Emmy – Cosa ha sorpreso gli attori nominati dei loro personaggi

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Quindici attori nominati agli Emmy 2014 hanno parlato di come i loro personaggi li hanno sorpresi.

FRED ARMISEN: vari personaggi in Portlandia (IFC)
C’era una scena che abbiamo chiamato “Non possiamo piangere entrambi”, dove il mio personaggio Nina è costretta a farsi carico delle responsabilità del suo ragazzo Lance, dopo che lui non riesce a smettere di piangere per la morte della sua lucertola. Dopo averlo scoperto, entrambi cominciano a piangere, ma poi Nina capisce che per continuare la loro vita di tutti i giorni non possono piangere entrambi. Lei si prende cura di Lance, che di solito è stoico, mettendolo a letto e poi va in garage ad aggiustare la moto di cui doveva occuparsi Lance per un amico. Mi è piaciuto che è stato un rovesciamento dei ruoli causato dalla praticità, e siamo stati capaci di presentare Nina e Lance in un modo più profondo facendo fare loro l’opposto di quello che fanno di solito. C’era anche quest’altro sketch chiamato “Mi è mancato l’Hip Hop” dove dovevo lavorare con Carrie [Brownstein] che mi teneva una lezione di storia sulla musica hip hop. Non sapevamo come sarebbe venuta ma speravamo che si concentrasse sulla relazione tra Carrie e me – una persona che insegna e l’altra aperta ad imparare. Ero contenta – e sollevata – della semplicità dell’idea che la mia ignoranza sui dettagli storici dell’hip hop rimanesse intatta.

ANDRE BRAUGHER: Capitano Ray Holt in Brooklyn Nine-Nine (Fox)
Una delle cose che mi hanno piacevolmente sorpreso in questa passata stagione – che ho trovato divertente e inaspettato – è quanto fosse cazzuto il giovane Holt negli anni ’70 e ’80. Era fantastico abbracciare le qualità di Dirty Harry; sicuramente non è così adesso. Ma durante la prima stagione abbiamo fatto molti flashback per mostrarlo in varie occasioni. Una volta mentre arresta il Disco Killer e fa un monologo ai delinquenti in un momento critico su quanto si divertiranno a dover passare del tempo in prigione. Era perfetto. La stessa cosa accade quando prende il Freestyle Killer nell’episodio di Natale. Era come poter interpretare un personaggio completamente diverso in quei momenti, ed è sempre stata una sorpresa.

JIM CARTER: Mr. Carson in Downton Abbey (ITV)
Sono stato scioccato e felice di scoprire che il Signor Carson ha un romantico segreto nel suo passato. Aveva dato il suo cuore ad una cantante. Se solo non fosse stato così timido e coi paraocchi agli affari del cuore, chissà come sarebbe potuta essere diversa la sua vita? Magari avrebbe potuto calcare il palcoscenico lui stesso. Avrebbe potuto raggiungere successo e fortuna. Che destino crudele! Queste sono le strade della vita.

JOSH CHARLES: Will Gardner in The Good Wife (CBS)
Gli spettatori probabilmente hanno pensato che fosse la morte di Will il momento più scioccante della stagione, ma per me è stato il silenzio di Will quando Diane [Christine Baranski] gli dice che Alicia [Julianna Margulies] sta lasciando lo studio Lockhart Gardner. Per un personaggio con una dialettica come quella di Will, ho trovato la sua reazione allarmante. Non solo si sente tradito dalla donna che ama, ma si sente beffato da lei anche professionalmente – e l’ultima cosa che vuole un avvocato è essere sorpreso. In quel momento sta ripensando alle mosse di Alicia come un giocatore di scacchi, cercando di capire come ha fatto a non vederlo. Tutti quei silenzi erano scritti nel copione, ma interpretarli in quel momento era molto affascinante a causa di tutte le possibilità che avevamo davanti. Non sapevo che cosa sarebbe successo da una ripresa all’altra, ed era molto eccitante.

