Non ci avrei mai sperato. Non ci avrei scommesso manco due lire. Eppure Glee continua a stupirmi settimana dopo settimana, non mostrando segnali di cedimento o di calo rispetto ai ritmi avviati dalla più che buona partenza di questa sesta e ultima stagione.
Sono sempre più sorpresa perché mai e ripeto mai mi sarei aspettata una così buona ripresa capace persino di farmi dimenticare per un momento il degrado assoluto e il raffazzonamento pessimo della scorsa stagione.
Con The Hurt Locker, Part 1 viene introdotta una novità assoluta in Glee, un espediente narrativo adoperato con successo e frequentemente in American Horror Story, ovvero quello del doppio episodio capace di mantenere alta e viva l’attenzione del telespettatore e di creare sapientemente un climax ascendente di attesa e curiosità. E l’espediente funziona bene anche per la nostra comedy musicale, costellata da episodi e storyline autoconclusive.
Un altro elemento che ha giocato a favore del buon andamento dell’episodio e che gli ha fatto guadagnare qualche punto in classifica rispetto agli altri tre è il ritorno in grande stile di quel tocco di delirio misto a non-sense di cui Glee è stato sempre farcito con generose spalmate su ambo i lati. Un ritorno molto gradito perché, diciamocelo senza vergognarcene troppo, il non-sense che ci avevano proposto durante la scorsa stagione non ci aveva intrattenuto e fatto scappare generose risate.
Protagonista indiscussa e assoluta dell’episodio si rivela essere una meravigliosa Sue Sylvester che torna all’attacco più belligerante e in forma che mai, dissotterrando la sua vecchia ascia di guerra assieme a antichi rancori mai del tutto placati, ma anzi fomentati dal tempo!
La vendetta è quindi il piatto che con lucida e calcolata freddezza ci propone Sue come portata principale di questo episodio, cui fanno da contorno altre due importanti questioni, una delle quali avevo puntualizzato anche io nella recensione dello scorso episodio: quella che solo quattro membri non sono sufficienti per permettere al Glee Club di gareggiare alle Provinciali.
Procediamo anche questa volta per macro temi.
SUE SYLVESTER E I KLAINE
All’inizio dell’episodio scopriamo che Sue ha un deposito segreto – battezzato da lei stessa the hurt locker – dove tiene un tabellone della vendetta, tipo quelli che usa la BAU di Criminal Minds per i profili dei loro serial killer psicopatici. Fin qui nulla di anomalo, anzi oserei dire che siamo di fronte a un caso di normale amministrazione: tutti noi abbiamo sospettato che Sue cucisse di nascosto bamboline voodoo o che raccogliesse indizi o informazioni sui suoi nemici. A sconvolgerci davvero è ciò che nasconde il tabellone: un altarino dedicato ai Klaine.
Sue Sylvester shippa Klaine. Li shippa come se non ci fosse un domani per cui vivere. Come se non ci fosse nemmeno un oggi pomeriggio una volta in piedi al mattino. Forse è più Klainer lei di tutto il fandom Klaine. Sicuramente perché ha un cartonato in formato gigante del primo Kliss e perché si fa film mentali sul vestito che indosserà come damigella d’onore al loro eccentrico matrimonio.
In alcuni momenti sono persino arrivata a chiedermi “Ma è Sue Sylvester questa o sono io?”, per poi avere la conferma sulla sua identità quando se ne usciva con trovate tanto assurde quanto geniali per aiutare il suo Porcelain a riconquistare Blaine ad ogni costo, intendendolo in senso letterale.
Il tenerissimo orso in camera da letto che rotola sulle lenzuola arcobaleno e fa lanciare a Karofsky urli isterici poco degni della sua ex fama di bullo, la reunion di tutti gli ex di Dave – che in due anni ha avuto più relazioni amorose lui che io in tutta la mia vita – nello stesso ristorante scelto per cenare con Blaine e infine un albero genealogico volto a provare la relazione incestuosa tra i due. Tre colpi di genio misti a follia con una buona dose di disagio da shipper depressa che mi hanno fatto scappare più di una risata. Una trovata molto bella che smuove un po’ la situazione di completo stallo in cui versano Kurt – un appuntamento con il padre di Jimmy di Shameless?!? SERIOUSLY?!? – e Blaine portandoli così a un graduale riavvicinamento, verso la prospettiva di come sappiamo bene si evolverà la loro intera situazione.
A conferma che Glee, nonostante sia arrivato alle sue battute finali, continua a essere lo show più spoilerato di sempre.
