Grimm rientra fra quelle serie che purtroppo è in bilico. NBC non si è ancora pronunciata, ma gli ascolti, sebbene con qualche timida ripresa, non possono soddisfare un network generalista. Ne deriva che tutte le fan page, gli amanti di questa bella serie, hanno iniziato una campagna di raccolta firme per provare a salvarla.
5 stagioni, oltre 100 episodi, sono traguardi davvero importanti in un panorama sempre più pieno di produzioni di livello e non, che a volte possono creare delle defezioni fra gli spettatori della nuova ondata che si frammentano fra le decine e decine di serie che ogni anno vengono proposte.
Secondo voi a che punto è Grimm? Possiamo dire che siamo alla fine di un percorso? Ha imboccato quella fase che io definisco attorcigliamento, cioè rivoltare e scavare per trovare storie da raccontare perché la vena si è esaurita e bisogna ripartire con nuove vicende che però non hanno nulla a che vedere con lo spirito con il quale si è iniziato?
In attesa di leggere le vostre opinioni, vi do la mia. Credo che una sesta e ultima stagione possa essere indispensabile per una degna conclusione. Non vedo Grimm come una serie che annaspa in cerca di storie verticali o di trama orizzontale. Vedo un prodotto che ha ancora buon potenziale, una macchina ben oliata e con showrunner che non si devono arrampicare sugli specchi per inventare nuove storie.
L’episodio 5×13 ne è un esempio. Una storia affascinante che ha mischiato saggiamente Wesen con tradizioni mesoamericane, frutto sicuramente di una ricerca storica che è poi stata innestata nel mondo Grimm con la cosa interessante di renderla quasi credibile.
La trama orizzontale è ancora piena di incognite e di sviluppi. Renard è stato avvicinato da Eve che ora lo tiene sotto stretto controllo. Lui ora sta cercando per quanto è possibile di non fare passi che potrebbero comprometterlo e il fatto che Eve e il Vallo sanno, non lo aiuta.
L’artiglio nero ha bisogno di Renard e lo stuzzica proprio dove un Reale è più sensibile: l’ambizione. Sindaco di una città importante come Portland significa acquisire potere e per i Wesen dell’Artiglio significa poter dare la caccia agli ultimi Grimm praticamente indisturbati.
Poi abbiamo la vicenda romantica in chiave Grimm: Nick e Adalind, con quest’ultima che ormai vede tornare i poteri di Hexenbiest con le conseguenze che possiamo immaginare. Due mondi opposti quello Wesen e quello Grimm, da secoli o millenni in lotta, hanno trovato l’amore. Io credo che Adalind ami davvero Nick e il fatto di tornare Hexenbiest la spaventa perché come sappiamo sono mondi incompatibili.
Nick, dopo quanto accaduto a Juliette, è più confuso, ma non può certo negare una forte attrazione per l’ex (per ora) Strega. Inoltre a complicare il tutto c’è Kelly. Cosa verrà fuori da un Grimm e un Hexenbiest? Non un secondo Renard, cioè un Zauberbiest. Quello che conta è però capire quanto e come il bambino sarà un legame sufficiente per tenerli insieme. Io malgrado tutto, faccio il tifo per Nick e Adalind.
Abbiamo inoltre il mistero del pezzo di legno taumaturgico. Cosa è realmente? Da dove proviene il suo immenso potere? Può guarire o fa anche altro? Se i crociati Grimm lo hanno custodito così gelosamente deve nascondere poteri che vanno oltre la semplice guarigione di ferite. Io azzarderei che potrebbe essere un frammento di legno della croce di Gesù. Considerando la provenienza l’ipotesi non è azzardata.
Voi cosa ne pensate della mia ipotesi? Si potrebbe parlare di un qualcosa che potrebbe suonare quasi blasfemo? Se Gesù fosse stato un Grimm? Non un Grimm qualunque, ma “il Grimm” l’iniziatore della stirpe? Se il legno fosse quello della croce, l’ipotesi troverebbe conferma quasi certa.
Ok torniamo con i piedi per terra. Come potete vedere ci sono tantissimi spunti per una nuova stagione. I personaggi sono così ben delineati ma allo stesso tempo plasmabili per storie sempre più avvincenti. A noi umili fruitori e modesti recensori, non resta che aspettare le decisioni del Network con le dita incrociate.