I am not a good Dalek. You are a good Dalek.
Moffat aveva promesso un Dottore più tenebroso e più alienato, e già alla seconda puntata veniamo accontentati. I Dalek sono gli acerrimi nemici del Dottore ed esso è chiamato ogni qualvolta ad affrontarli: è toccato a Nine, a Ten e Eleven e stavolta tocca a Twelve. Siamo abituati a vedere il conflitto con i Dalek sotto forma di grandi battaglie, scontri e invasioni ma stavolta Moffat si è inventano tutt’altro. Il Dottore e Clara devono affrontare un viaggio all’interno, nel vero e proprio senso della parola, di un Dalek. Un viaggio che è più un percorso all’interno della mente del Dottore e tramite il quale inizia a delinearsi la personalità di Twelve.
Usare l’espediente dei Dalek per la tematica morale/etica si è già rivelata un’ottima mossa in passato, e in particolare “Into the Dalek” richiama alla mente l’episodio “Dalek” (1×06), in cui a un Nine pieno di odio e di rabbia – d’altronde era appena reduce della Time War – viene detto: “You would make a good Dalek.” E il concetto dell’intera puntata è proprio questo tanto che ciò da cui parte tutto è una domanda che tormenta il Dottore, o meglio LA domanda delle domande: “Am I a good man?” E a chi chiederlo se non a Clara, colei che conosce il Dottore meglio di tutti? La companion viene comunque colta impreparata e ciò che le esce dalla bocca è un mero: “I don’t know.” Moffat ci aveva pure promesso più introspezione psicologica ed eccola che arriva puntuale. Questo importante interrogativo viene sviluppato tramite quello che sembra un Dalek buono - Rusty - e con cui il Dottore si trova ad avere a che fare. Ma potrà mai esistere un Dalek buono? La risposta è negativa perché il Dalek è guasto e la sua bontà d’animo nasce da un malfunzionamento. Per aggiustare il Dalek, Il Dottore, Clara, Journey Blue - la ragazza-soldato che viene salvata da Twelve durante i primi minuti della puntata – e i suoi compagni si fanno miniaturizzare per entrare dentro di esso. Lo scopo è aggiustarlo, assumendo che comunque resterà buono, e usarlo per far diventare altrettanto buoni tutti gli altri Dalek. Ma una volta aggiustato, ecco che accade l’immaginabile, ossia il Dalek mostra la sua vera natura e torna ad essere quello di sempre: un soldato che ama fare la guerra e distruggere. Ed è qui che veniamo per la prima volta in contatto con l’atteggiamento disilluso di Twelve. Come ha potuto pensare che un Dalek potesse essere buono?! Ma da questo atteggiamento lo risveglia quella santa di Clara, che funge da chiave di volta della situazione – come sempre – prima schiaffeggiandolo e poi facendolo ragionare.
Il Dottore così torna a credere nella missione e l’obiettivo diventa quello di far tornare, di nuovo, il Dalek ad essere buono. Come? Per prima cosa, risvegliando i suoi ricordi circa la bellezza con cui è venuto in contatto e che ha risvegliato l’animo buono di Rusty convertendo il suo modo di essere. Il Dalek si è scontrato con tale bellezza assistendo alla nascita di una stella e, in pratica gli succede ciò che è accaduto al Dottore, il quale ha assistito alla distruzione di universi e galassie ma ne ha visti nascere di nuovi. Per questo motivi, il secondo passaggio sarà mettere in collegamento la mente del Dalek con quella del Dottore. Il primo compito tocca a Clara e a Journey che, se pur a fatica, riescono nell’intento di risvegliare i ricordi di Rusty; tuttavia, il guaio avviene quando il Dottore mette in contatto la sua mente con quella del Dalek. Quest’ultimo vede tutte le meraviglie dell’Universo a cui ha assistito il Dottore ma all’interno di essa vede anche tutto l’odio, che nel corso degli anni, ha nutrito verso la sua specie e tramite il quale li ha combattuti. Quindi, viene sortito l’effetto contrario, e il Dalek, invece della bellezza, assorbe tale odio e distrugge i suoi simili. Un Dalek non potrà mai essere buono, e quindi potrà mai esserlo il Dottore? Colui che serba così tanto odio e tanta oscurità. E la batosta finale avviene quando Rusty gli rivolge le parole riportate a inizio recensione: “I am not a good Dalek. You are a good Dalek.” Il Dalek lo riconosce come un perfetto soldato, pronto a combattere, etichetta che al Dottore va troppo stretta e che non vuole essere affatto nonostante le mille battaglie che ha combattuto, e questo è anche il motivo per cui rifiuta Journey Blue come companion. Tali parole che feriscono nel profondo il Dottore e che si ricollegano alla domanda che lo sta tormentando, ossia se è una brava persona. Ma, come sempre, ci pensa Clara a rispondere alla domanda, colei che lo conosce veramente e che sa sempre come prenderlo: “Mi hai chiesto se tu fossi un buon uomo, e la risposta è che non lo so. Però credo che tu ce la metta tutta per esserlo, e immagino sia questa la cosa importante.” La morale è che nessuno è completamente buono, nemmeno il Dottore. Ed è così che sembra impostarsi l’ottava stagione, come un viaggio alla scoperta della vera identità del Dottore, e soprattutto alla scoperta del suo lato oscuro, e che magari potrà portarlo a trovare Gallifrey. Un viaggio al termine del quale saprà davvero rispondere all’agognata domanda – Am I a good man? – e quindi un percorso all’interno delle ombre più oscure che si celano dietro la figura del Dottore.
