Devious Maids – Recensione 3×13 – Anatomy of a Murder [Season Finale]

È proprio l’anatomia di un delitto – anzi due – che ci viene illustrata nell’esplosivo (è proprio il caso di dirlo) finale di stagione di Devious Maids, il migliore finora concepito da quella mente geniale che è Mark Cherry.
Ma se da un lato ogni dubbio viene chiarito, dall’altro molti punti restano in sospeso e non bastano quaranta minuti a coprire la serie infinita di cliffhangers gettati lì giusto per aumentare la nostra curiosità e farci rodere il fegato. #damn
A questo punto penserei che il rinnovo sia d’obbligo e che Lifetime non possa privarsi di una serie così fresca e accattivante come #DM, nonostante gli ascolti non siano stati dei migliori quest’anno; ma d’altro canto non me la sento di mettere la mano sul fuoco, visto il triste destino che tocca spesso anche a serie con grandi potenzialità non apprezzate dai network. Si vocifera che avremo una risposta entro Settembre e lo stesso cast si è dimostrato fiducioso, per quello che ho potuto leggere in giro, perciò miei #deviati e #deviate incrociamo le dita e speriamo in una notizia positiva. #ansia #superfinale #OMG

Quindi dicevo che ci è stata fornita la perfetta descrizione degli omicidi di Louie e Blanca, con annessi moventi e chiarimenti che hanno distribuito al loro posto tutti i pezzi del mistero. #WhoKilledBlanca
L’assassino è il donnaiolo incallito Sebastien. Alcuni dei fan con cui sono in contatto avevano intuito qualcosa, come la coincidenza fin troppo palese nella casa in cui viene ritrovata Blanca: la sera prima viene uccisa e l’indomani sparisce l’altarino dedicato a Louie. L’unico che poteva orchestrare tutto alla perfezione senza preoccuparsi di essere visto da qualcuno era appunto Sebastien.
Confesso di aver sospettato latentemente di lui, in quanto non lo credevo uno spietato killer a sangue freddo, non un uomo fin troppo impegnato a tradire la moglie con qualsiasi cosa respiri.
È la povera Carmen a cascarci di nuovo con tutte le scarpe; la stagione precedente ha sorretto il corpo di Alejandro morente e quest’anno si è ritrovata inguaiata in una #lovestory con un killer psicopatico. La fortuna non pare essere dalla parte delle nostre #maids, tutte ugualmente coinvolte nei loro drammi personali.
Tutte tranne Marisò che è inutile come una zappa in autostrada.
Il suo unico scopo quest’anno è stato scartavetrarci le maracas con il suo ficcanasare nelle vite degli altri, elogiare gli #abs di Jesse e comportarsi da #signoraingiallo perché doveva risolvere a tutti i costi il mistero per dare un senso alla sua presenza inutile all’interno dello show. Sono dell’avviso che con lei e senza di lei le trame non avrebbero subito grandi cambiamenti.
Se non che è il ficcanasare a risolvere realmente il mistero sugli omicidi: da una parte Marisò fa spifferare tutto a Taylor, mentre dell’altra Carmen scova il suo vestito tra le cose di Sebastien; abbiamo quindi un pareggio e non possiamo dare il merito della scoperta a nessuna delle due. Inoltre abbiamo la risposta al #WhereIsCarmensDress di qualche episodio fa.
Il modo in cui gli eventi si evolvono richiama i tipici cliché visti e rivisti come il sequestro, la richiesta di riscatto, la forcina che apre le manette-non-vere-manette, ma quello che nessuno aveva previsto è stato l’assassinio di Michael Stappord, sfortunato mediatore nonché #cornuto.
Quando Sebastien gli ha sparato ho iniziato ad imprecare contro lo schermo del mio pc, sconvolta da questo colpo di scena inaspettato. Ripeto, geniale quanto crudele da parte di quel sadico di Cherry. Ammettiamolo, ci erano mancati i finali alla Cherry #likethat!

Ma Sebastien non è stato l’unico ad avere una parte in questo rocambolesco rincorrersi di eventi che ha aperto tante – troppe – strade. Un paio di settimane fa ci chiedevamo che ruolo avesse #crazyOlivia in tutta questa storia ed ora abbiamo la risposta a portata di mano: il denaro che promette per telefono ad un ignoto è in realtà diretto a Sebastien, come ricompensa per aver sedotto Taylor. Nessuno dei due si aspettava che gli eventi precipitassero così, ma Olivia sapeva e ha taciuto, così come Taylor che cede solo dopo settimane di terrorismo psicologico da parte di Marisò. La nostra bionda non si lascia turbare o abbattere e prepara un piano di fuga per lei e per la figlia. Qui abbiamo il cliffhanger #1.