BRYAN CRANSTON: Walter White in Breaking Bad (AMC)
In una serie dove la sorpresa era diventata la regola, la vera intelligenza del copione di Breaking Bad sta nel modo in cui Vince Gilligan e il suo team hanno concluso la storia in un modo eccitante e giustificabile. Walter ha ammesso la sua affinità con la pericolosa vita che ha creato e poi ha usato la sua mente calcolatrice per mettere su un sistema di pagamento per la sua famiglia, facendo pendere una minaccia costante su Gretchen ed Elliott. Finalmente, determinato ad andarsene in modo teatrale, Walt si stende per morire tra i suoi amati strumenti chimici, la canzone Baby Blue di Badfinger descrive perfettamente il suo viaggio: “Credo di aver ottenuto quello che meritavo…” Non so se questo risponda alla domanda sui momenti scioccanti o sorprendenti, ma la verità è che praticamente qualsiasi cosa mi ha sorpreso come ha sorpreso l’audience mentre accadeva. Era questa la genialità dello show.

JEFF DANIELS: Will McAvoy in The Newsroom (HBO)
Diversamente da Will McAvoy, ho avuto una relazione molto affettuosa con mio padre. L’ho perso circa sei mesi prima che girassimo l’episodio 2×05 (“News Night With Will McAvoy”) dove, mentre è in onda, Will apprende la notizia della morte di suo padre. Invece di andare nel modo più prevedibile e vedere crollare le emozioni di Will, oppure andare nella direzione opposta urlando “che liberazione!”, il creatore Aaron Sorkin ha deciso di far fermare completamente Will. Durante una lunga, lunga pausa lui è rimasto fermo e controllato come se stesse valutando e considerando ogni momento passato con suo padre. Finalmente arriva ad una risoluzione, Will si gira verso gli spettatori e dice “Beh, credo che siamo rimasti solo noi adesso.” Mi ha sorpreso. È stata una scelta brillante e un momento perfetto.

JESSE TYLER FERGUSON: Mitchell Pritchett in Modern Family (ABC)
Il matrimonio del mio personaggio, Mitch, con Cam [Eric Stonestreet] è stato un arco durato l’intera stagione. Molti degli autori di Modern Family sono venuti al mio vero matrimonio con Justin [Mikita] la scorsa estate. Ero molto interessato a come avrebbero reso questo evento. Tony Kushner ci ha sposato, quindi continuavo a prendere in giro i nostri autori perché su di loro pesavano molte aspettative! Ero molto sorpreso (piacevolmente) che loro avessero reintrodotto un conflitto tra Mitch e Jay [Ed O’Neill]. Il disagio di un padre nei confronti del matrimonio gay di suo figlio potrà non essere un concetto molto divertente, ma mi è sembrata una cosa vera aggiunta a questa stagione. Ero colpito dalla sicurezza con cui Mitch ha affrontato suo padre. Questi rari momenti in cui abbiamo più perspicacia dei nostri genitori penso sia una cosa in cui tutti possano ritrovarsi. Penso che Mitch venga sopraffatto molto dal padre, quindi ero molto orgoglioso della sua forza in quel particolare scontro.

TONY WALSH: Gary Walsh in Veep (HBO)
Ci sono stati letteralmente centinaia di momenti nella scorsa stagione che mi hanno sorpreso. Sono sempre scioccato dal tipo di abuso psicologico e verbale che lui sopporta regolarmente da Selina [Julia Louis Dreyfus]. E nonostante tutto lui è al suo fianco da 20 anni. Ma c’è stato questo particolare momento quando Gary – che aveva comprato queste scarpe per lei anni prima in attesa del momento giusto per dargliele – ha l’opportunità di inginocchiarsi e metterle ai piedi di Selina. Era come se lui fosse il principe azzurro e lei Cenerentola. Gary ha questa espressione di gioia assoluta in faccia. Era come se avesse raggiunto il nirvana. Ed era una cosa sia triste cha malata. Ha davvero passato un limite nella loro contorta relazione. Adesso è entrato in un territorio da killer psicopatico. È come se fosse la nostra versione di Bates Motel. Hai la sensazione che questo ragazzo abbia un altarino da qualche parte. Lui adora il terreno su cui Selina cammina e adesso questa espressione è letterale da quando le ha messo queste scarpe. Adesso non ci sono più limiti nella loro relazione. E sì, mi ha un po’ sorpreso che gli autori abbiano voluto portare la relazione a questo punto.

