Elementary – Parola a Lucy Liu

Lucy Liu, che in Elementary interpreta Joan Watson e che negli ultimi anni ha diretto tre episodi tra cui il 5×22 “Moving Targets“, condivide i suoi pensieri sullo stare dietro la telecamera, sull’arco narrativo di Joan carico di emozioni e su tanto altro.

Questa è la terza volta che ti siedi sulla sedia del Regista in Elementary, congratulazioni! Com’è dirigere un episodio e nello stesso tempo recitare? Diventa più facile o più difficile col passare del tempo?
Lucy Liu:
Grazie! Mi sono sempre divertita tantissimo alla regia ed è un privilegio speciale quando ho l’opportunità di farlo in questa serie, che conosco così accuratamente da cima a fondo. Recitare e dirigere allo stesso tempo è sempre una sfida logistica – principalmente perché devo preparare l’episodio mentre recito in quello precedente. È una cosa impegnativa e frenetica, ma l’adoro!
Non direi che diventa più facile, ma avendo più esperienza nel dirigere e recitare allo stesso tempo adesso mi aiuta ad essere organizzata e a sapere cosa mi devo aspettare. Sono incredibilmente fortunata ad avere un cast ed una crew di così alto livello che mi aiutano. Amo essere in grado di mettere in atto decisioni all’esterno e poi vederle realizzare dall’interno – una volta che iniziamo a registrare è emozionante ed una bella scarica di adrenalina. Per me la regia è una vera passione.

Quando dirigi, preferisci attenerti al copione originale o ti piace lasciare spazio a delle improvvisazioni sul set?
Di solito mi attengo al copione. Elementary è una serie scritta in ogni minimo dettaglio e penso che gli scrittori facciano un grande lavoro nel pensare ad ogni scena da qualsiasi angolazione. Mi piace onorare il lavoro che fanno. Allo stesso tempo, in questa serie abbiamo degli attori incredibili, e voglio anche che loro si sentano liberi di prendere qualsiasi decisione sui loro personaggi. È una recitazione equilibrata, ma per una serie così complicata e stratificata come questa, tendo ad attenermi alla volontà originaria dei creatori.

Com’è stato dirigere una scena a Chelsea Piers?
L’ho adorato, è stato divertentissimo! È sempre bello girare in esterna – soprattutto vicino al mare. Abbiamo anche avuto la fortuna che fuori ci fosse una bellissima giornata. L’energia del cast e della crew ha elevato tutto, quindi ci siamo divertiti tantissimo. Mio figlio è venuto a trovarmi lì e si è divertito molto a giocare con tutto quello che avevamo preparato per la scena. C’erano bolle giganti, palloncini a forma di animali, giocolieri, di tutto! Per lui è stato come un sogno!

L’episodio 22 è stato pieno di emozioni per Joan. Come ti sei preparata, considerando il tuo doppio ruolo?
È sicuramente un episodio ricco di emozioni per Joan. Durante il corso del suo arco narrativo in tutta la serie lei prova un’ampia gamma di contrasti morali – deve costantemente prendere delle decisioni mentre prende in considerazione l’immenso effetto che queste potrebbero avere sulle persone che la circondano. Per quanto riguarda la preparazione, ho dovuto scavare mentalmente all’interno delle sue esperienze e pensare al suo spazio mentale di questo momento – ne ha passate di tutti i colori negli ultimi anni.
Mi è sempre d’aiuto pensare al suo recente passato e considerare il “perché” quando ha delle reazioni emotive. Nel caso di Shinwell, io ridefinisco sempre il suo attaccamento a lui. A questo punto credo che si senta incredibilmente protettiva nei suoi confronti per diversi motivi, e la sua perdita ha un grosso peso su di lei – in un certo senso si sente responsabile della sua disfatta.

Qual è stata la tua reazione quando hai scoperto che Shinwell sarebbe stato ucciso, e com’è stato dirigere il suo ultimo episodi di Elementary?
Onestamente, quando ho saputo che Shinwell sarebbe stato ucciso, non sono stata del tutto sorpresa. Credo che gli scrittori abbiano fatto un grandissimo lavoro nel convincere il pubblico a fare il tifo per lui, nonostante il suo passato pieno di trasgressioni e di discutibile moralità. Penso che alla fine vogliamo sapere che lui, nel profondo, è una brava persona. Essendo all’interno di una gang così pericolosa come la SBK, lui sapeva che stava camminando su un terreno fragile – avrebbe potuto far saltare la sua copertura da un momento all’altro.
Credo che sia sensato che alla fine si sia praticamente sacrificato per il bene comune. Dirigere il suo ultimo episodio è stato agrodolce. Mi sono divertita tantissimo a lavorare con Nelsan – lui ha un talento incredibile ed è stato un’aggiunta alla serie magnificamente complessa – la sua morte lascerà un segno importante.

Sherlock ha detto che Shinwell era guidato dalla vendetta, mentre Shinwell sostiene che le sue azione sono guidate dal desiderio di redenzione. Cosa credi che alimenti il desiderio di Shinwell di smantellare la SBK?
Credo che la redenzione sia parte di esso – e la vendetta è sicuramente stato un fattore – ma non credo che la sua motivazione sia così chiara. Credo che lui sia umano – ha un’ampia gamma di decisioni che si basano sull’emotività, e a volte è difficile individuare esattamente il perché prenda quelle determinate decisioni. Vacilla costantemente tra il suo desiderio di rimediare alle sue pessime decisioni del passato e l’avere istinti pericolosi che si sono formati negli anni in cui era nella gang. Per molti versi, dobbiamo mettere in dubbio se sono le sue caratteristiche innate ad azionare le sue azioni o se lui è semplicemente un prodotto delle sue esperienze.

Sherlock ha espresso la sua paura di perdere Watson nel caso in cui lui dovesse “perdere se stesso”. Ma a questo punto, credi che ci potrebbero essere delle circostanze in cui Joan potrebbe abbandonare Sherlock?
Credo con fermezza nell’amore di Joan per Sherlock. Lui è il pilastro della vita che lei ha costruito per se stessa, e credo che il suo ruolo nella sua vita sia estremamente importante. Se lei dovesse scegliere di tradirlo o abbandonarlo, credo che sarebbe il risultato di qualche circostanza davvero attenuante. Lui dovrebbe proprio farla grossa!

Fonte

About Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla! Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.

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