Il periodo più temuto da tutti i telefili è arrivato, inesorabile: poco prima degli Upfronts, evento in cui i network delineano i rispettivi palinsesti, tutti i canali hanno annunciato le cancellazioni, dando vita ad una vera e propria carneficina – c’è chi l’ha addirittura definito TV’s Bloody Thursday! Come se la vita non fosse già abbastanza dura, la ABC ha deciso di toglierci anche quella piccola fonte di gioia settimanale che era Galavant, concretizzando timori sorti ormai diversi mesi fa. La domanda vera è: perché?
Appurato che gli spettatori americani hanno preferenze alquanto opinabili, riuscendo a sorbirsi per intere stagioni show che hanno già esaurito tutto quello che potevano dirti nel corso del pilot, come mai la ABC non ha optato per regalarci almeno un’ultima stagione? Inutile negarlo, gli ascolti non erano brillanti e lo show comportava le sue spese, con tutti i costumi e le comparse implicate – come sottolineavano anche i pirati nella season première della seconda stagione, nella esilarante scena sul veliero! – , ma la questione di fondo, quella che ha fatto arrabbiare e disperare tutti noi che grazie a questi diciotto episodi abbiamo riso di cuore, è un’altra: sempre più spesso show mediocri, con attori mediocri e storyline pessime, o show un tempo decorosi ma ormai inevitabilmente avviati sul viale del tramonto, continuano ad essere rinnovati per ragioni nemmeno completamente imputabili agli ascolti, spesso a loro volta bassini; ciò crea nello spettatore nauseato quel senso di costrizione nel continuare la visione, dato dal “voglio sapere come va a finire” (sì, sto sottilmente – ma neanche troppo – facendo riferimento a The Vampire Diaries, Sleepy Hollow et similia). Sì, ma quando arriva questa benedetta fine?! Altrettante volte, invece, qualcosa che poteva essere davvero bello finisce prima che si possa dire “basta” sentendosi davvero appagati e soddisfatti, come nel caso di specie o come per Hannibal.
Galavant è stata una ventata di aria fresca, la prima comedy in assoluto che è riuscita ad appassionarmi: in un certo modo simile al film cult “Robin Hood – un uomo in calzamaglia” (se non l’avete visto, fatelo e riderete fino a dimenticare qualsiasi problema!), è riuscito a combinare il musical con la fiaba. I testi delle canzoni sono sempre stati azzeccati, le performance canore sempre eccellenti, la storia di base ben sviluppata ed interessante e, con dei personaggi volutamente grotteschi ed esagerati, delle vere e proprie macchiette, sono riusciti a mettere insieme qualcosa di assolutamente originale. Mescolare i generi poteva tradursi in un vero e proprio abominio, invece Galavant è riuscito a far ridere anche chi non sollevava gli angoli delle labbra da tempi immemori. Abbiamo addirittura avuto Kylie Minogue per un episodio! Fin dall’inizio, era impensabile far proseguire lo show a lungo, ma un’altra stagione di chiusura sarebbe stata un gesto di rispetto verso i fan, gli autori e il cast. Fortunatamente la saggezza della crew, che la puzza di bruciato l’aveva sentita da tempo, ha potuto almeno regalarci un finale che ha chiuso buona parte delle questioni in sospeso, salvo quella di Gareth e Madalena. Potrei ritenermi soddisfatta così, o forse no, ma quel che è certo è che mi mancheranno i battibecchi fra il nostro “eroe” e Re Richard, mi mancheranno le canzoni sagaci che poi continuavo a canticchiare imperterrita fino all’episodio successivo, mi mancherà la repulsione di Madalena per l’amore e la dolcezza e tutti i personaggi che, in soli venti minuti, hanno portato un sorriso sul mio volto di studentessa affaticata e perennemente sotto esame. Non stiamo parlando di un
capolavoro, né di una pietra miliare della quale si sentirà profondamente la mancanza negli anni a venire, però mi rallegrava e rendeva un po’ meno bui certi momenti. Di sicuro continuerò imperterrita a cantare “way back in days of old there was a legend told about a hero known as GAAALAVANT”, la cancellation bear, che da questo disputa è uscita vittoriosa, non mi demoralizzerà del tutto. Perché io, in Tad Cooper, ci credevo davvero!
Con la solidarietà che ci contraddistingue in quanto categoria di disagiati, vi lascio con la splendida performance della sopracitata popstar: credetemi, diventa ancora più esilarante quando realizzate che sta spogliando il suo stesso ragazzo, perché i due, nella realtà, sono una splendida coppia! Quando proprio pensate di non farcela, quando le risate con Galavant vi mancano come mai, premete play e off with his shirt!