Elementary – Una quinta stagione piena di suspense

Elementary, serie della CBS ormai alla sua quinta stagione e rinnovata per una sesta, si è sempre contraddistinta per il suo modo di affrontare i casi presenti in ogni puntata, ma in fin dei conti è la storia di Sherlock Holmes, del suo rapporto con Joan Watson e con i suoi amici dentro e fuori la polizia di New York. Diciamo che non è una serie leggera, che se non si è abituati a certi ritmi, e soprattutto non si è attenti ad ogni minimo dettaglio, potrebbe anche risultare noiosa (non guardate mai una puntata se avete troppo sonno! Rischierete di addormentarvi e di non capirci nulla di ciò che è successo). In Elementary ogni cosa è importante, non va lasciato niente al caso, perché può capitare che un personaggio visto in un episodio poi si ripresenti in un altro, com’è successo nel season finale.

Nella quinta stagione è stato introdotto un personaggio, Shinwell Johnson (magistralmente interpretato da Nelsan Ellis), molto importante per Joan. Il passato da medico della donna viene sempre fuori, e a volte è fondamentale per la risoluzione di alcuni casi. Shinwell è un ex membro di una gang, la SBK (South Bronx Killas), appena uscito di prigione che molti anni prima era stato curato e salvato da Joan dopo che gli avevano sparato. Adesso lo scopo di quest’uomo è quello di redimersi, di distruggere la sua ex gang facendo l’informatore dell’FBI ed infine poter godersi la vita insieme alla figlia. Smantellare una gang così ben radicata, però, non è affatto facile. L’uomo verrà quindi aiutato sia da Joan che da Sherlock, il quale era inizialmente restio ad accettare Shinwell nella loro vita, soprattutto in quella di Joan. Sherlock si è sempre dimostrato iperprotettivo nei confronti della sua partner, e lo ribadisce durante l’episodio 22 quando, in una delle più belle scene della stagione, rivela a Joan di aver paura di perderla, paura che invece non riscontra in Shinwell. Tra i due uomini non c’è mai stata una particolare simpatia, diciamo che non si fidavano, e difatti alla fine, nonostante gli sforzi di entrambi di collaborare, abbiamo potuto vedere com’è finita: Sherlock che scopre l’omicidio commesso da Shinwell 12 anni prima, cerca di estorcergli una confessione con gli stessi metodi che gli ha insegnato, e Shinwell che, di risposta, lo picchia di brutto e gli dice che è stata la SBK a costringerlo a compiere quell’omicidio.

Dall’altra parte, Joan, nonostante forse sia un po’ delusa da Shinwell, una volta saputa la verità non riesce ad essere arrabbiata con lui. Non so… forse Joan ha creduto davvero di poter aiutare Shinwell a redimersi, ad essere un uomo migliore, quindi ha saputo apprezzare più dello scettico Sherlock la voglia di Shinwell di andare avanti. Eppure Shinwell ha sbagliato, ha commesso un passo falso quando era sotto copertura nella sua vecchia gang, e lo scopriamo per bocca di Tyus Wilcox, il boss della SBK che, per più di un’occasione, ha minacciato velatamente Joan e il Capitano. Shinwell ha destato sospetti perché in passato non era nessuno per Tyus e suo fratello, quindi la scalata verso i vertici li ha insospettiti, ma soprattutto si è fatto scoprire con un cellulare che ha messo a repentaglio la sua vita e quella di Joan. Alla fine ho temuto davvero che la SBK potesse far del male a Joan… E invece, per fortuna, questa storia si è conclusa bene.

Ho particolarmente apprezzato questa stagione proprio perché ha messo Joan ancora più in primo piano rispetto a Sherlock. Non ricordo di averla vista più incazzata di quanto sia stata nell’episodio finale! Joan non perde mai le staffe, eppure tutta questa storia l’ha colpita particolarmente e alla fine ha riversato su Sherlock tutta la sua rabbia e anche la sua delusione per non aver visto il suo partner al suo fianco al funerale di Shinwell. Tra tutto questo casino, Joan si è anche accorta che Sherlock è piuttosto strano e pensa che sia tornato a drogarsi. Il problema, però, sembra essere un altro. Negli ultimi tre episodi abbiamo fatto la conoscenza di una signorina spuntata dal nulla, che dava fastidio a noi tanto quanto ne dava a Sherlock. Ma perché il caro detective era così irritato dalla sua presenza? All’inizio ho pensato che questa tizia fosse una sorta di stalker, ma poi ho letto una teoria e tutto è stato più chiaro ed ha avuto un senso, teoria che poi è stata più o meno confermata nel finale di stagione: in parole povere, questa donna misteriosa altri non è che una figura nella mente di Sherlock, che assomiglia terribilmente alla madre. C’è qualcosa che non va in Sherlock – dorme più del solito, dimentica le cose, ha le allucinazioni – e decide quindi di fare una TAC. Cosa scopriremo nella prossima stagione? Purtroppo dovremo aspettare un bel po’, dato che la CBS ha deciso di puntare sulle nuove serie e posticipare la messa in onda di altre, tra cui Elementary che vedremo nel midseason (a gennaio, quindi) e che, inoltre, sarà composta da 13 episodi (menomale, dico!).

