Con questa nuova politica di cancellazione, Netflix ha reso difficile per i suoi utenti dare una chance a serie non propriamente blasonate. Purtroppo, però, è necessario essere fiduciosi e guardare ciò che di nuovo il catalogo ha da offrirci, senza pensare alla possibilità di non vedere rinnovato quello show che ci ha fatto appassionare.
Con Friends From College il timore è stato spazzato via completamente, per quanto fossi rapita da quel (seppur) breve binge-watching che mi ha tenuta attaccata allo schermo ad oltranza fino all’ultimo secondo.
Se siete alla ricerca di comedy che vi riescano ad intrattenere, finemente accompagnate da del giusto drama, avete trovato ciò che stavate cercando.
La struttura da 30 minuti, tipica della dramedy, riesce a delineare in soli otto episodi i caratteri forti e appariscenti dei sei protagonisti, senza lasciare nulla al caso e mantenendo una certa coerenza, non priva di colpi di scena del tutto imprevedibili, che mi ha fortemente toccata.
Friends From College parla di una classe apparentemente snobbata dalle sit-com. La maggior parte di esse si occupa di gruppi di amici dai mid-20s ai primi trenta, quel periodo della vita dove sembra di essere sulle montagne russe continuamente e ogni giorno si vive un’avventura diversa, cercando di tenere strette le redini della propria vita.
Ma cosa succede quando i protagonisti entrano negli “-anta” e tutto ormai sembra essere delineato, senza aspettative e nessuna possibilità di vivere emozioni nuove?
Di certo la penna di Nicholas Stoller (conosciuto per Yes Man e Zoolander) ha saputo dare auge ad una classe bistrattata, che potrebbe sembrare noiosa agli occhi di un telespettatore, ma che in realtà ha molto più da offrire dei soliti drammi familiari.
La serie parla di un gruppo di sei amici che, vent’anni dopo il college, nonostante abbiano trovato la propria strada, continuano a comportarsi da adolescenti, lasciando che i propri problemi sentimentali prendano il sopravvento rispetto alla ricerca di stabilità e l’impossibilità di rassegnarsi che ormai la vita non darà loro quel brivido che cercano.
L’unione viscerale e il continuo rimando alle vecchie glorie sono il leitmotiv che dà la spinta agli episodi, mostrandoci quanto ingannevoli e intricati siano i legami in questo gruppo.
I protagonisti indiscussi sono Ethan (Keegan- Michael Key) e Lisa (Coby Smulder) Turner, sposati e alla ricerca disperata di un figlio, costretti a vivere a casa dell’eccentrica Marieanne (Jae Suh Park).
A intrigare la situazione è sicuramente Sam (Annie Parisse), vecchia fiamma di Ethan, ma attualmente insoddisfatta di una vita apparentemente perfetta.
A completare il gruppo ci sono Max (Fred Savage), agente letterario di Ethan, e Nick (Nat Faxon), un eterno Peter Pan con nessuna voglia di sistemarsi. Questa combinazione potrebbe dare il sentore di qualcosa di visto e stra-visto, specialmente per chi consuma annualmente svariate comedy, eppure la punta di drama riesce a non svilire la trama, che spesso risulta pungente, toccando i punti nevralgici di questa generazione, come la stabilità economica, la ricerca di un lavoro appagante e l’impegno sentimentale a lungo termine.
In questo modo riesce a sfruttare il classico format del gruppo di amici con gli stessi archetipi, famoso per serie pluripremiate come Friends e HIMYM, in maniera intelligente, senza incappare nella possibilità di essere una copia carbone, ma una sorta di sequel, dove i personaggi sono più adulti e allo stesso tempo ancor più sprovveduti.
Se cercate una serie da maratonare prima della fine delle vacanze, piantatevi di fronte al vostro computer e godetevi questa serie in tutta la sua semplicità.