Ducktales 2017 – Recensione Episodio 1 – Woo-hoo!

La nuova serie di Ducktlaes ci porta in grandi e paperose avventure!

Partiamo dal giudizio finale con una piccola speculazione-speranza: guardatela, amatela e partite per nuove avventure!

Il motivo? Vediamo i vari “punti a favore” di questo reboot.

La grafica e il Cast

Andiamo con ordine. Non è un mistero che molti abbiano protestato al momento della presentazione della serie principalmente per due motivi. Da una parte, lo stile grafico: diverso dalla serie tradizionale, più rotondeggiante e mento spigoloso. Dall’altro, il cast.

Mai errore fu più grande! La grafica è bella, nuova, fresca e lo stesso possiamo dire delle animazioni curate a livelli altissimi. Il cast è un altro impressionante punto a favore per la serie: la scelta di far doppiare i personaggi dagli adulti (e non adulti qualsiasi ma attori/comici di fama internazionale) è stata la scelta vincente senza considerare David Tennant, con il suo accento scozzese, nei panni di Scrooge, insuperabile e probabilmente impossibile da replicare con la traduzione italiana (vi consiglio quindi di guardarla in lingua originale. Faticherete solo a capire cosa dice Paperino ma… le sue azioni sono più che sufficienti).

La serie

L’incipit della serie è semplice ma pieno di effetto: sono anni che Donald Duck e Scrooge non si parlano (ma per quale motivo non ci è dato saperlo anche se forse lo possiamo intuire dalla battuta finale) e quindi da un lato i tre nipotini-paperi più famosi Huey, Dewey e Louie (ovvero in ordine Qui, Quo, Qua) non hanno mai avuto modo di incontrare il facoltoso Zio; dall’altro non conoscono il passato avventuroso di Paperino (anzi quando Webby – Gaia indica loro un dipinto che mostra i due a combattere su una nave pirata, il primo pensiero del trio è che si tratti sicuramente di un fake, sigh!). Ma presto tutto cambierà!

I personaggi

Ebbene sì, chi temeva un semplice copia-incolla dal passato resterà sorpreso, molti i cambiamenti avvenuti.

Donald Duck, sebbene mantenga il suo comportamento pasticcione, è la voce della regione e viene trattato con grande rispetto (cosa che avevamo visto quasi esclusivamente in Paperinik); Scrooge ci viene presentato come stanco, triste e quasi “vuoto”: ha perso quello spirito di avventura che lo ha contraddistinto ma sarà proprio grazie all’incontro con i tre nipoti (finalmente con tre caratteri diversi e non più tre copie dello stesso personaggio) che ritroverà la passione e la voglia di partire alla ricerca di nuovi tesori. Non meno importante, Scrooge è molto più vicino allo stile di Don Rosa che alla versione classica: quindi meno attaccamento al denaro ma sentimenti più umani, quasi da eroe romantico e pronto anche a difendere i nipoti appena conosciuti dai pericoli.

Webby (Gaia) non è più la bambina tranquilla alla quale siamo stati abituati ma una è vera e propria avventuriera, tosta e ben decisa a non farsi lasciare indietro esattamente come la tata Mrs Beakley.

Riprende il suo ruolo senza troppi cambiamenti (ma lui non ne aveva bisogno essendo perfetto già all’epoca) lo storico pilota Jet McQuack.

Per concludere: Ducktales è un progetto maturo, indirizzato sia ai nuovi sia a bambini ora cresciuti. È un progetto al passo con i tempi che “strizza l’occhio” al passato ma allo stesso tempo pronto a lanciarsi in nuove paperose avventure.

Sarà una serie che si merita un posto nella storia? Per ora non lo so ma il colpo di scena finale ci fa ben sperare, molto ben sperare!

 

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Ikki

Ikki (nome vero sconosciuto) nasce vicino Milano e passa la sua giovinezza tra Hogwarts, La Contea e come capo supremo sulla Morte Nera per scoprire poco dopo la sua passione per i videogiochi e le serie tv.
Si rappresenta ovunque come una spirale gialla, al pari del protagonista della sua seguitissima (circa) web comic!

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