L’ultima volta che abbiamo visto Designated Survivor, c’era un proiettile a mezz’aria che mirava proprio alla fronte di Tom Kirkman (interpretato da Kiefer Sutherland) – probabilmente il proiettile mancherà il suo bersaglio grazie ai riflessi pronti dell’agente dell’FBI Hannah Wells (Maggie Q). Più di due mesi e mezzo di pausa dopo, finalmente vedremo chi sarà lo sfortunato che si beccherà questo proiettile (i promo della seconda parte della prima stagione dello show mostrano un sanissimo Kirkman, quindi è abbastanza probabile che lui non sia stato ucciso in questo attentato). Naturalmente il tentativo di assassinio del presidente Kirkman non è l’unica cosa che bolle in pentola per Designated Survivor e a raccontarcelo saranno il creatore dello show, David Guggenheim, e il nuovo showrunner, Jeff Melvoin.
Partiamo da un argomento ampio, qual è l’argomento principale della seconda parte della prima stagione?
Jeff Melvoin: Ci siamo lasciati ad un punto eccitante, mentre procediamo nella seconda parte vedrete approfondire la storia della cospirazione e cominciano ad arrivare le prime risposte. Mentre queste arrivano, e finalmente diamo un nome a dei volti, o dei volti a dei nomi, diamo anche al presidente il tempo di governare un altro po’. Vedrete che Designated Survivor‰ continuerà ad essere trainato dalla cospirazione, ma vedrete anche il presidente che acquista sicurezza nel suo ruolo e diventa più autorevole. Andrà a definire i suoi obiettivi personali per i primi 100 giorni del suo governo anche a causa del modo in cui è diventato presidente. È un’opportunità per lui di scrivere la sua storia, e comincia con lui che intraprende un viaggio che potremo seguire con interesse ed entusiasmo.
La prima metà di stagione ha mostrato estremamente bene l’idea di quello che succede – dal punto di vista della cospirazione – come sia possibile riprendersi da una tragedia di questa portata. Ora che siamo nella seconda parte, penso che l’educazione politica del presidente e la sua abilità nel governare avranno un ruolo molto maggiore.
Abbiamo visto i promo, quindi sappiamo che il tentativo di assassinare Kirkman è fallito. Lui non sa ancora tutto quello che sanno gli spettatori, o quello che sa Hannah. Kirkman finalmente riuscirà a percepire la cospirazione contro gli Stati Uniti e la sua presidenza?
David Guggenheim: Stavo appunto riguardando l’episodio 10 poco tempo fa ed è stato il primo episodio in cui Kirkman comincia a percepire la cospirazione, è lui quello che individua che c’è un traditore all’interno della Casa Bianca, è anche il primo episodio in cui lui sente nominare Hannah. Stiamo un po’ costruendo questo momento quello in cui, sapete, ci si chiede: si incontreranno o non si incontreranno? Oppure se riusciranno a mettere insieme i pezzi del loro puzzle per vedere cosa formano insieme.
Melvoin: Mettere Kirkman e Hannah insieme fa grandi cose per lo show.
Accadrà in questa metà stagione?
Guggenheim: Sì.
Mi sono sempre chiesto se Kirkman sia stato messo a capo della presidenza apposta dai cattivi, cioè se l’abbiano scelto. Lui faceva parte del loro piano? O solo gli è capitato di essere il “sopravvissuto designato” in quel momento?
Melvoin: Sai, è una buona domanda, una che verrà esplorata in questa seconda parte di stagione. Stai facendo delle grandi domande.
David hai sempre presentato Kirkman come un indipendente imparziale. Io ho avuto la sensazione che tendesse un po’ a sinistra, ma ancora, i confini tra destra e sinistra sono continuamente riscritti. Come fai ad essere sicuro che non pensa troppo da una parte rispetto all’altra?
Guggenheim: Beh Kiefer è una grande parte di questo. Ma penso che nella seconda parte della stagione vedrete un lavoro molto migliore nel giocare la carta dell’indipendente. Kirkman è qualcuno che sta cercando il compromesso e di riunire Democratici e Repubblicani in un modo che può riuscire solo a lui, perché è un indipendente. Lui vede i pro e i contro di entrambi gli schieramenti e può fare da giudice.
Melvoin: Una delle sfide è quella di prendere un tizio senza alcuna vera esperienza politica, che non si è mai candidato a nulla, non è una persona che fa campagna elettorale, non è un politico, e vedere come lui riesca a mantenere la sua umanità ed a ottenere quello che vuole senza soccombere alla pressione del potere. E quali compromessi sia disposto ad accettare e quali no. Questo diventa la base non solo di questa stagione, ma penso anche nell’andare avanti di Designated Survivor. Queste saranno tutte domande interessanti, cosa ci vuole per governare e quali compromessi siamo disposti a fare.
