High Sparrow rappresenta per la sottoscritta senza alcun dubbio il miglior episodio avuto fin ora quest’anno, in una stagione segnata da profondi mutamenti non riesco a non apprezzare alcune accortezze così ben rappresentate da rendere felice qualunque lettore. Si torna ad uno splendore legato alle pagine dei libri che ormai credevo di aver perduto per sempre in questa serie.
Sono tante le scene degne di nota e l’intero episodio segue un flusso molto scorrevole e non si lascia andare quasi mai a scene superflue o eccessive. Ovviamente c’è sempre qualche ombra a oscurare lo splendore di quest’episodio ma direi che per questa volta ci è andata piuttosto bene!
C’è davvero tanto da dire per ogni singola scena, a cominciare dall’ottima rappresentazione della House of Black and White. L’atmosfera richiamata dall’ambiente buio e silenzioso coincide perfettamente con le sensazioni che si avvertono tra le pagine del libro. I dettagli sono ricostruiti nella loro totalità o quasi. Certo bisogna sempre tener conto di quel piccolo, minuscolo cambiamento costituito dalla presenza di Jaqen H’ghar, anche se devo ammettere che, contro ogni pronostico, questo tiro giocato da D&D si è rivelato stranamente ben orchestrato. La presenza di Jaqen non disturba e, anzi, trova una sua dimensione all’interno di questo preciso contesto. Oltretutto è bene ricordare che non stiamo parlando realmente di Jaqen H’ghar ma di nessuno, dunque la forma assunta da queste figure è sempre relativa e difficile da identificare.
Ciò che conta, in ogni caso, è il percorso di Arya all’interno di questa nuova situazione. Possiamo chiaramente osservare che, nonostante i torti subiti e le infinite disavventure, c’è ancora qualcosa a cui Arya Stark non è disposta a rinunciare. La piccola Stark non è morta e difficilmente quello spirito svanirà in lei, potremmo, più che altro, definirlo sopito in attesa del momento propizio. Ciò di cui ha bisogno adesso è imparare da queste persone, diventare qualcuno in grado di poter attuare la vendetta tanto agognata. Simbolo di tutto ciò è proprio Needle, la spada che le fu relegate da Jon Snow in epoche ormai remote. Non posso che essere felice della rappresentazione di questa scena trattandosi di un dettaglio fondamentale per la caratterizzazione del personaggio. Quella spada non rappresenta soltanto la sua essenza di Stark ma soprattutto l’affetto di una ragazzina per il proprio fratello maggiore e per tutta la sua famiglia, nonostante li consideri ormai perduti per sempre. Proprio per questo motivo non posso evitare di citare uno dei passaggi più belli di sempre presente all’interno di uno dei libri della saga che mostra, appunto, l’importanza e il simbolo che quella spada rappresenta. Ci sono cose che mi faranno sempre disperare in questa storia e il rapporto tra Arya e Jon è una di quelle. La forza del legame di questa famiglia, in generale, è e sempre resterà una delle colonne portanti della saga, a prescindere da draghi, white walkers e divinità assortite.
Parallelamente alla storia di Arya sembra che si stia sviluppando nel migliore dei modi anche quella riguardante Jon Snow: ora che è finalmente Lord Comandante, il suo potenziale può essere sfruttato al massimo poiché finalmente libero dalle restrizioni legate al suo ruolo precedente.
In questo episodio assistiamo a una scena che personalmente attendevo da anni e anni, e che rappresenta pienamente l’evoluzione e la crescita di questo personaggio, oltre a essere, naturalmente, una gran bella soddisfazione e liberazione un po’ per tutti. La morte di Janos Slynt segue quasi alla perfezione gli eventi descritti nel libro, e la scelta di mantenerla intatta dimostra che D&D hanno ancora a cuore lo sviluppo della storia così come dovrebbe essere e mi fa ben sperare per i prossimi episodi, almeno per quanto riguardo la situazione sulla Barriera. Questa esecuzione altro non è che un mezzo per mostrare a noi e a tutti l’autorità acquisita da Jon Snow, e la sua capacità di dare prova della sua fermezza. Kit Harington, sempre fin troppo sottovalutato dall’opinione generale, è molto bravo a dipingere sul volto di Jon il momento di esitazione un attimo prima di calare la lama, così come il momento in cui prende la decisione definitiva. Il vecchio Jon, infatti, avrebbe probabilmente ceduto alle suppliche, provando pietà anche per un verme come Janos Slynt. Un Lord Comandante non può però permettersi tali lussi, e inoltre Jon è ben consapevole del fatto che alcuni soggetti sono irrecuperabili e le suppliche in punto di morte valgono ben poco. Come non notare, inoltre, la meravigliosa asse parallela che si staglia tra i tre uomini della famiglia Stark, partendo da Ned, passando da Robb e giungendo adesso a Jon (io ricordo anche una certa scena con Theon Greyjoy ma questa è un’altra storia).
