Homeland – 3×05 – The Yoga Play

media-1510116483058874807-Xfinity_Homeland_1280x640__608488Coloro che, dopo il plot twist della scorsa puntata, si aspettavano un’inversione di marcia rispetto agli episodi precedenti, dovranno ancora aspettare. Con il quinto episodio della terza stagione di Homeland si inizia a fare sul serio, ed è già qualcosa, dato l’effettivo calo di questa stagione rispetto alle precedenti. Si inizia a fare sul serio, ma ancora non ci siamo, o almeno non del tutto, e infatti l’episodio si limita solo a porre le basi di quello che vedremo nella prossima puntata della terza tornata di Homeland.

Tanto per cominciare, possiamo finalmente dare un volto a quello che sarà il cattivo della stagione, colui che prenderà il posto di Abu Nazir, ossia Majid Javadi. Autoritario, preciso e con un seguito di scagnozzi pronti ad esaudire tutti i suoi desideri, compreso quello di portare Carrie Mathison al suo cospetto. La faccia da criminale/terrorista non gli manca e arriva negli States per scatenare scompiglio.

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Tre sono gli eventi principali della puntata.

Romeo + Juliet 

Con grande gioia, la fuga dei nuovi Romeo e Giulietta giunge alla sua conclusione, e quello che viene spontaneo chiedersi è a cosa sia servito raccontarci questa storyline. I due sono sempre in fuga e Dana non è a conoscenza dei precedenti di Leo e della vera storia accaduta a suo fratello. Infatti, scopriamo che Leo è stato rinchiuso in clinica dai genitori per fargli evitare un’accusa per omicidio, perché non ha assistito inerme al suicidio del fratello, come ha raccontato a Dana, anzi ne è il diretto responsabile. È stato lui a proporre di giocare con le armi del padre, e così suo fratello ci ha rimesso la pelle. Jessica è disperata e non sa a chi rivolgersi per chiedere aiuto, data la noncuranza di Polizia e FBI che ritengono che la loro fuga sia una bravata adolescenziale e che presto torneranno a casa. La disperazione di Jessica la porta a rivolgersi all’ultima persona sulla faccia della Terra a cui vorrebbe chiedere aiuto: Carrie. È questo l’evento più interessante che ha generato la storyline di Dana, grazie alla quale in questo modo possiamo trovarle un senso. Le due donne si scontrano, così diverse tra loro, e dopo le preghiere a farsi aiutare da Carrie, quest’ultima acconsente e utilizza tutte le sue risorse per trovare la figlia di Brody, compreso lo schema dello “Yoga Play”.

Così, la notizia dei veri precedenti di Leo finisce sui notiziari, che Dana riesce a vedere in una stazione di servizio, per poi correre a chiedere spiegazioni. La verità viene a galla e la figlia di Brody scappa tra braccia di un poliziotto, salvandosi. Scossa, torna a casa di fronte all’impotenza e all’incredulità dei familiari. Dana è stanca di sentirsi propinare bugie, stavolta da Leo ma prima ancora dal padre e proprio quando sembrava aver trovato uno spiraglio di verità in cui essere sé stessa, tutto crolla per tornare come prima. Siamo di nuovo al punto di partenza.

She’s always been on her own

Tornando al vero nocciolo della questione, parliamo di Majid Javadi e del suo incontro con Carrie. Come ci è stato rivelato durante il finale della scorsa puntata, quella di Carrie era tutta una montatura architettata insieme a Saul, e di cui Quinn non sapeva nulla, ma che adesso viene subito informato con un risultato misto a stupore e incredulità. Peter Quinn fa il suo ritorno in questo episodio e il suo obiettivo, su richiesta di Saul, è di proteggere Carrie che nel frattempo deve mantenere la copertura, che rischia di far saltare a causa della storia di Dana/Jessica. A quanto pare, la sorveglianza da parte di Javadi su Carrie si è interrotta e questo provoca le ire di Saul. Ancora una volta, niente è come sembra e nel finale dell’episodio vediamo gli uomini di Javadi andare a prendere l’agente Mathison. Le era stato promesso un incontro ma quello che ottiene è un vero e proprio rapimento. Di fronte agli scagnozzi del terrorista, Carrie viene fatta spogliare completamente per poi farla rivestire e incappucciarla.
Questa scena è a dir poco simbolica e carica di significato e come ricorda Peter a Saul, da ora in poi Carrie se la dovrà cavare da sola, non avrà l’appoggio di Saul né la protezione di Peter, ma d’altronde: “She’s always been on her own.”, come appunto puntualizza il Direttore della CIA. Carrie è sempre stata da sola, sia adesso sia quando credeva che Brody non fosse un terrorista e difendeva la sua posizione. La scena in cui ci viene mostrata nuda simboleggia proprio questo, ossia l’essere spoglia di qualsiasi difesa o corazza, sola di fronte ai suoi assalitori e successivamente di fronte a Javadi. E ancora, è Carrie quella che rischia sempre il tutto per tutto e di sprofondare ancora di più. La Mathison viene portata da Javadi e lo scontro viene rimandato alla prossima puntata.

