Quando aspetti una nuova stagione di una serie che adori, come è il mio caso per Grimm, hai sempre il timore che dopo il picco di fine stagione, si cada nella scontata banalità o nella rapida risoluzione di un cliffhanger che ci si aspettava più corposo e pieno di sorprese.
Per nostra fortuna di Grimmers, gli sceneggiatori e autori di questa serie non sono gli stessi che hanno sceneggiato la settima stagione di Castle, tanto per capirci, e così questa stagione è partita davvero col piede giusto e perdonatemi se dico che non me ne frega nulla se gli ascolti non l’hanno premiata perché a mio avviso, gli americani sono grandissimi nel realizzare serie Tv, ma sono un pubblico dai gusti molto spesso discutibili.
Comunque vediamo di affrontare l’episodio e di capire meglio i meccanismi di quello che a prima vista, sembra un nuovo capitolo ancora da scoprire, nell’intricata vita di Nick Burkhadt e dei suoi compagni di avventure (o sventure?)
Juliette (già mi manchi sigh) è stata fermata da Trubel (Guaio della traduzione dei sottotitoli nun se po’ sentì) e la testa mozzata di Mamma Kelly, attende di essere vendicata. Nick è confuso e disperato. Un uomo che non ha mai voluto questo potere, si è ritrovato come investito fin dalla prima stagione da questa responsabilità tanto pesante quanto gratificante per il suo animo di poliziotto dedito alla caccia ai criminali.
In fondo cosa è cambiato? Nulla se non la consapevolezza che 3/4 dei ladri, assassini, violentatori di Portland che la polizia assicura alla giustizia altro non sono che Wesen. Purtroppo però non è solo questo che cambia nella vita di Nick. Cambiano le amicizie, cambiano le prospettive ma soprattutto ti accorgi che chi ami da sempre, diventa essa stessa parte di questo mondo fuori da ogni logica e che le conseguenze non potranno che essere tragiche.
La fine della stagione 4 ha, a mio avviso, chiuso definitivamente un capitolo e aperto una nuova prospettiva. Non so se l’essere rinchiuso nella misteriosa cella dalla Chavez sia o no Juliette in versione Hexenbiest, di certo Nick ora è cambiato. Più cupo, ancora meno portato al sorriso e nemmeno l’avere in braccio la piccola creatura nata dall’imprevisto rapporto avuto con Adalind, gli restituisce completamente la serenità. Nick è tormentato: vuole verità e vendetta e capisce che le parole della Zia e della madre hanno ora drammaticamente senso: Essere un Grimm è più una maledizione che un dono, perché anche se non vuoi esserlo, i Wesen faranno di tutto per costringerti a prendere atto che sei un diverso con una grande reponsabilità.
Mentre Nick cerca di scavare a fondo circa il ruolo dell’agente FBI Chavez nella sparizione dei corpi di Juliette, della testa di Kelly e di Trubel, in questo episodio diventa di fondamentale importanza la relazione con gli amici di sempre, quelli che ogni giorno rischiamo la vita insieme a lui. La prima puntata è anche questo: i sopravvissuti si stringono intorno al dolore del Grimm e sebbene capiscano che una situazione simile avrebbe fatto perdere la testa a chiunque, facendoli perfino dubitare della sanità mentale di Nick, alla fine tutti si ricompattano per fornire il massimo aiuto possibile al Grimm e io questo l’ho trovato molto edificante.
Per fortuna in mezzo a teste mozzate, frecce, rapimenti e misteri ancora tutti da svelare, questo episodio ha spazio anche per la gioia di una nascita: Abbiamo accennato all’arrivo di Kelly, il batuffolo tenero che Adalind vuole crescere insieme a Nick e a cui ha voluto dare il nome della nonna. Adalind sembra ormai la lontana parente della perfida Hexenbiest che abbiamo conosciuto nelle stagioni precedenti. Mi piace pensare che alla fine abbia fatto una scelta di cuore, una scelta da mamma, consapevole di voler donare a questa nuova creatura, quella serenità che lei da Hexenbiest non è riuscita a donare alla sua primogenita (a proposito che gli sarà successo?).
Giudicare nel complesso l’episodio è difficile. Troppe porte si sono chiuse ma altrettante se ne sono aperte. Chi c’è dietro la Chavez? Quale organizzazione ha bisogno dei Grimm così tanto da cercarli disperatamente? Quale minaccia incombe su Portland? Quel simbolo che fa mostra di se in un muro cosa porterà? A quanto sappiamo è probabile che tutto si ricolleghi alle famose chiavi e alla mappa che dovrebbe condurre a un misterioso tesoro ambito un po’ da tutti i Wesen, i Reali etc.
Aspettiamo il nuovo episodio con la certezza che lo smalto e la freschezza di questa serie non sono state perdute, ma semmai rinnovate per continuare ad appassionarci.
Un saluto a Grimm Italy.
Passo e chiudo,