Certo, sembrerebbe impossibile non pensare al triste destino che ha segnato le vite dei primi due, ma vorrei soffermarmi sul modo in cui ognuno di loro ha affrontato questo genere di situazioni; situazione che potrebbero rappresentare lo specchio del modo in cui tutti loro hanno guidato il proprio seguito, così simili ma anche così profondamente diversi.
Possiamo dunque esser certi di aver iniziato questa nuova era dei Guardiani della Notte con un comandante forte e stabile, saranno tanti gli ostacoli ancora da affrontare ma io resto, come sempre, ferma nella mia convinzione, considerando Jon Snow il personaggio più solido dell’intera saga che si tratti di libri o di telefilm.
Lo dimostra anche la sua scelta di non schierarsi dalla parte di Stannis, nonostante quest’ultimo gli abbia fatto un’offerta molto allettante, che potrebbe essere l’unico modo per vendicare la sua famiglia martoriata. Per alcuni aspetti Jon e Stannis potrebbero considerarsi addirittura simili, eppure la marcia in più di Jon si nasconde proprio nell’aver scelto la giusta causa, nell’aver compreso quali sono i veri problemi di Westeros e nell’essere consapevole che perdersi in inutili conflitti dinastici contribuirebbe solo alla rovina del regno.
Spostiamoci adesso in una zona infinitamente più delicata, non possiamo più parlare di fedeltà ai libri ma non per questo ci ritroviamo ad analizzare errori madornali, almeno per il momento, visto che si tratta di cambiamenti così grandi che nessuno di noi è in grado di prevedere a cosa ci porteranno. Mi riferisco a Sansa Stark, diretta a nord, come promessa sposa di Ramsay Bolton: i miei colleghi lettori sapranno certamente che le cose non vanno esattamente così e che ci stiamo addentrando in una questione estremamente singolare, quindi ci andrò piano con qualsiasi parere azzardato. Si tratta, infatti, di uno dei cambiamenti più drastici mai apportati all’interno della serie, una scelta che cambierà completamente il percorso di Sansa e probabilmente di molti altri. Tutti, compresa la stessa Sansa, credevamo che il peggio fosse passato, che dopo Joffrey le cose sarebbero solo potute migliorare, Ramsay Bolton doveva essere il problema di qualcun altro e invece eccoci qui sconvolti e indignati come la giovane Stark, ignari di fronte al destino che ci attende. Ciò di cui possiamo esser certi, per il momento, è l’aver assistito a una grande prova da parte di Sophie Turner e Aidan Gillen, così bravi da farci intravedere qualcosa di buono in questo cambiamento repentino. Sono tante le potenzialità che in effetti questa storyline potrebbe nascondere, così come sono tanti i rischi da correre. Il dialogo tra i due è scritto e interpretato brillantemente, le parole di Baelish convincono noi tanto quanto Sansa. La parte migliore è forse rappresentata dal fatto che Petyr non obbliga Sansa ma le offre, invece, una scelta. Deve essere lei a compiere questo passo, decidere di gettarsi in questo abisso è una grande dimostrazione di coraggio da parte sua. Devo ammettere di aver temuto che questa deviazione avrebbe impedito la crescita di Sansa, portandola al contrario a un’inevitabile regressione e invece questa scena ci dimostra quanto sia divenuta forte. Sansa Stark entra in questa nuova fase della sua vita, non più da vittima ma come parte attiva del gioco. Lo stesso Littlefinger ci spiega questo concetto, non più una spettatrice ma una giocatrice a pieno titolo!