Guggenheim: Sento che uno dei punti forti dello show sia quando Kirkman l’uomo vuole fare qualcosa ma il Kirkman presidente non può. Ma come indipendente, lui non deve fedeltà o amicizia a nessuna delle due fazioni, è da solo. Questo rende il suo lavoro molto più una sfida.
Passando ad Hannah e alla cospirazione sembra che ogni volta che l’agente Wells si avvicini ad una risposta, saltano fuori altre domande. Quando scopriremo chi si cela dietro tutto e ciò farà parte della fine o sarà solo un nuovo inizio per Designated Survivor?
Melvoin: È una buona domanda, penso che dobbiamo ai nostri spettatori delle risposte. E penso che nella seconda parte di stagione comincerete a vedere qualche carta scoperta che ci guiderà verso una soddisfacente conclusione, ma che aprirà anche la porta ad altre domande. Pensiamo di aver costruito una storia molto solida e molto misteriosa, ma ci saranno sicuramente delle risposte.
Guggenheim:C’è un vero piano in azione, e come ha detto Jeff, stiamo costruendo quella che speriamo sarà una conclusione molto eccitante e sorprendente e soddisfacente. Penso che l’ultima cosa che vogliamo è prendere in giro gli spettatori e promettere loro delle risposte che non arriveranno mai, non mi piace quando i telefilm fanno così.
Melvoin: Una cosa è stuzzicare lo spettatore, ma poi devi soddisfarlo e spiegare quello che hai mostrato. E crediamo che questo faccia parte dei nostri obblighi nella seconda parte della stagione e pensiamo di esserci riusciti.
Per tutta la stagione avete mostrato Aaron che faceva qualcosa di un pochino losco, e ora Emily sa che è lui la fonte della fuga della guida su come distruggere il Campidoglio.
Guggenheim: Il bello di Aaron è che fin dal primo giorno è sempre stato al centro della domanda è buono o cattivi? A chi va la sua fedeltà? Qualche volta sembra che lavori per fare gli interessi di qualcun altro, ma viene fuori che invece sono i suoi. Qualche volta sembra che lavori per fare i suoi interessi, ma in realtà fa quelli di Kirkman. Quindi c’è bisogna sempre chiedersi cosa stia combinando Aaron e penso che Adan stia facendo un lavoro straordinario. Per quanto riguarda la sua relazione con Emily, il bello di ogni show è quello di fare avvicinare dei personaggi e poi separarli e giocare con questo dramma.
Melvoin: Ci sono molti cambiamenti in arrivo per entrambi i personaggi.
E cosa potete dirmi di Seth?
Guggenheim: Seth (Kal Penn) continua ad essere sempre più sotto pressione come addetto stampa della Casa Bianca. Introdurremo un nuovo personaggio, interpretato da Rob Morrow.
Melvoin: Introdurremo un interessantissimo reporter investigativo che è molto simile a Seth in termini di intelligenza e perseveranza. Quindi è uno scontro interessante quello che succede nella seconda parte di stagione. E una delle sfide mentre ci addentriamo nella cospirazione, è capire cosa sappia Seth e cosa no. Quanto gli racconta il presidente? Come può essere un efficace addetto stampa se non è a conoscenza della verità?
Il corrente clima politico è completamente impazzito. Tutto questo filtra nel vostro lavoro?
Melvoin: Questa era sempre l’intenzione, a prescindere di chi avesse vinto l’elezione del 2016, l’idea di essere in grado di mettere un uomo etico e intelligente e con una grande umanità e senza esperienza in questo lavoro sia una grande opportunità per riflettere le nostre più care speranze e desideri per cosa una brava persona potrebbe fare in quella posizione. Quindi la direzione era decisa prima ancora dell’elezione. Penso che per certi telespettatori, l’importanza di Designated Survivor potrà solo aumentare nel corso del tempo, ma cerchiamo di non passare troppo tempo a pensare di riferirci o contrastare quello che sta succedendo, abbiamo il nostro personale percorso.
Melvoin: Dirò che questo ha dimostrato che questo Ufficio ha una certa elasticità ed ha aumentato la nostra fiducia nella nostra abilità di mettere in mostra cose che non sarebbero credibili altrimenti.
Volete aggiungere qualcos’altro?
Guggenheim: Gli episodi 11, 12, 13, 14 e 15 penso siano i migliori che abbiamo fatto finora. Se vi è piaciuto la prima parte, non c’è possibilità che non amiate la seconda. I colpi di scena e le svolte non solo della storia ma anche emotive saranno al centro di tutto.
Designated Survivor torna stasera in America sul canale ABC, in Italia, invece, tornerà il 29 marzo sulla piattaforma di streaming online Netflix.