JON HAMM: Don Draper in Mad Men (AMC)
Quello che mi ha sorpreso di più è accaduto nella terza puntata della scorsa stagione, quando Don Draper torna alla Sterling Cooper dopo che gli è stato offerto un lavoro da uno studio concorrente. Lui chiede a Roger [John Slattery] perché non gli ha chiesto di tornare e Roger risponde semplicemente “Va bene, certo, torna.” Quindi io torno al lavoro per trovare delle strane dinamiche. Era come se fosse il primo giorno di scuola, ma nessuno voleva Don lì. Non era nel club dei bambini più fighi. Questa era una scuola che aveva fondato e fatto crescere, ma nessuno voleva Don lì. È stato strano e spiacevole per me da girare, per essere onesto. La sensazione di non essere voluto permeava il set – entro certi limiti, naturalmente. Era l’esatto opposto di come si sente Don di solito, in controllo. Penso che alla fine sia stato un bene che Don sentisse di essere stato messo da parte.

MATT LEBLANC: Matt LeBlanc in Episodes (Showtime)
Se volete sapere la verità, niente di quello che fa questo tipo mi sorprende più. Se dovessi scegliere un momento della scorsa stagione, sarebbe probabilmente quello in cui lo stalker del mio personaggio supera la sua ossessione per me, ero turbato da questo. Il suo stalker era andato avanti. Ho pensato che fosse una scelta degli autori interessante. Come anche la scelta di farlo uscire con una ragazza cieca. Vi dirò un’altra cosa che è sempre una sorpresa: il mio personaggio fa delle cose orribili, ma sono capaci di redimerlo e quindi noi continuiamo a fare il tifo per questo tipo. Lui è così inconsapevole, genuino e irresponsabile. È anche divertente il fatto di dover interpretare una versione di me stesso, mi chiedono sempre di chiarire le differenze tra me e il mio personaggio. Il fatto è che io penso sia meglio lasciare decidere agli spettatori che cosa mi rappresenti e cosa no. Quelli più confusionari, credo che siano anche i migliori episodi di Episodes.

WILLIAM H. MACY: Frank Gallagher in Shameless (Showtime)
Quello che non avevo previsto – sicuramente non da un punto di vista emotivo – era che il mio personaggio, Frank, fosse quasi alla fine della sua malattia al fegato. Lui è in qualche modo rassegnato, ma sta cercando di riguadagnare un qualche controllo sulla sua vita. Quindi esce dal letto e annuncia che andrà all’Alibi, e sua figlia Fiona [Emmy Rossum] mi dice che me lo posso scordare e di tornare subito a letto. Poi arriva questa scena fantastica. Lei dice “Scendi di sotto, ho qualcosa per te.” Quando arrivo di sotto, vedo che lei è andata all’Alibi a prendere tutti i frequentatori abituali e anche il barista, ed eccoli là nel salotto di Sheila [Joan Cusack]. Quando arrivo di sotto e vedo che cosa hanno fatto, scoppio improvvisamente a piangere. Questo mi ha scioccato. Non era nel copione. E non riuscivo a riguadagnare il controllo di me stesso. Mark Mylod ha diretto l’episodio, e dallo stronzo che è, ha continuato a girare. Ero in lacrime come un bambino. Il muco mi scendeva dal naso. Non riuscivo proprio a riprendermi. Penso che fosse dovuto ad una combinazione di circostanze, principalmente per quanto lo show significasse per me. Ero io o era Frank? Diciamo che eravamo entrambi e lasciamo le cose così.

