Nel finale della seconda stagione di Defiance, la distruzione della Terra è sembrata imminente, mentre una posseduta Irisa usava la tecnologia aliena per terraformare New York City. Con il resto del pianeta a rischio, l’ex sindaco di Defiance, Amanda Rosewater (Julie Benz), è stata quasi sul punto di sparare ad Irisa prima che Nolan intervenisse. Quest’ultimo ha fermato la figlia adottiva interrompendo il controllo su di lei, ma i due sono rimasti intrappolati in una capsula sepolta sotto la città.
All’apertura della terza stagione, Defiance sembra un città fantasma, con Amanda ed i residenti rimanenti lasciati a raccogliere i cocci – e pronti per una nuova minaccia aliena.
A Toronto, sul set della serie, la Benz si è seduta con alcuni giornalisti per discutere dello stato mentale di Amanda, della caduta politica, delle relazioni tese e dell’introduzione degli Omec.
Il tuo personaggio ha affrontato proprio un bel cammino nella seconda stagione. Dove la troviamo quest’anno?
La seconda stagione è stata un percorso piuttosto oscuro per Amanda. All’inizio della terza vediamo che è uscita dall’oscurità ed è tornata ad essere il sindaco. Sta davvero combattendo per mantenere viva la città. L’E-Rep si è tolta dalle scatole. Le miniere sono state chiuse, quindi c’è una mancanza di gulanite in città. Quelli che potevano, se ne sono andati. È piuttosto desolata all’inizio della terza stagione, quindi lei sta davvero facendo fatica a mantenere tutti uniti e mantenere in piedi la città.
Secondo te, quanto è cambiata Amanda in questo mondo, politicamente parlando?
Qualcuno mi ha chiesto se fosse stata rieletta, ed io ho risposto “Non credo proprio che ci sia stata una rielezione”. Non c’era nessuno che si facesse avanti, quindi l’ha fatto lei. Amanda è sempre stata il cuore di Defiance. Ha sempre rappresentato tutto ciò che Defiance rappresenta, cioè unità, uguaglianza e sopravvivenza. È un’idealista e credo che, in questo momento in cui la città sta facendo fatica, lei stia iniziando ad emergere come un leader molto forte. All’inizio, era stata nominata sindaco per alcuni motivi manipolatori e non era all’altezza. Faceva fatica e poi, ovviamente, ha perso le elezioni. Nella seconda stagione ha avuto un crollo. Nella terza, invece, la vediamo diventare indipendente come leader in una città che sta attraversando uno dei suoi peggiori momenti. La sua politica è ancora la stessa, se non più forte. Non credo che Amanda potrebbe mai lasciare Defiance perché a quel punto non so come definirebbe se stessa.
In che modo pensi che Amanda sia un buon sindaco nella terza stagione?
Lascia vedere agli altri quello che prova; lei è un’idealista. In una città in cui tutti hanno dei segreti e tutti hanno i propri fini, Amanda non ha alcun fine tranne quello di guidare la città. Nella seconda stagione abbiamo visto che è stata manipolata da tantissime forze oscure. Amanda è molto trasparente. I suoi bisogni sono molto chiari. Il suo scopo finale, i suoi obiettivi sono tutti mostrati per filo e per segno, così come tutto ciò che vuole fare. Lei crede in Defiance, crede che i Votans e gli umani possano vivere in pace tra di loro. Ogni decisione che Amanda prende riguarda l’essere giusti e guidare le persone verso quella direzione. Lo crede così tanto perché è l’unico modo in cui sopravvivranno nel mondo che è stato creato. Inoltre tende a pensare che tutti siano trasparenti con lei, e non è sempre così. Sembra che tutti gli altri abbiano piani nascosti, ma lei non sempre lo vede o riconosce. Per molti versi, è lei l’eroe di Defiance. Lei è il cuore. Deve essere così idealista e deve credere nella bontà e nell’umanità delle persone affinché la città sopravviva.
Negli ultimi due episodi, Amanda ha fatto arrestare Nolan ed ha scoperto che Stahma ha ucciso sua sorella. Andando avanti, quanto sono fragili quelle due relazioni?
È sicuramente molto complicato. Vedremo come le loro relazioni si evolvono e come quegli eventi passati creano delle complicazioni all’interno di quelle relazioni. La relazione con i Tarr è sempre stata strana, e non credo che si sia mai interamente fidata di loro. Adesso, sapendo che c’erano loro dietro la morte di sua sorella, non credo che possiamo aspettarci di vederli condividere dolcetti e prendere il tè insieme. Come fai a tornare indietro da una cosa simile? È sicuramente una parte del percorso della terza stagione.
Nolan capisce Amanda e le scelte che fa. Amanda non fa niente che non sia giusto. La sua decisione di far arrestare Nolan doveva succedere. Era l’unica ad essersi offerta di sparare ad Irisa. Si sa che Amanda non è mai stata in grado di premere il grilletto. Per molti versi, voleva prendersi quella responsabilità, sperando che Nolan avrebbe avuto un piano per salvare il mondo e risolvere la situazione. Non ha il grilletto facile, ma sapeva che se doveva farlo, l’avrebbe fatto proprio all’ultimo minuto se prima non fosse successo niente. Credo che lui abbia capito questa cosa di lei.
Nella terza stagione ci saranno più sfide per te come attrice rispetto alle precedenti?