Il cliffhanger #2 coinvolge i Powell ed il resto dei sequestrati da Sebastien, incluso lui.
Nello scorso episodio avevamo assistito ad un punto di rottura tra i coniugi più dissacranti dello show, rottura che prova a concretizzarsi nella richiesta di divorzio di Evelyn, un vero e proprio crimine per una fan come me. I Powell non hanno modo di esistere da separati; Evelyn non sarebbe così acida e scontrosa se non ci fosse Adrian a tirare fuori quel lato di lei, così come Mr. Powell non sarebbe tanto cinico e menefreghista se la moglie non lo “torturasse” da mattina a sera, proprio come in un “normalissimo” matrimonio.
Insomma, Evelyn e Adrian sono le due metà perfette di una mela, anche se la prova più grande non l’hanno ancora affrontata e ad essere onesta è il loro destino che temo di più.
Con la casa in fiamma e Adrian tornato al suo interno per recuperare l’unica foto di famiglia – laddove lui dice si trovi il suo cuore – non abbiamo nessuna certezza sulle sue condizioni. Una cosa è certa: se la serie verrà rinnovata e faranno fuori Adrian, io partirò e andrò a prendere a calci nel muso Cherry o chi per lui. I Powell sono un’istituzione e vanno preservati perché due personaggi come loro non si vedono facilmente in giro. #savethePowells #saveAdrian
Stessa sorte di Adrian tocca a Sebastien, ma di lui non frega niente a nessuno. #muoricretino #unopsychoinmeno

Il cliffhanger #3 ha Rosie come lamentosa protagonista.
E lei sembra davvero la protagonista di una soap opera sudamericana per come si sono messe le cose nella sua incasinatissima vita.
La domanda #WhereIsSpence ha trovato risposta nell’ennesimo cliché che non guasta mai tra una trashata e l’altra; ritroviamo l’uomo malconcio in ospedale e con un vuoto di memoria che ha cancellato la sua vita con Rosie. Per lui è una perfetta estranea e qui ci sarebbe da dire che il #karmaisabitch, mia cara Rosie.
Lei ha voluto stare con un piede in due scarpe, scegliendo prima Ernesto e poi di nuovo Spence quando il suo primo marito non le è andato più a genio, incappando una situazione che si merita da capo a piedi. Quando ce vò, ce vò!
Se credeva che il suo atteggiamento di lagna perenne non avrebbe avuto delle conseguenze, si sbagliava di troppo. Rosie che voleva la moglie – o in questo caso il marito – ubriaco e la botte piena, non ha ottenuto un bel niente e la vediamo rilegata allo stato della prima stagione, grazie anche al ritorno INASPETTATO di Peri #thebitch. Del suo ritorno saranno contenti i suoi fan (so che ci siete e che state gongolando come dei disperati/e), ma di certo quella meno contenta è Rosie che ha dal destino la punizione che si merita, con anche Ernesto fuori dai giochi.
Non per cattiveria, ma quest’anno ha vinto lei il premio come #BadCharacterEver, ossia l’equivalente italiano del mongolino d’oro. Per quanto adori Dania, il suo personaggio è stato rovinato nell’arco di poche puntate. Sempre sperando nel rinnovo, mi auguro che questo ritorno alle origini spinga Rosie a tirare fuori le unghie e il carattere dimostrato nelle prime due stagioni. #dajetutta

E ultimo, ma non per importanza, il cliffhanger #4.
Tremendo anche questo, assieme a quello dei Powell, perché vede a rischio la vita di Zoila e della sua bambina.
La storyline che appariva più scontata e con il lieto fine assicurato è invece quella dal risvolto più drammatico, tanto da mettere a repentaglio una delle protagoniste delle show.
Con Zoila e Genevieve si passa dalla risata alle lacrime nel giro di pochi fotogrammi; che le lacrime siano di commozione o di disperazione poco importa. Le due amiche affrontano ogni peripezia al fianco l’una dell’altra e potranno dirsene di tutti i colori, separarsi e ritrovarsi cento volte, ma sarà difficile spezzare il forte legame che venti anni di convivenza hanno consolidato nel bene e nel male. Si può quasi dire che il loro sia un matrimonio a tutti gli effetti, terapia di coppia inclusa.
Peccato che sia intervenuta la componente tragica anche nel loro essersi da poco ritrovate – quel “I love you” “I love you too” che si scambiano prima di essere separate è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso dei miei #feelings – e che ora Gen si ritrovi a dover scegliere tra la vita di Zoila e quella della bambina. A chi dare la priorità?
Mi verrebbe da dire che la scelta sia piuttosto scontata vista dall’esterno: chiunque al posto di Genevieve salverebbe Zoila ad occhi chiusi, ma una vera amica dà retta anche ai dubbi perché si immedesima nei panni dell’altra. Quindi nessuno vorrebbe essere nei panni di Gen quando dovrà scegliere se salvare o meno la bambina tanto desiderata da Zoila o la maid/friend stessa, ed il dubbio mi dilanierà fin quando non avremo notizie sul rinnovo ed eventuali spoiler di un’ipotetica #season4.
Ho trovato stra-positiva l’assenza di Remi e Valentina, nominati solamente a fine puntata giusto per ricordarci che non sono ancora morti pure loro. #peccato 

Ora la nostra pazienza verrà messa a dura prova dall’attesa che ci aspetta per sapere se la serie verrà o meno rinnovata, ma nel frattempo ringrazio tutti i fan che hanno seguito, commentato o semplicemente letto le mie recensioni e mi auguro vivamente di poter commentare con voi la quarta stagione!
Infine, vi invito a passare dalla nostra pagina Facebook se siete dei veri appassionati!
#SaveThePowells #SaveAdrian #SaveZoila #PeriIsBack #WeWantSeason4

#CIAONE