Doctor Who – Christmas Special – The Time of The Doctor (by anna_who)

Il 25 Dicembre è sempre un giorno molto atteso dalle persone. Le luci, gli addobbi, i regali, le cene ipercaloriche con i parenti che non vedi da chissà quanto rendono sempre il giorno di Natale un momento tanto atteso.
Gli unici che l’attesa del Natale l’hanno vissuta con angoscia e tristezza sono stati gli Whovians, consapevoli che l’arrivo delle feste avrebbe significato anche l’ultima apparizione di Matt Smith nei panni del Dottore.

Il Christmas Special si apre con il Dottore e Handles, la testa di un Cyberman ancora attiva, impegnati a decifrare un misterioso messaggio che riecheggia nel tempo e nello spazio. Il problema però è che l’eco del messaggio ha attirato Dalek, Sontaran, Slitheen e altri ancora attorno ad uno stesso pianeta. Mentre il Dottore cerca di far luce sul mistero, il telefono della TARDIS squilla. È Clara che chiede al Dottore di fingersi il suo fidanzato durante il pranzo di Natale con la sua famiglia. La mancata cottura di un gigantesco tacchino è il pretesto grazie al quale Clara sale a bordo della TARDIS, dove Handles annuncia ai due di essere riuscito ad intercettare la fonte dell’indecifrabile messaggio: Gallifrey. Il Dottore è sconcertato: è impossibile che si tratti di Gallifrey; casa sua non può trovarsi nel loro stesso universo. Ad un tratto il Dottore viene contattato da Tasha Lem, la Madre Superiora della Chiesa del Silenzio, vecchia conoscenza dello stesso Dottore e responsabile, tra l’altro, dello schermo protettivo posto intorno al pianeta. La Madre Superiore teletrasporta Eleven e Clara sul pianeta Christmas che altro non è che Trenzalore.

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Qui i due trovano la crack in the wall – apparsa per la prima volta nella cameretta di Amy Pond – attraverso la quale gli stessi Time Lords trasmettono il messaggio che finalmente viene codificato grazie a Handles e al Sigillo dell’Alto Consiglio di Gallifrey, stappato al Master nella Death Zone. Scopriamo così che il messaggio pone la Domanda più antica dell’universo: Doctor Who?
La Domanda però non deve e non può avere risposta: essendo presente un campo di verità sul pianeta, il Dottore non può mentire e rispondere in modo veritiero significherebbe dare ai Time Lords la conferma di trovarsi sul pianeta giusto e quindi la possibilità di ritornare attraverso la crepa; ciò che ignorano è però la numerosa schiera di nemici, appostati là fuori e pronti a scatenare una nuova guerra.
Ma, d’altro canto, ora che il messaggio è stato decifrato, anche l’armata dei nemici è a conoscenza della presenza del Dottore su Christmas; abbandonarlo vorrebbe dire la sua distruzione. Il Dottore non può permetterlo. Manda via Clara – la quale riesce diverse volte a tornare a trovarlo! – e rimane a difesa del pianeta per oltre 300 anni.
Ma i Dalek continuano a tramare nell’ombra e riescono a prendere il controllo del Mainframe Papale. Scoppia la guerra su Trenzalore che dissemina morte e distruzione. Il Dottore, nonostante la vecchiaia, è pronto a combattere ma ormai è in punto di morte e non ha la possibilità di rigenerarsi, avendo terminato il suo ciclo di rigenerazioni.
Clara allora risponde alla Domanda dei Time Lords, dicendo loro che lui è “il Dottore”, facendo capire che ha bisogno del loro aiuto. La richiesta non rimane inascoltata poiché al Dottore viene donata una nuova serie di rigenerazioni e l’energia che sprigiona durante il processo è talmente grande da spazzar via tutti i nemici. La guerra è finita, il pianeta è salvo e il Dottore può ritornare a viaggiare sulla sua TARDIS. Ed è proprio a bordo della sua macchina del tempo che il Dottore completa la rigenerazione.

Clara. Clara si rivela ancora una volta essere una compagna fedele e una grande amica del Dottore. Ha imparato a conoscerlo, gli è vicina e continua a sostenerlo, anche quando il Dottore è troppo debole, stanco ed anziano per farlo. Lo stesso Dottore dimostra di tenere a lei, proteggendola e mettendola in salvo con ogni trucco possibile. In punto di morte, il suo ultimo pensiero è per Clara: metterla in salvo dalla guerra che stava dilagando la considera la sua ultima vittoria. L’affetto che lega i due è grandissimo e traspare chiaramente durante le loro interazioni.

Non sono una persona emotiva, una che si commuove facilmente, ma vi devo confessare che Doctor Who è una di quelle poche serie che riesce a trasformarmi in una pappetta informe e a farmi piangere come una fontana. Ho versato fiumi di lacrime con Doomsday, Journey’s End, The Angels Take Manhattan e non parliamo di The End of Time che poi mi sale il magone e la recensione resta incompiuta! Lo so che non dovrei piangere, perché se piango poi Moffat vince, ma come faccio a rimanere impassibile di fronte al discorso finale di Eleven?

“We all change when you think about it. We’re different people all through our lives. And that’s OK, that’s good, you’ve got to keep moving, so long as you remember all the people that you used to be. I will not forget one line of this. Not one day. I swear. I will always remember when the Doctor was me.”