SUE vs WILL SHUESTER vs RACHEL BERRY
Tra un piano e l’altro per far ritornare insieme i Klaine, Sue non si dimentica certo del suo principale obiettivo e tornava alla carica meditando vendetta contro Will Shuester e Rachel Berry.
Ho apprezzato moltissimo rispolverare questo lato del carattere di Sue e farla tornare alla carica più agguerrita e battagliera che mai. Sue ci mancava e ci mancava anche il suo tramare situazioni assurde, mettere in atto piani strampalati ma perfettamente funzionanti che ci hanno fatto sempre ridere di cuore. E soprattutto ci mancava la sua antica rivalità con Mr Shue.
Due personaggi così diversi da viaggiare su rette parallele con un bagaglio valoriale, concezioni sull’insegnamento, modus operandi agli antipodi ma che combinati insieme funzionano benissimo e regalano siparietti di grandissimo intrattenimento. Ciò mi porta sempre di più a credere che ripescare i vecchi copioni dalla soffitta sia stata una scelta molto saggia per un ultimo ritorno e una chiusura in grande stile.
Stessa cosa si può dire per Rachel Berry, sulla quale si scaglia per odio riflesso nei confronti di Mr Shue. E a rimanere inconsapevolmente e involontariamente coinvolto nella faida finisce il povero Sam che, sotto ipnosi, inizia a flirtare con Rachel, arrivando persino a scambiarsi un bacio.
Della Samchel avevamo avuto qualche assaggio nella scorsa stagione, quando più che altro Ryanno & Co. avevano pensato di seminare qua e là qualche mollichina giusto per vedere come i fan avrebbero accolto questa potenziale coppia. L’idea non mi era piaciuta sia perché ci avevano proposto solo una manciata di situazioni molto raffazzonate alla bell’e meglio sia perché era troppo presto per Rachel intraprendere una nuova relazione dopo la scomparsa di Finn.
Questa volta invece gli autori ci hanno dato due elementi importantissimi per farci salire subito a bordo della ship e fare rotta verso le coste dell’always and forever: il bacio e Rachel che chiede a Sam di uscire. Nonostante questo non possiamo parlare di vere basi per la ship perché Sam era sotto ipnosi – geniale quanto assurdo espediente. Kudos Sue! – e quindi non era propriamente in sé. Da considerare poi che la scelta di Sue non è affatto casuale ma è perfettamente calcolata. Sam è un amico di vecchia data, una persona di cui Rachel si fida, un porto sicuro se vogliamo a differenza di tanti altri sconosciuti e utilizzarlo per il suo piano di spezzare il cuore della Berry è stata una mossa perfetta per colpire il centro del suo bersaglio. Alla fine dei conti, i presupposti per la coppia sembrano molto labili dal momento che Sam ammette di essere ancora innamorato di Mercedes, ma possiamo esser certi che alla fine anche la nostra Berry troverà la felicità, se non altro per la mania che ha il Pelatone nostro di accoppiare tutti tra di loro.
In giro per il web si vocifera anche un possibile ma forse improbabile ritorno di Jesse St. James – cosa che apprezzerei moltissimo, Jonathan ci manchi tantissimo! – ma ancora di certo non abbiamo nulla.
Non ci resta che attendere e vedere come gli autori hanno deciso di far evolvere le vicende e di regalare anche a Rachel il suo meritato happy ending, cosa di cui possiamo esser certi che accadrà.
MENZIONI D’ONORE
Da adesso ho deciso che chiamerò così l’angolo finale nel quale raccoglierò tutti quegli elementi disseminati nell’episodio degni di particolare nota.
- Seconda citazione di Sue Sylvester a una delle più belle serie tv degli ultimi anni. Sue segue Game of Thrones. Sue ama Game of Thrones e io non posso fare altro se non amarla di rimando.
- Sue e tutti i suoi richiami al passato – il Little Jesus con i rasta, l’irlandese Rory, il ragazzo di colore della prima stagione di-cui-nessuno-si-ricorda-il-nome, la Bieber(on) week, Run Joey Run, Brad il pianista e feticista desaparecido, Mr Shue che non sa una parola di spagnolo e infine LA BAND.
- Abigail Figgins, la sorella del Principal Figgins.
- La performance Bitch.
- Le esibizioni dei Vocal Adrenaline.
Buon episodio, forse il migliore tra quelli andati in onda fino a questo momento, ma per un giudizio più completo e veritiero dobbiamo aspettare la prossima settimana per vedere come si evolveranno tutte le situazioni.
Vi lascio con il promo della 6×05 e vi invito a passare da Keep calm and love DARREN CRISS., •You’re kιllιng me now. Anιmαl ιnsιde of you•, Keep Calm and ship Klaine; e Chord Overstreet Italia!