ALLERTA SPOILER per chi non ha visto l’episodio 6×02.
A Game of Thrones non importa molto delle sacre regole non scritte della tv. Ucciderà dei bambini e vi piacerà anche.
Roose Bolton, poco prima di essere ucciso a coltellate dal suo sadico figlio bastardo, gli aveva detto: “se ti fai la reputazione di un cane pazzo, verrai trattato come tale”. Ramsay voleva infatti attaccare Castle Black, mossa avventata che il suo più lungimirante padre gli aveva sconsigliato, in virtù del fatto che avrebbe messo tutte le casate del Nord contro i Bolton. Al che Ramsay, da psicopatico petulante qual è, l’ha pugnalato, preoccupato fra l’altro che il nuovo erede, da poco arrivato, potesse soffiargli il posto da erede del Nord. Quindi qual era l’altra mossa scontata per uno psicopatico che sia minacciato niente poco di meno che da un neonato? Uccidere l’infante, ovviamente.
Ramsay attira Walda Frey, madre del bimbo, nella cuccia dei suoi temibili mastini e lascia che sia lei che il neonato vengano brutalmente divorati – la scena non viene mostrata direttamente, ma i latrati dei cani e le urla della donna sono più che eloquenti.
Una delle regole non scritte cardinali della tv è che i neonati non muoiono. Tutti gli altri possono, ma non puoi uccidere un bambino. Non è assolutamente privo di precedenti, ma solitamente era sempre implicato che fosse successo (piuttosto che visto o sentito come in tal caso) e costituiva la conseguenza di una malattia o comunque di un qualcosa di non violento. Di certo è la prima volta che un infante viene mangiato vivo da un cane.
In qualsiasi altro show questo sarebbe una piega degli eventi irragionevole, ma Game of Thrones vive sul ridere in faccia ai tabù: già nel primo episodio abbiamo un ragazzo che viene buttato giù da una torre dopo che sorprende una coppia incestuosa nell’atto di congiungersi carnalmente. Per Ramsay, stupratore e assassino seriale, dedito alle mutilazioni genitali, questo non era altro che un ordinario giorno di lavoro.
Lo show HBO è stato duramente criticato nel tempo per l’uso eccessivo che fa della violenza, che talvolta sembra fatto al solo scopo di suscitare una qualche reazione negli spettatori: siamo dunque lontani dal motivo per il quale vi si ricorre solitamente, ma questa scena in particolare mancava delle implicazioni filosofiche dei romanzi di Cormac McCarthy o della violenza pazza ed esagerata di un film di Tarantino.
Certamente alcuni tabù meritano di essere rotti. Game of Thrones ha mostrato esplicite scene di sesso gay, laddove nei romanzi di Martin il riferimento era solo implicito, e non si è mai mostrato restio ad uccidere personaggi molto amati, fintanto che ciò ha un suo senso e valore all’interno della narrazione. Altri tabù. Però, esistono forse per una ragione: non ci sono molti casi in cui l’uccisione di un bambino ad opera dei cani abbia un risvolto di sorta per la trama in un modo organico e naturale. Quindi, lasciamo stare i bambini.
E voi concordate con questa critica all’uso apparentemente eccessivo e talvolta irragionevole che GOT fa della violenza? Oppure rientrate nella schiera di coloro che lo giustificano ed apprezzano, ritenendolo realistico? Ditecelo nei commenti!