(Dalla prima stagione di Homeland)

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Interessante il fatto che il personaggio di Peter ruoti completamente attorno a quello di Carrie. Lui è quello che la protegge e che ammira le sue scelte e ci viene mostrato l’attaccamento che Quinn ha nei confronti della collega. Che provi dei sentimenti per lei? Non sappiamo se sia questa la direzione che prenderà il loro rapporto, certo è che Peter c’è stato per lei, e un’evoluzione del loro rapporto in qualsiasi senso sarebbe bello da vedere.

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Saul vs Lockhart

Se pensavate di esservi liberati del Senatore Lockart, vi sbagliavate di grosso, anzi se ne torna all’attacco più arrogante di prima. Saul, deve presenziare a una battuta di caccia con i personaggi più influenti della politica americana, e tra questi troviamo il Senatore. In realtà, la battuta di caccia è un espediente per far confrontare i due personaggi e, soprattutto, per annunciare che Lockhart sarà nominato come Direttore della CIA, spazzando via come niente il neo Direttore Berenson. Lockhart parla di rivoluzionare l’Agenzia, modificando i classici metodi di spionaggio come gli agenti sotto copertura, collaboratori inaffidabili (Brody?) e via dicendo, di fronte alla sorpresa di Saul. Ma Berenson non ci sta, e durante la cena e l’annuncio della nomina di Lockhart dà spettacolo con un discorso coi c*********i e Mandy Patinkin dimostra ancora una volta le sue grandi abilità attoriali.
Saul ha ancora due settimane prima di essere scacciato dal Senatore, e la riuscita del lavoro sotto copertura di Carrie fa presagire che forse riusciranno a catturare Javadi. È questa l’unica possibilità che Saul può sfruttare per riuscire a mantenere la poltrona.

Una puntata vecchio stile, finalmente. C’è tensione, elementi thriller e suspance che riescono a tenere incollati il pubblico allo schermo, o almeno ci provano. Anche perché i livelli delle due precedenti stagioni se li sono dimenticati per la strada. Una buona puntata, nonostante tutto, che comincia a riprendere in mano i veri fili dell’intreccio e a lasciarsi alle spalle il calo delle precedenti puntate, decisamente sottotono e dallo svolgimento lento. Ci siamo quasi, Homeland puoi farcela!

La domanda è: Brody, dove sei finito? Ancora una puntata senza di lui, confinato nella Tower of David, e si vede. Gli autori si stanno prendendo dei rischi belli grossi, ne varrà la pena?

Per news e altri approfondimenti, passate da Homeland Italia!

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Sabrina

About Sabrina

Sabrina. 24 anni. Segni particolari: Musica e telefilm dipendente. Cresce a rock e serie tv e i suoi grandi amori del passato sono: Dawson's Creek, Beverly Hills 90210, The O.C e Veronica Mars ma anche Queen, Beatles, Rolling Stones e U2 con cui la mamma l'ha cresciuta. Perennemente alla ricerca di nuove serie da vedere, la sua è proprio una malattia. Le sue attuali fisse telefilmiche sono: Doctor Who e Mad Men. Tra le serie tv preferite invece ci sono: Game of Thrones, Sons of Anarchy, The Walking Dead, Mad Men, Fringe...ma la lista potrebbe continuare ancora e ancora. Le sue passioni, musica e serie tv, spesso si intrecciano e tra le sue best soundtracks ever ci sono: The OC, Game of Thrones, Veronica Mars, Sons of Anarchy. Se invece parliamo di attuali influenze musicali la lista è ancora più lunga ma per citarne alcune: Coldplay, Muse, Arctic Monkeys, Bon Iver, Mumford and Sons, Band of Horses, Florence and The Machine...è un caso irrecuperabile, qualcuno la aiuti! Come Amy Pond, attende disperatamente che nel suo giardino atterri il Dottore insieme al suo TARDIS!