Nell’episodio precedente, “Good To The Bone” abbiamo visto come, il Black Claw sia in grado di piegare la volontà dei propri nemici al suo scopo. Renard si piega dunque per la sete di potere e di ambizione, per la sua continua ricerca di un regno da governare, perché sì lui ce l’ha davvero nel sangue questa propensione. Non serve certo a convincere lui, la presenza di Diana, ma per convincere Adalind ad abbracciare la causa dei Wesen ribelli.
In un buio sotterraneo Adalind rivede la propria bambina e sa che dovrà prendere una decisione dolorosa come poi vedremo nell’episodio successivo: stare suo malgrado dalla parte dei cattivi per salvare Nick e i suoi figli. Una determinazione presa non a cuor leggero, ma mettetevi nei panni di una mamma non in quelli di una malvagia Hexenbiest e capirete tutta la difficoltà di Adalind.
Nick dovrà occuparsi di un caso legato a cadaveri che somigliano più a palloncini sgonfi. Il colpevole è un Barbatus Ossifrage, che per sfamare gli anziani genitori sminuzza e succhia le ossa dei malcapitati morenti.
Hank intanto incontra per caso Zuri, la Wesen panterona con la quale riprende a frequentarsi ( non sa cosa lo aspetta).
Povero Wu. Eh sì possiamo proprio dirlo forte: se si fosse fatto i fatti suoi, cosa quasi spontanea per il suo carattere, forse non si troverebbe nella situazione nella quale lo ritroviamo.
Stare al fianco di un Grimm è pericoloso. Ne sanno qualcosa Hank (povero lui), Adalind e Juliette. Il Grimm attira a se problemi e pericoli, Wesen che piovono da ogni dove, maledizioni, magie, Reali incavolati, organizzazioni terroristiche e chi più ne ha più ne metta.
Ma alla fine per noi spettatori è questa la cosa forte di questa serie. Certo a pensarci si potrebbe dire che vive di una certa ripetitività nello schema, ma non so voi ma io ad ogni puntata mi diverto, mi emoziono e non vedo l’ora che si possa vedere l’episodio successivo.
Prendete la puntata oggetto della recensione. Ma ragazzi, Diana (che mi spiegheranno come ha fatto a crescere così in fretta) è la bad ass che non ti aspetti. Ha il potere delle Hexenbiest unito a quello di un zauberbiest, in pratica na macchina da guerra incorniciato in un volto angelico. Il suo potere è quasi superiore a quello di Juliette e adesso gran parte degli equilibri dipendono da lei e dalle sue mosse.
Adalind è una mamma e anche una donna che ha deciso di amare chi non ti aspetti, di provare sentimenti per un Grimm, lei, una Hexenbiest dal cuore di pietra, crudele e spietata sta provando a vivere la storia d’amore più assurda che si potesse pensare: quella con Nick.
Il cuore non può spezzarsi e lei non può, per quanto possa essere tornata in possesso dei suoi poteri, far qualcosa di male a Diana e tantomeno a Kelly. Deve prendere una decisione che salvi Nick e Diana e decide di sparire dalla vita di Nick non senza fargli sapere che lo ama e noi a questo punto siamo anche pronti a crederci per davvero.
Nick d’altronde ha le sue belle gatte da pelare. Lui non è così sicuro dell’amore di Adalind. Resta sospettoso e il suo personaggio sta evolvendo verso un carattere ancora più chiuso e guardingo. Sapevamo già che in questa stagione il Grimm sarebbe cambiato. Ha perso chi amava, trasformata in una sorta di super strega, ha visto la testa di sua madre in uno scatolone e per questo motivo vediamo un Grimm sempre meno propenso al sorriso e lascia ai comprimari l’ironia e quel poco di sorriso che troviamo negli episodi.
Io credo che il concetto stesso del personaggio, parlo del Grimm, sia stato pensato proprio per essere ciò che sta diventando ora Nick: lui si porta in giro un pesante fardello e tutti quelli intorno a lui non possono toglierlo: Artiglio nero, i problemi di Wu, i casi di omicidio che di volta in volta deve risolvere, fidarsi o no dell’amore di Adalind, il palese tradimento di Renard (anche se…), il misterioso oggetto trovato nella foresta germanica. Insomma, tutto sulle sue spalle e tutti che in un modo o nell’altro dipendono dalla sua forza e dal suo carattere.
Si diceva di Wu. Il poveretto è diventato un licantropo e nemmeno Rosalee riesce a darsene una spiegazione, forse perchè non ha visto film sui licantropi. Non è un Wesen perché altrimenti avrebbe coscienza di se, ma qualcosa di diverso, incontrollato e pericoloso. Infatti come licantropo, Wu non si rende conto delle sue azioni, agisce d’istinto, per proteggersi, per cacciare e per uccidere. Insomma, si potrebbe dire che ci mancava pure questa.
Come se non bastasse ci si mette pure Hank che ritrova Zuri, la bella Yaguaratè che non tarda a circuirlo (alla faccia della fame…caro Hank e non parlo di quella da soddisfare a tavola). Due cenette in croce e il buon Hank casca come una pera cotta. Sfortunatamente Zuri è al soldo del Black Claw che pare sia pilotato in qualche modo da un certo Conrad Bonaparte, un enigmatico ma spietato uomo d’affari.
Serviva a questo punto della trama, un capo forte, un punto di riferimento certo all’interno del Black Claw e Bonaparte si presta perfettamente come personaggio carismatico e pieno di potere. Anche Adalind fa la sua conoscenza e comprende che ha di fronte un autentica carogna, d’altro canto lei di questo genere di personaggi ne ha incontrati tanti.
La tela si stringe sempre di più attorno a Nick. Privato perfino dell’unica cosa che poteva essere un germoglio di sentimento positivo e dell’affetto per il figlio Kelly, il Grimm deve ora guardarsi le spalle e non perché rischia la vita, ma per proteggere quella dei propri amici, quella di Adalind che malgrado tutto sembra l’unica davvero disposta ad amarlo. Dovrà prendere forse decisioni dolorose e siamo certi che anche questo finale di stagione, come i precedenti, ci lascerà senza parole.
Saluti alla nostra pagina amica Grimm Italy.
Passo e Chiudo.