È praticamente impossibile riuscire a riemergere dal vortice di ilarità che circonda l’improbabile gruppo che si avventura al di là de La Barriera, più guardo il video più mi è impossibile non ridere (qui il link), è semplicemente geniale e perfetto! Ma quisquille e pinzillacchere a parte, vediamo che è successo in Beyond the Wall, episodio diretto da Alan Taylor (Terminator Genisys e Thor: The Dark World). La puntata si svolge, ovviamente, prettamente al nord de La Barriera, dove Jon, Jorah, Gendry, Thoros, Thormund, Sandor, Beric e alcuni poveri sfigati, si avventurano alla ricerca di prove da portare a Cersei, la quale, lo sappiamo benissimo, se ne sbatterà allegramente dei Walkers e dei non-morti, anzi, è probabile che cercherà di usarli in suo favore e che la cosa gli scoppierà in faccia.
Per i primi venti minuti circa vediamo il gruppo prendersi in giro, scherzare e confessarsi, insomma cosa da uomini veri che vanno incontro a morte certa. Mentre sono lì intenti a socializzare e a scambiarsi consigli su come evitare che si congelino le parti basse, cala una nebbia che nemmeno la mattina in Val Padana, dalla quale spunta… un ORSO ZOMBIE. Livello figaggine talmente alto che lo voglio subito scritturato in The Walking Dead. Dopo sette stagioni e cinque libri, possiamo facilmente anticipare che uno dei protagonisti sta per crepare e anche se sappiamo benissimo che ci sono alcuni personaggi di cui non vedremo la dipartita se non nel finale, rimane presente una certa paura atavica che, ammettiamolo, ce fa sempre strigne un po’. A schiattare, con buona pace di Beric, sarà Thoros.
Intanto a Roccia del Drago è in corso una chiacchierata “core a core” tra la bionda e il nano, il quale cerca ancora invano di penetrare la mente della giovane madre dei draghi e piegarla al suo volere. Ma si sa, i reali sono così strani e Dany non fa che pensare al quel “piccoletto” di Jon Snow e a come tutto sommato alla fine ce starebbe (sentite sto’ rumore sordo? È Ygritte che si rivolta nella tomba). Tyrion, da abile politico che è, sposta il discorso su un suo possibile successore e pressa talmente tanto il concetto da far irritare Sua Grazia. Questo passaggio non è da sottovalutare, sappiamo tutti che la Maga le aveva predetto che avrebbe potuto avere un figlio solo dopo una sfilza di cose impossibili, che effettivamente sta compiendo, quindi, seguendo lo stile martiniano, mi gioco venti goleador che la bionda morirà dando alla luce la prole di Jon (per le polemiche su questo argomento dovete andare alla fine della recensione).
Nel frattempo a Grande Inverno si sta consumando il dramma delle sorelle Stark, abilmente manovrato da colui che deve morire gonfio, Ditocorto. Dopo anni alla corte di Approdo del Re, per lui non è così difficile manipolare due ragazzine figlie dell’estate, gli basta ravvivare alcune divergenze che hanno da sempre. Ora, passi Sansa che, a parte alcuni sprazzi, non ce la po’ proprio fa, mi stupisco che Arya si faccia raggirare così facilmente da un figlio di buona donna del genere, proprio lei che si è allenata così duramente a riconoscere le bugie, non è riuscita a smascherare il gioco del “Piccolo Dito” (ci sono veramente tanti riferimenti alle cose piccole in questa puntata). Vabbè, fatto sta che Sansa ci casca con tutte le scarpe e spedisce Brienne, l’unica che probabilmente poteva mettere pace tra le due sorelle, ad Approdo del Re, a causa di una lettera di convocazione che sprizza falsità da tutte le fibre vegetali.
