Damien – Recensione 01×04 – The number of a man

Che squillino le trombe e rullino i tamburi! Finalmente, e non potrei mai sottolineare abbastanza questo finalmente, Damien fa un salto di qualità e ci mostra dell’horror fatto bene! Me lo sentivo che il cambiamento sarebbe avvenuto quando Damien avrebbe affermato il suo ruolo di protagonista, senza lasciarsi trascinare dalle storie degli altri personaggi. Santo cielo la serie ha il suo nome, lui è l’Anticristo, ma finora si è comportato come se fosse un personaggio secondario!

Da Muzio Scevola mancata, per aver puntato su questa serie, lasciatemi dire quanto sono contenta. Questo telefilm ha davvero del potenziale, a partire dalla caratura degli attori. Ancora dopo quattro episodi ogni volta che Ann sorride, parla ma soprattutto quando guarda qualcuno intensamente, mi scorre un brivido lungo la schiena. Barbara Hershey è davvero perfetta per la parte dell’adoratrice del Diavolo, sembra che il suo viso sia stato modellato apposta. Poi c’è la performance di Scott Wilson, che forse non vedremo più, che ha portato nella serie quel qualcosa in più che molto probabilmente si chiama esperienza. Anche Bradley James ha delle doti interpretative non indifferenti. Avevo ragione a dire che bisognava solo aspettare che il telefilm carburasse, evidentemente è una macchina che va a diesel!

Per onestà intellettuale devo ammettere che la puntata non mantiene lo stesso livello dall’inizio alla fine. Ci sono alcune cadute di stile, come l’immagine demoniaca che appare sul monitor del computer del Detective Shay che nemmeno gli horror di serie C, o la figura che si innalza da sotto il telo che copre la sua piscina (non so se si è capito ma qualcuno vuole fare fuori il Detective). Ma un paio di defaillance non fanno un episodio, perciò le possiamo perdonare tranquillamente.

Tra le tante, sono le scene di apertura quelle che mi hanno stupito più piacevolmente. Applausi scroscianti per la fotografia, per la regia, per la sceneggiatura, per tutto insomma. Partiamo da quella di Simone, dove l’emblema del terrore è l’acqua, più precisamente quella in cui ti stai facendo il bagno, per rilassarti dopo una dura giornata. E’un modulo già visto, certo, ma non tramonta mai. La classica goccia d’acqua che perde dal rubinetto, che sembra quasi scandire gli attimi prima di un evento orribile, è un must che centra sembra il suo bersaglio. La tensione si alza quando Simone inserisce la mano nello scarico, mi aspettavo che una cosa tipo Blob uscisse all’improvviso, e invece la ragazza estrae l’embrione morto di un uccello, che poi rimane a galleggiare nell’acqua. Nonostante il rischio sono riusciti a non scadere nel trash, cosa che è avvenuta nei precedenti episodi, perciò complimenti davvero perché mi avete fatto saltare il cuore in gola e fatto schifare nello stesso momento.

Nella scena seguente vediamo Damien in bagno che cerca di farsi la barba. Qui, più che terrorizzare, si vuole approfondire la psicologia del personaggio, quindi la parte horror è rappresentata da Damien stesso. Noi sappiamo che lui è l’Anticristo, conosciamo il potenziale malvagio della sua figura, ma allo stesso tempo non siamo ancora pronti a vederlo nella parte del cattivo, come lui stesso ancora non è pronto ad assumere il ruolo del figlio di Satana. Ma ci pensa, come ci pensiamo noi. Gli autori qui giocano sulla linea del “come sarebbe se…” e lo fanno benissimo. L’indagine psicologica viene concretizzata nell’attenzione sulle mani e sugli occhi, esaltati in modo eccellente dalla fotografia. La telecamera si sofferma prima sulla mano che gira la lametta e poi, dopo un sexy Bradley che si mette la schiuma da barba, sulle dita che spingono il rasoio contro il suo collo. E qui, complice il gioco di luci, i suoi occhi sembrano diventare quasi demoniaci. Cosa pensa in quel momento? Vuole uccidersi? Oppure sta cominciando a provare piacere nel dolore? O, come afferma Ann, ha bisogno della sofferenza e dell’odore di sangue?

Forse qualcosa si sta risvegliando in lui o forse inizia solo a crederci, fatto sta che un cambiamento c’è, e viene confermato da due scene seguenti in cui lui minaccia prima Shay e poi brevemente Ann. Nell’arco di un secondo assistiamo a un ribaltamento della personalità, scatenata dalla minaccia di morte da parte del Detective. Il suo volto si trasforma, il sorriso diventa sardonico, gli occhi sono di ghiaccio con lampi di compiacimento, la voce è sicura e canzonatoria, totalmente un’altra persona rispetto al Damien che abbiamo visto finora. E meno male! Questo sbirciare su come Damien potrà diventare e sulle capacità di Bradley James di interpretarlo al meglio, mi inducono a perdonare a Glenn Mazzara alcune scene inguardabili delle scorse puntate.

Insomma questo è l’episodio che tutti noi aspettavamo di vedere, quello della svolta, anche se ancora troppo lenta per i miei gusti, condito con un po’ di magia nera, che non guasta mai in un horror.

Vi saluto con il suggerimento di guardarvi attorno, se vedete un Rottweiler che vi fissa minaccioso sapete di aver fatto incazzare la persona sbagliata “People who come after me, they don’t fare so well”…

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About Serendipity

Per descrivermi basterebbe dire che sono un'accozzaglia di immaginazione, sogni e passioni. Archeologa con mille interessi come la lettura, il cinema, il basket, la danza e la fotografia. Sono cresciuta a pane e serie tv. In tempi non sospetti ero già un'addicted di telefilm come Stargate SG1, Streghe, Buffy-l'ammazzavampiri, Xena:la principessa guerriera, Hercules, Sex and the city... fino ad arrivare ad oggi dove riconosco i giorni della settimana solo in base alla puntate che devo vedere.

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