MATTHEW MCCONAUGHEY: Rust Cohle in True Detective (HBO)
Ero sorpreso dal decoro di Cohle che non è diventato meno intenso e allo stesso tempo umoristico. Nic Pizzolatto, il nostro autore e produttore esecutivo, ha condiviso con me una citazione di [Emil] Cioran all’inizio che ha aiutato a riassumere l’umorismo di Cohle: “Le cose vanno male, e molto peggio di quanto pensi. Il lato positivo è che sarai morto presto.” Cohle non pensa che la sua linea di pensiero sia una verità assoluta, o relativa, o divertente – è solo la verità. Senza atteggiamento, le sue opinioni sono convinzioni. Quella incrollabile certezza di Cohle in queste questioni esistenziali presta una leggerezza allo show e alla relazione tra lui e Marty [Woody Harrelson] e questo mi ha sorpreso. È diventato divertente grazie all’opposizione di Marty e il suo fare annoiato con Rust. Questa dinamica ha aiutato a stabilire un’amicizia particolare. Come tutto questo sia successo… beh, mi ha sorpreso.

AARON PAUL: Jesse Pinkman in Breaking Bad (AMC)
Il semplice fatto che Jesse sia riuscito ad uscirne vivo alla fine è stata sicuramente la cosa più scioccante per me in tutta la stagione finale. Non ero sicuro di quale sarebbe stato il suo destino. Sapevo solo che avrebbe dovuto pagare per le sue azioni in un modo o nell’altro e alla fine di tutto penso che lo abbia fatto. Jesse Pinkman ha toccato il fondo. Non ero sicuro che potesse scendere ancora più in basso, ma lo ha fatto. Scoprire quello che è successo a Jane da Walt e poi essere torturato dentro mentre è stato obbligato ad assistere all’omicidio di Andrea – e poi tornare a cucinare la droga che ha cominciato tutta questa pazzia. Ho una connessione tremenda con Jesse e spero che chiunque possa in qualche modo condividerla con me. Alla fine sono contento che il ragazzino sia salvo. È ancora difficile da credere per me.

KEVIN SPACEY: Francis Underwood in House Of Cards (Netflix)
Una delle cose più divertenti dell’interpretare Frank Underwood è come io continui ad imparare cose nuove su di lui. Il processo di scoperta – di quello che è capace e di cosa è determinato ad ottenere, qualche volta attraverso scelte machiavelliche – è gratificante e continua ad essere una sfida per me e ad ispirarmi. Certamente la scelta di liberarsi di uno dei personaggi che minacciava di rendere pubbliche alcune delle sue scelte, è stata una grande sorpresa – penso anche per lui. Sebbene le sue scelte sembrino sempre premeditate, è possibile che se la conversazione prima di questo evento fosse andata in modo diverso, forse anche le sue scelte sarebbero state diverse. Naturalmente, l’aspetto più complicato sarà quello di scoprire come queste decisioni lo influenzeranno nel continuo della storia.

JON VOIGHT: Mickey Donovan in Ray Donovan (Showtime)
Ci sono stati parecchi momenti sorprendenti per me riguardo Mickey, perché è così che è scritto il personaggio. Uno di questi è accaduto subito, nel pilot. Sono stato rilasciato recentemente da una prigione è ho l’opportunità di festeggiare con una prostituta nella doccia, ballando mentre indosso solo un asciugamano. È incredibile interpretare qualcosa del genere per uno della mia età. E credo che quel momento ha stimolato qualcosa in me e nell’immaginazione degli autori di Ray Donovan. Hanno cominciato a vedere Mickey come questa irresponsabile forza della natura, ed ha aumentato quelli che erano considerati i limiti e le potenzialità di questo personaggio. Hanno cominciato a scrivere qualche occasionale ballo nella storyline. E il tutto è iniziato in quella prima scena con la prostituta. Quel momento ha in qualche modo liberato Mickey, e il team creativo.

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