La settimana scorsa Fargo ha chiuso con la sua terza stagione e non si hanno ufficiali notizie del suo rinnovo, ma praticamente non ne sentiremo parlare per un bel pezzo. Noah Hawley, produttore della serie, è attualmente impegnato con le riprese della seconda stagione di Legion, nuova serie della FX uscita quest’anno, che sta riscontrando un ottimo successo tra pubblico e critica.
Quindi, in una recente intervista ha dichiarato che non si metterà a lavoro per una possibile quarta stagione di Fargo, non prima di altri quattro anni almeno.
È una notizia triste, ma guardando meglio questa ultima stagione di Fargo e come si è conclusa, forse era anche prevedibile. La storia di questa stagione ci porta ad una resa dei conti, come è sempre stato, solo che si capisce veramente come finirà. Gloria Burgle si trova davanti a V.M. Varga, anni dopo aver risolto il caso della sua vita, pronto per buttarlo in prigione, ma non sappiamo se ci è andato veramente. Vediamo solo una porta chiusa, come quella di una serie che non vedremo per un pezzo.
È stata una stagione che ci ha preparato a questo momento, come una sorta di conclusione di un capitolo, un messaggio che ci pone davanti l’esistenza del bene e del male, necessaria per mantenere un equilibrio. Se pensiamo che tutta la storia che abbiamo visto è partita per uno stupido francobollo conteso da due gemelli, arriviamo alla fine che non riusciamo a dichiarare chi era dalla parte del bene o dalla parte del male. Sicuramente Emmit ha vissuto meglio, per poi morire per mano di Mr. Wrench che avevamo già conosciuto nella prima stagione.
Ma V.M. Varga, oltre ad essere stato uno dei personaggi più disgustosi che si sia visto negli ultimi anni in TV, è anche uno dei più complessi, misterioso fino all’ultimo, a parte le sue origini europee legate al periodo della seconda guerra mondiale e un grave disturbo bulimico.
Molte storie che abbiamo visto sono state fine a se stesse, creando un effetto sorpresa ma allo stesso tempo dandoci un piccolo senso di insoddisfazione, come la possibilità che le storie del nonno adottivo di Gloria fossero collegate alla sua morte, che però non è stato così. O come Nikki che alla fine amava veramente Raymond, tanto che nonostante avesse i soldi, ha voluto la sua vendetta fino alla fine, rimanendoci secca senza che Emmit muovesse un dito.
Da un lato è vero pure che è stata la stagione meno sanguinosa, se pensiamo ai bagni di sangue a cui abbiamo assistito alle scorse. Ma perché si è concentrata più sul messaggio che voleva dare al pubblico e meno al farlo divertire sinceramente.
Sicuramente il personaggio più riuscito è quello di Gloria Burgle, interpretato da Carrie Coon, attrice che aveva già dimostrato la sua immensa bravura in The Leftovers finito quest’anno sul canale HBO. Come Molly nella prima stagione, è testarda e vuole farsi valere fino all’ultimo, nonostante un capo che si rivela un perfetto imbecille. Però Gloria, rispetto a Molly, è riuscita a risolvere molto di più rispetto al caso. Ha trovato un modo di affrontare veramente le cose, di rendersi conto di esistere veramente, dopo una vita fatta di cose che non sono andate come sperava (il marito che si rivela gay e la lascia dopo anni). Alla fine, però, vediamo che ottiene la sua rivincita, ma che non sapremo mai (o al momento) se sarà completa o no.
Arrivati a questo punto poco importa, Fargo ci ha regalato tre meravigliose stagioni negli ultimi anni, un capolavoro che dalla prima stagione ha saputo elogiare i fratelli Coen con la loro opera originale e da lì ha preso il via un progetto che è durato persino più di quanto ci potessimo aspettare.
Forse tra cinque anni rivedremo di nuovo Fargo con una nuova stagione, ma per ora possiamo crogiolarci ricordandola come una delle migliori serie che abbiamo mai visto.