Nel gelido Nord, l’allegro gruppo quasi fantozziano, ha sbaragliato un avamposto di zombie ed è riuscito a catturare una preda. Peccato che non abbiano avuto la prontezza di imbavagliarlo subito, visto che il suo grido ha richiamato praticamente l’intera armata, Re della Notte compreso. Dopo aver spedito il più giovane, Gendry, a chiedere che gli fosse concessa l’artiglieria pesante, aka i draghi, l’A-Team del Medioevo si rifugia su una roccia al centro di un lago ghiacciato, che i non-morti, che sono morti e certamente non temono il gelo, hanno il terrore di attraversare (?). Dopo una notte passata in balia della paura e del freddo, il Mastino ha la fantastica idea di iniziare a lanciare sassi, fornendo la prova che il lago è a prova di carica.
E qui accade quello che la sottoscritta stava aspettando fin da quando ha sfogliato le ultime pagine del primo libro versione italiana, lo scontro tra draghi e frozen zombie. Finalmente l’assenza dei Metalupi a causa del budget acquista un senso. La battaglia è concitata, zombie a destra e a manca, tanto che a na’ certa ti aspetti che spuntino Rick & co. Poi arriva lei, con tutta la sua grazia e la sua badassagine da mono espressione. In un attimo è l’inferno, fuoco e fiamme da per tutto, tanto che anche il ghiaccio brucia. Sembra che la bionda stia per avere la meglio, quando il Re della Notte, con una mira che nemmeno Guglielmo Tell, abbatte uno dei draghi, Viserion. Il momento è tanto topico quanto drammatico. I draghi, forgiati dal fuoco, possono morire a causa del ghiaccio (che in una saga chiamata le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco alla fine non dovrebbe stupire). Il terrore pervade il volto di tutti i presenti, che a malapena riescono a darsela a gambe. Soprattutto Jon, che se non era per lo zio Benjen (toh, guarda chi si rivede) a quest’ora andava in giro a gridare “ra ra ra“, un’indubbia evoluzione nel suo modo di parlare. Insomma, 1 a 0 per i White.
Le scene finali sono quelle in cui mi è salita la Wanna Marchi. Tutti i fan hanno fantasticato, chi più chi meno, su una possibile relazione tra Jon e Dany, in pieno stile Targaryen e Lannister, incestuoso. Ma santo cielo, che è sta’ schifezza?! Vuoi la mancanza di tempo che è servita a farci appassionare all’ipotetico rapporto romantico, vuoi che gli attori hanno un’unica espressione per ogni situazione (esclusa l’espressione di Dany di fronte a certi marmi di Carrara), sta’ storia fa acqua da tutte le parti. Non c’è chimica, né tra i personaggi né tra gli attori. La mia teoria è che D&D abbiano semplicemente preso le linee guida dategli dallo Zio e non ne abbiano sviluppato la trama. Va bene i combattimenti, i draghi, il fuoco etc, ma i personaggi? Dove sono finiti quei caratteri forti e con spessore che mi hanno fatto innamorare, dove sono le relazioni così perfette e difettose, perciò realistiche, tra i vari protagonisti? Per quelli che lo penseranno, no per me la riduzione del minutaggio non è una valida giustificazione a questa mancanza che sta rendendo la storia piatta.
Come si spifferava già da tempo, il Re della Notte si impossessa di un drago e forte di questa nuova arma, si rimette in marcia verso il Sud, che sicuramente vedremo nella prossima stagione. Il finale della settima stagione si preannuncia epico, con le due parti, su uno sfondo fatto di odio e rancore, che danno il via alle contrattazioni. Per la prima volta nell’intera saga la maggior parte dei protagonisti principali si ritrova a condividere una scena. Ci sarà violenza? Sicuro. Ci saranno morti? Probabile. Vedremo scorrere del sangue? Ovvio. Ci lasceranno con un cliffhanger che ci farà mangiare le dita per un anno intero? Che R’hllor mi sia benevolo, sono pronta a metterci la mano sul fuoco.
P.S.: Ormai Lyanna è diventata il modello comportamentale da seguire al Nord, stai pe’ fa na’ caxxata?! Chiediti prima “cosa direbbe la piccola Lyanna Mormont?“, il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore.
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Stay tuned