Un monologo che può tranquillamente essere considerato come l’addio dello stesso Matt alla serie e il suo ultimo saluto ai fan. Ma se ci riflettiamo bene, queste parole racchiudono anche il cuore dello show, quel motore che lo fa funzionare da ben 50 anni: il Dottore cambia e assume sembianze diverse, ma rimane sempre lui, l’alieno un po’ stambo e buffo che viaggia nel tempo e nello spazio a bordo della sua scintillante blue box, salvando mondi, persone e galassie. Cambia il suo volto, la sua altezza, i suoi capelli still not ginger, ma lui resta sempre lo stesso, non dimenticando chi è stato e cosa ha fatto nella sua rigenerazione precedente, quando il Dottore era lui.
Il punto di rottura che ha dato il via libera ai fiumi di lacrime è stata l’apparizione di Amy Pond, la bambina con la crepa nel muro della cameretta. Amy è il primo viso che Eleven ha visto, ma è anche l’ultimo che vede prima della rigenerazione, quasi a voler chiudere il cerchio: con lei ha iniziato la sua avventura, con lei la porta a termine. Il suo Raggedy Man, Goodnight è stato particolarmente doloroso, proprio perché Stropicciato è il soprannome con cui Amy bambina ha chiamato il Dottore, quel buffo signore che ha cenato in casa sua con fish fingers and custard.

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Vederlo togliersi il suo amato bow tie e lasciarlo cadere a terra è stato un colpo al cuore tremendo.
Per un momento, tra i fazzoletti e i lacrimoni, ho mormorato anche io, come Clara, un “Please, don’t change!”

E arriviamo quindi alla rigenerazione e alla prima apparizione di Peter Capaldi nei panni del Dottore. Le rigenerazioni di Nine e Ten ci avevano abituati alla gradualità della trasformazione, che avveniva durante lo sprigionamento dell’energia rigenerativa. La rigenerazione di Eleven avviene invece in un battito di ciglia, il tempo di uno starnuto e BAM. Ti compare Twelve. Un’apparizione improvvisa che ha lasciato perplessi molti fan, ma che potrebbe essere giustificata dal fatto che il processo si è rivelato molto lungo, considerando che era iniziato a Trenzalore.

Dopo esserci commossi e aver pianto, passiamo in rassegna le scene divertenti che ci ha regalato questo speciale, a partire dalla danza della giraffa ubriaca, già vista al matrimonio di Rory ed Amy, ma sempre molto apprezzata!

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Le scene dove il Dottore gira nudo nel TARDIS e le successive occhiate che gli lancia la nonna di Clara quando si presenta al pranzo di Natale nelle stesse condizioni ci hanno regalato altri momenti di grande comicità! Come anche quelle riguardanti il parrucchino, sapendo che Matt ne indossava DAVVERO uno!

Con questo speciale, Moffat ha finalmente spiegato dei punti che non erano particolarmente chiari e riannodato alcuni fili della trama, confermando ancora una volta che nemmeno il dettaglio che a primo impatto può sembrare trascurabile è lasciato al caso e che, prima o poi, trova una sua spiegazione.
– Abbiamo avuto la conferma che il Dottore può effettivamente rigenerarsi 13 volte; il fatto che i Time Lords potessero donare nuovi cicli di rigenerazioni era già noto, avendolo offerto allo stesso Master durante la Time War.
– Finalmente viene rivelato cosa vide il Dottore nella sua stanza dell’albergo terrestre riprodotto dagli alieni nell’episodio The God Complex: la crepa.
– Scopriamo in ultimo, e non meno importante, che è proprio il Silenzio il responsabile dell’esplosione della TARDIS, avvenuta in The Pandorica Opens.

C’è però una domanda che mi frulla per la testa sin dal momento in cui è balzato fuori il nome di River Song.
Lei stessa ci ha lasciato intendere, in diverse occasioni, che conoscesse altri volti del Dottore, altre versioni future; dobbiamo forse iniziare a pensare che la rivedremo? E soprattutto, possiamo considerare questo episodio come una prova che la stessa moglie del Dottore non stesse mentendo, in The Name of The Doctor, sul fatto che sarebbe sopravvissuto a Trenzalore?

Nel complesso, l’episodio funziona bene, anche se ho riscontrato un difetto. UN SOLO difetto: lo sviluppo di un così articolato intreccio in poco tempo; elemento che penalizza l’episodio perché le vicende si sviluppano troppo velocemente. Avrei preferito una maggiore distensione dei tempi, magari dividendo lo speciale in due parti, come avvenne per The End of Time.

Nell’attesa spasmodica di settembre che porterà con sé l’autunno e  l’ottava stagione, per ingannare il tempo possiamo dare inizio alle ipotesi e supposizioni su quale sarà l’outfit di Twelve e soprattutto aprire le scommesse su quale sarà il colore dei suoi reni!

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About anna_who

anna_who
Top 5: LOST, Doctor Who, Sons of Anarchy, Sex and The City, Game of Thrones. Classe 1990. Ama alla follia lo sci-fi, il fantasy e tutto ciò che implica il genere soprannaturale. L'incontro con le serie tv avviene in tenera età, quando i suoi la iniziano a Charmed, X-Files e ER. Trascorre l'infanzia tra le crisi adolescenziali dei ragazzi di Capeside e le avventure della Scooby Gang: è a questo periodo che risale la comparsa di alcuni sintomi della telefilia. La sua dipendenza non ha trovato altra cura se non quella di assecondare la sua innata capacità di guardare un episodio dietro l'altro fino a farsi bruciare gli occhi.

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