Un’altra questione, però, resta sospesa in questo finale. Joan non ci sta a farla passare liscia a Tyus Wilcox, e come darle torto! Quello sbruffone è stato odioso quanto una puntura di zanzara in piena notte!

Come dicevo all’inizio, in questo season finale è tornato Halcon, il capo di un’altra gang, la Mara Tres. Sarà la persona a cui si rivolgerà Joan nel momento in cui sta tentando di giocare l’ultima carta per incastrare Tyus. È proprio grazie a lui, che le consegna il corpo della sorella uccisa da Tyus, che Joan ed il Capitano riescono ad incriminare l’uomo e mandarlo verso una vita infernale, nel carcere in cui ci saranno i suoi ex sottoposti della SBK, che si vorranno vendicare di lui perché li ha traditi, e i membri della Mara Tres che invece vorranno vendicare la morte della sorella di Halcon. La cosa che però mi preoccupa è il fatto che Halcon abbia detto a Joan che il loro accordo non si conclude qui… Cosa succederà in futuro tra questi due? Joan si è per caso infilata in una situazione più grande di lei? E soprattutto, cosa penserà Sherlock non appena ne verrà a conoscenza?

Joan è cambiata parecchio nel corso delle stagioni. Più siamo andati avanti, più lei è cresciuta a livello professionale ed è diventata più dura a livello personale. Se ci avete fatto caso, anche il suo vestiario è cambiato – sempre stupendo, tra l’altro! – persino a livello di colori. Quest’anno l’abbiamo vista più spesso indossare abiti dal taglio maschile, scuri, forse a sottolineare la gravità degli eventi accaduti attorno a lei. Sebbene la caratteristica principale di Joan sia quella di avere un cuore d’oro, che farebbe di tutto pur di aiutare Sherlock o chiunque chieda il suo aiuto (come in questo caso Shinwell), con l’andare avanti delle indagini sulla SBK la vediamo diventare più vendicativa, forse perché Tyus ha toccato un nervo scoperto quando le ha riferito che Shinwell è praticamente morto per colpa sua, anche se lei, come aveva detto a Sherlock la puntata precedente, più che in colpa si sente arrabbiata:

Sherlock: Ho sempre pensato che una delle tue più lodevoli qualità sia il tuo essere più indulgente con gli altri che con te stessa. Ma non hai alcuna colpa. In alcun modo. Shinwell aveva scelto questa strada molto prima di incontrarci. Sapeva benissimo che poteva finire così.
Joan: Non mi sento responsabile. Sono arrabbiata. E non sono convinta che la strada da lui intrapresa non portasse a niente.
Sherlock: In che senso?
Joan: Se anche trovassimo l’assassino, poco importerebbe. Ha solo seguito degli ordini per proteggere il suo capo e impedire qualsiasi cambiamento, così la droga continua a circolare e i morti ad accumularsi. Shinwell cercava di fare qualcosa d’importante. Dobbiamo decidere se far morire o meno il suo lavoro con lui.
Sherlock: Sicura di volerlo fare? Beh, allora riposati, Watson. Domani dichiariamo guerra a una delle più spietate gang di New York.

È da queste parole che si deduce quanto in realtà Joan avesse fiducia in Shinwell e quanto credesse nelle sue buone intenzioni, a differenza di Sherlock. E forse era stata la confessione scritta dell’uomo a farle capire quanto fosse importante per lui raggiungere il suo obiettivo, non importava se poi sarebbe andato in prigione per l’omicidio dell’amico, rischiando così il suo futuro con sua figlia. Questo capitolo di Elementary è stato molto importante per la crescita di Joan. Sarà curioso adesso vedere come saranno le dinamiche tra Joan e Sherlock. Tra loro qualcosa si è incrinato e si può dire che al momento i due hanno preso strade diverse. Quanto tempo passerà prima che Sherlock riveli a Joan i suoi problemi? E Joan sarà in grado di perdonarlo, una volta saputa la verità?

About Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla! Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.

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