Doctor Who – Recensione 10×02 – Smile

Ritorna l’appuntamento settimanale con il Dottore e insieme a lui riusciamo ad avere una visione più solida e profonda della sua nuova companion.
Alla consueta domanda “Passato o Futuro?” Bill Potts opta per la seconda, dandoci con questa sola scelta già un’idea di chi sarà al fianco al suo fianco e nel corso della decima stagione.
“Smile”, secondo episodio della decima stagione di Doctor Who, ci apre le porte di uno scenario futuristico, una colonia terrestre apparentemente abitata solo da micro-robot che lasciano Potts decisamente delusa.
A rianimare il suo entusiasmo è il sistema interfaccia per comunicare con loro, che offre ai due viaggiatori un sistema di riconoscimento delle emozioni, comunicante via emoji.
L’occhio entusiasta e ingenuo di Bill si affaccia a questo mondo proprio come farebbe il nostro, curioso ed elettrizzato,  forse anche per certi versi intimorito, cosa che mancava da un po’ in questo show, così come la sua personale visione del Dottore.
Infatti di fronte a questi adorabili robot assassini, che hanno sterminato i primi abitanti della colonia, Bill lo immagina come una sorta di unità della Polizia interspaziale.
Il Dottore non riesce nemmeno questa volta a tirarsi indietro di fronte a un’emergenza, che sembra raddoppiarsi, quando scoprono che i coloni non sono in viaggio verso questo Eden, ma sono già lì e proprio loro hanno innescato il meccanismo di risveglio.

Frank Cottrell- Boyce con Smile sembra avere una sorta di riscatto dopo In The Forest of the Night, non solo per la sua scorrevolezza, ma per il risvolto inaspettato e unico che prende.
I Vardies non sono effettivamente presi da una furia assassina, ma essendo stati creati per soddisfare i bisogni umani, eliminano ogni sorta di dolore e tristezza, ristabilendo la felicità a qualsiasi costo e non solo, sono anche senzienti.
A questo punto la trama sembra subire un capovolgimento, i coloni, venuti a conoscenza del massacro, vogliono eliminare la presenza robotica dal pianeta, e il Dottore si trova a dover risolvere il problema, mediante la classica storia dell’uomo a cui si ritorcono contro i suoi tre desideri, mostrandoci quale sia l’unico modo per ovviare situazioni del genere, ovvero resettare tutto.
E non solo, il Dottore funge anche da mediatore tra Vardies e umani, regalando a questa colonia un lieto inizio.

Una teoria interessante mostra come Smile potrebbe essere il sequel dell’episodio “The Ark in the Space” del 1975 e di fatti la 10×02 ricalca molto il Classic Doctor, lasciando il Dottore e la sua companion, in veste di esploratori, come unici protagonisti dell’episodio, di fatti la componente umana viene introdotta solo negli ultimi minuti .
Questo è volto sicuramente a conoscere meglio Bill e comprendere meglio il suo rapporto con il Dottore, il tempo è stato già centellinato per noi e abbiamo solo 12 episodi per capire come la chimica tra i due si potrà evolvere, ma per ora ci sembra decisamente un buon inizio.
Come è stato già identificato in “The Pilot”, anche questo episodio ci sembra confermare questo rapporto tutor/studente, come se Potts abbia del potenziale inespresso che solo il Dottore può vedere, un classico insomma. Bill sembra incarnare perfettamente quello che i tedeschi chiamano Fernweh, il voler allontanarsi dalla routine per la nostalgia di qualcosa di lontano, sconosciuto e inesplorato.

C’è da aggiungere però che l’assenza di personaggi non sia dovuta solo al voler conoscere meglio la personalità avventuriera della nuova companion, ma probabilmente la breve apparizione di Nardole è necessaria per mostrarci qualcosa di più complesso. Come sappiamo da The Pilot il Dottore è guardiano di una cripta sulla Terra e può abbandonarla solo per emergenze a causa di un voto e ci chiediamo adesso chi stia tentando senza successo di tenere il Dottore lontano dalle sue avventure?
Siamo sicuramente curiosi di scoprire come si evolverà la situazione, ma soprattutto cosa ci fa un elefante su un Tamigi ghiacciato? Diciamo che l’emoji sulla nostra schiena sarebbe stata di certo confusa.