Ciò che mi lascia ancora qualche dubbio è, più che altro, il ruolo di Littlefinger. Tutti sappiamo che non è certo il tipo di persona che agisce esclusivamente per bontà d’animo, o per il desiderio di aiutare Sansa a vendicare la sua famiglia. Cosa spera di ottenere, quale vantaggio concreto si cela dietro questa mossa strategica? Ormai siamo tutti all’oscuro per quanto riguardo questa storyline, quindi non ci resta che aspettare e vedere come si svilupperà il tutto.
Theon Greyjoy è soltanto una comparsa silente in queste scene ma, nonostante ciò, mi sento di sottolineare la bravura di Alfie Allen, nell’affrontare il difficilissimo ruolo che gli è stato assegnato. Spero che avremo modo di vedere il percorso psicologico che questi nuovi avvenimenti lo porteranno ad affrontare, la presenza di Sansa potrebbe cambiare ulteriormente le carte in tavola.
Questo episodio è scritto così bene che persino le scene di Tyrion sembrano funzionare, forse perché abbiamo assistito a una svolta che non pensavo ci sarebbe stata, a giudicare dal modo in cui stavano andando avanti le cose. La presenza di Jorah porta una ventata d’aria fresca a questa situazione un po’ stantia. Non vi era mancato il caro, vecchio Jorah the Friendzoned? A quanto pare, ancora non si è dato per vinto, e rapisce Tyrion sperando così di riottenere il favore della sua amata regina. Aspettatevi certamente una bella interazione tra i due, la caparbia di Jorah potrebbe rappresentare un boccone difficile da digerire per questo Tyrion provato e privo del suo solito mordente.
La grandezza degli eventi a Nord va di pari passo col declino di King’s Landing, ovviamente si tratta, spero, di un calo puramente momentaneo. Le potenzialità dei personaggi che risiedono qui sono ancora tantissime e la storia ha ancora tantissimo da offrire, credo dunque che si sia trattato solo di un passo falso che potrà facilmente essere recuperato. L’attitudine di Cersei nei confronti di Margaery non convince tantissimo, così come la stessa Margaery sembra essere un po’ troppo sfrontata. Per non parlare della scena di sesso con Tommen, che è ancora un po’ dura da mandar giù, sarà perché tutti abbiamo ancora in mente il bambino grassottello intento a giocare con i suoi gattini.
Sempre per tornare sul triste viale dei ricordi, non posso non menzionare la scena in cui Brienne rievoca il suo primo incontro con Renly, avendo apprezzato la delicatezza di Gwendoline Christie. La presenza di Brienne non è certo stata particolarmente utile dall’inizio di questa stagione, con mio grande dispiacere, poiché trovo che, assieme a Loras, sia uno dei personaggi che abbia subito il maggior numero di danni a causa dei cambiamenti tra libro e serie tv.
Si tratta di un episodio che corona in maniera sublime l’importanza del Nord e degli Stark, lasciati fin troppo spesso in secondo piano a causa di avvenimenti e personaggi in grado di accattivare in maniera più immediata la maggior parte degli spettatori pigri. Sono le scelte a rappresentare il filo rosso che conduce e collega le vicende dei tre giovani Stark in questo episodio, scelte difficili, a volte inaspettate e sorprendenti ma scelte che ricordano a tutti noi da che famiglia provengono. Un inno ai valori che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare nelle prime stagioni. Arya sceglie di conservare una piccola parte di sé nascondendo la sua amata spada, Jon sceglie di tener fede al forte senso di giustizia, proprio come suo padre e suo fratello prima di lui, e infine Sansa ci stupisce tutti, scegliendo di combattere dall’interno per vendicare la sua famiglia. A rappresentare la tematica dell’episodio ci sono le parole dell’anziana serva che si rivolge a Sansa pronunciando delle parole che noi tutti conosciamo bene.
Un episodio ben strutturato come questo non perde di vista le proprie priorità e riesce ad analizzare ogni fronte in modo esemplare. Se l’intera stagione riuscisse a mantenere il ritmo di questo episodio potrebbe trattarsi di un vero e proprio capolavoro, ma non facciamoci illusioni, i guai ci aspettano comunque dietro l’angolo ma per ora godiamoci la bellezza di tutti questi avvenimenti.
Vi lascio col promo del prossimo episodio, sperando che riesca a mantenere i livelli di quest’ultimo, e come sempre per dubbi e approfondimenti ci sono le nostre pagine amiche!
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