No, ci sono sempre nuove sfide da affrontare. È questa la cosa fantastica nel lavorare con Kevin Murphy [produttore esecutivo] e gli scrittori dello show. Loro cercano davvero di mettere noi attori alla prova. Soprattutto in questa stagione, come attrice ho dovuto affrontare ci sono stati certi momenti estremamente impegnativi. Alcuni demoni con cui Amanda deve venire a patti ed affrontare sono stati per me molto spaventosi e impegnativi.
Qual è l’opinione di Amanda su questa nuova razza aliena chiamata Omec? In che modo la scombussolano?
All’inizio, non sa neppure cosa siano gli Omec perché non li ha mai sentiti nominare. Quando appaiono, non è proprio sicura se siano o meno una minaccia. Naturalmente, la minaccia c’è, perché è una nuova razza aliena. Successivamente scopre che non sono quello che sembrano. Vede in T’evgin una certa quantità di integrità e leadership, e si fida.
Puoi dire qualcos’altro sugli Omec?
Gli Omec sono viola. Sono bellissimi, stupendi.
Chi sono gli alleati di Amanda in questa stagione? Di chi si può fidare?
Berlin, Nolan, Irisa e, in uno strano modo, la dottoressa Yewll. Si hanno sempre meno scelte.
Perché la dottoressa Yewll? Ha creato quel doppelganger della sorella di Amanda.
Ma Amanda non lo sa. C’è ancora un’ampia parte di questa storia che Amanda non sa. Dirò solo che durante i sette mesi da quando abbiamo lasciato fino a quando riprendiamo, nella città di Defiance abbiamo visto molte persone andar via. Doc è rimasta e parte del motivo per cui l’ha fatto è stata Amanda che l’ha pregata di rimanere. Abbiamo bisogno di un dottore in città. Se lei se ne va, la gente morirà.
Amanda sa che tutto quello che Doc Yewll fa lo fa per suo beneficio, ma loro due hanno costruito una strana amicizia. Quando combatti per salvare una città, e stai combattendo per salvare la tua gente, e questa persona in particolare rimane, devi farci affidamento.
Se Amanda è tornata a fare il sindaco, che ne è stato del bordello?
Beh, ne è ancora proprietaria. È ancora un bordello ed un locale. Diventa anche un mercato. Senza gulanite, non c’è abbastanza elettricità, quindi questo diventa più un luogo di incontri. Lo vediamo anche sempre più come un posto in cui si gioca d’azzardo. Amanda lo possiede ancora, ma si gestisce da solo e viene utilizzato per ciò di cui la gente ha bisogno.
Cosa cerchi quando ti dedichi ad un ruolo?
Mi piacciono le donne forti. Rita [in Dexter] non lo era tanto, ma a quei tempi per la mia carriera cercavo di interpretare una “donna vera”. Avevo saltato, all’interno del mondo WB, da Buffy ad Angel ed era arrivato il momento di crescere ed interpretare qualcuno che fosse una donna vera. Volevo rimuovere la facciata e mostrare anche le mie vulnerabilità. Dopo Rita, volevo cercare un personaggio più dinamico. Volevo qualcuno con la pistola, qualcuno che fosse un combattente e potesse essere un po’ più attivo. Ho scoperto tardi, nella mia vita, che mi piaceva davvero fare film d’azione e mi piace fare acrobazie. Questo è una delle cose più grandi che mi piacciono di Defiance, perché mi fanno fare molte parti che toccherebbero alla mia stunt. Nonostante ciò, ho degli stunt che fanno cose molto pericolose perché io non potrei mai farle. Quel poco di combattimento che mi fanno fare è molto divertente, così come l’allenamento con le armi, anche se è una cosa che spaventa mio marito. Non sono mai stata solo “la ragazza” di cui un ragazzo si innamora e vivono felici e contenti.
La produzione ha letteralmente costruito la città di Defiance in questo backlot di Toronto. Quanto vi hanno aiutato i veri e propri set?
Questo backlot di Defiance che è stato costruito è davvero un fantastico pezzo da esposizione. Quando la gente viene a trovarmi, la porto a visitare il set e rimangono tutti stupefatti. Non ho mai lavorato in uno show che avesse così tanto in esso, con un’intera città costruita da zero. Di notte è spaventoso camminarci. Quest’anno mi sono divertita a fotografare a caso cose che ci sono lì, come per esempio una pila di manichini che stanno nel bel mezzo della città. Poi c’è un cervo di peluche che è stato seduto fuori per tutto l’anno. Credo sia fantastico, aggiunge un po’ di realtà. Possiamo avere scene che si svolgono fuori ed andare dentro, e camminare e parlare senza dover andare in un altro edificio. Devo dire, però, che camminare sulla ghiaia ha un costo sui piedi e sulla schiena. Se Amanda rimane sindaco, mi piacerebbe se raccogliesse soldi per far asfaltare le strade. Mi piacerebbe che le strade di Defiance fossero asfaltate. La crew ne sarebbe felice, e anche il cast. La mia schiena non mi farebbe così male. Nella scorsa stagione ho dovuto correre coi tacchi sulle pietre e mentre pioveva. È stato impossibile, quindi vorrei che le strade venissero asfaltate. Il mio prossimo discorso per le elezioni sarà “Farò asfaltare le strade di Defiance dopo che avremo ucciso chiunque stia cercando di impadronirsi della nostra città”.
Defiance torna venerdì 12 su SyFy.