un episodio di Doctor Who? Questa è fondamentalmente l’idea. E’ un po’ come in Star Trek: Deep Space Nine, nel senso che si rimane a vedere quello che succede dopo. In Doctor Who, hanno la loro avventura e poi se ne vanno. In questa serie, possiamo seguire i nostri quattro giovani protagonisti e Miss Quill, farli davvero sviluppare, farli veramente mettere in discussione, portarli in luoghi inaspettati, più scuri, crescere, trovare punti di forza nascosti e così via.
E Peter Capaldi appare nello show?
Lo fa. E’ nel primo episodio. Non mi interessano i cammei, così doveva essere un ruolo adeguato per una guest-star. E non è solo un passaggio di consegne, è qualcosa di più, ho scritto un racconto per una collezione di Doctor Who e il punto di tutta la storia è stato quello di ricordarci che il Dottore è un alieno. Sembra umano, ma è un alieno, è diverso e lo trovo un argomento molto fruttuoso. Trovo questa tensione interessante.
Presumibilmente, ci saranno mostri e creature ed esseri strani.
Ci saranno.
Qualcuno di loro sarà familiare ai fan di Doctor Who?
Io credo veramente che la serie ha bisogno di essere indipendente e se aveste avuto l’opportunità di creare nuovi mostri per Doctor Who, voi avreste rinunciato? Io non potrei mai rinunciare. Così, c’è tutta una nuova serie di mostri, perché l’universo è incredibilmente grande. Spero vi piacciano!
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Ho guardato le prime puntate, e proprio non mi prende: i personaggi mi sembrano incoerenti, e la fantascienza della serie è davvero improbabile. Non l’improbabile-divertente di Doctor Who, proprio solo improbabile.