In “Into the Dalek” emerge la nuova personalità del Dottore. Egli è più cinico, manipolatore e calcolatore, e il modo in cui è disposto a sacrificare la vita delle persone per salvarne altre è agghiacciante e cozza totalmente con l’immaginario del Dottore che ci è stato fornito fino ad adesso. Il Dodicesimo Dottore è più menefreghista, non gli interessa il parere degli altri e non cerca l’approvazione di nessuno, ed è dannatamente schietto, non ha peli sulla lingua. Tutto questo per dire che ormai è tempo di fare i conti con la realtà e di mettere da parte la maschera di bambinone ed eterno Peter Pan dietro il quale si è sempre nascosto. Ormai il Dottore è cresciuto ed è una persona diversa, non si può più nascondere e sarà costretto ad affrontare i proprio demoni.
Peter Capaldi da un’altra grande prova del suo talento e veste sempre meglio i panni del Dottore. Oltre a venire in contatto con il suo lato oscuro, esce fuori anche la vena ironica che lo ha sempre contraddistinto e pare che l’umorismo di Twelve sia alquanto incompreso. È bello inoltre vedere come Twelve e Clara inizino ad interagire con armonia e scioltezza, secondo quello che è sempre stato il loro vero rapporto.
Ma qualcos’altro bolle in pentola in “Into the Dalek”. Sebbene gli episodi stiano prendendo una piega più procedurale con storie che si autoconcludono nell’arco della puntata, alla Russel T. Davies, la componente cervellotica e macchinosa alla Moffatt non manca e infatti la costante fra 8×01 e 8×02 è Missy, che accoglie a Heaven un agente deceduto durante la missione e che si è sacrificato per essa. Chi è Missy? Ancora è presto per dirlo, ma pare che su Heaven finiscano tutte quelle persone la cui morte è dovuta alle azioni di Twelve. Che le cose siano collegate? Solo il tempo potrà dirlo e fare congetture solo al secondo episodio è troppo presto.
In più, viene presentato un nuovo personaggio, a quanto pare un nuovo companion: Danny Pink. Per ora, si presenta come un professore di matematica nella scuola dove insegna Clara e sembra nutrire un interesse, ricambiato, nei suoi confronti. Alle spalle ha un background militare, è stato infatti un soldato che ha compiuto brutte azioni, si suppone e spesso viene colpito da crisi di pianto. Capaldi lo accoglierà sulla TARDIS? Sicuramente c’è molto di più dietro che una mera liason romantica. Come il malefico Moffattone insegna.
Ottima prova per “Into the Dalek”, anche se c’è bisogno di vedere molto ancora per giudicare meglio questo ottavo round di Doctor Who ma diamo tempo al tempo. La prossima settimana viaggeremo indietro nel tempo e incontreremo Robin Hood mentre le redini saranno affidate a Mark Gatiss.
Per ingannare il tempo, in attesa della 8×03, fatevi un giro su queste splendide pagine: Doctor Who Italy; Trust me! I’m the Doctor; Torchwho, Doctor Who & Torchwood Planet; Doctor Who (ita); Doctor Who Italia Fans Page!
Ah, e ancora una cosa, se ci tenete alla vostra pelle non dimenticatevi di votarci ai MIA, altrimenti una pioggia di Dalek cadrà su di voi!! Serial Crusher avvisati…mezzi salvati!
Wifeee, graziee <3
Ci troviamo super d'accordo, allora. E si, anche io aspetto a gloria il prossimo episodio, i viaggi indietro nel tempo, legati a grandi personalità del passato, sono i miei preferiti *_____________*
Bravissima Sabri! :3
Condivido con te tutto! A me sta piacendo un sacco la personalità di Twelve e sono sempre più convinta della scelta di Capaldi. Ci voleva un attore maturo (sia fisicamente che professionalmente) per dare una svolta così forte alla personalità del Dottore. E anche al suo umorismo! Povero! Nessuno che lo comprende! #ilDottoreunodinoi
Comunque, il Moffattone nostro ne sta mettendo di carne sul fuoco per farci friggere il cervello! Ma, nonostante tutto, a me questa cosa piace un casino perché non mi permette di distrarmi nemmeno mezzo secondo!
PS. Voglio il prossimo episodio! *_____________________*