How to Get Away With Murder – Recensione 4×02 – I’m Not Her

Con il secondo episodio di questa stagione, How to Get Away With Murder segna una sorta di separazione, che come sappiamo non avverrà mai davvero, tra i Keating Four e Annalise.
Durante la visione di I’m Not Her possiamo quasi percepire un muro tra gli avvenimenti che legano gli studenti, in cerca di una corporation per cui lavorare e Annalise, alle prese con le sue sedute terapeutiche e il suo primo caso, dopo la restituzione della licenza.
Come Nowalk ci aveva avvisato, questa stagione andrà a scavare nel passato dell’avvocato su più fronti, andando a dissotterrare i suoi dolori reconditi, che ha tentato di celare dietro la sua armatura.
Con sfondo gli incontri con il suo terapeuta, Annalise tira fuori i suoi drammi attraverso i suoi casi, offrendo i suoi servizi ai suoi conoscenti più bisognosi.
La prima a ricevere il suo aiuto è Jasmine Bromelle, sua ex compagna di cella, accusata di possesso di arma da fuoco e corruzione di pubblico ufficiale.
La Keating risulta inizialmente arrugginita nel suo lavoro, ma con una seconda udienza non solo riesce nel suo intento, ma fa uscire fuori con questo caso parte di sé e dei suoi abusi, sentendosi ancor più vicina alla sua amica Jasmine, costretta già a 13 anni a vendere il suo corpo.
Anche in questo episodio, Viola Davis dà prova delle sue doti recitative, mostrandoci come anche in una serie televisiva, con una semplice arringa, si possa essere in grado di  far brillare il proprio straordinario talento e soprattutto diventare voce delle categorie più discriminate.


Questa causa riapre ferite mai totalmente sanate, che abbiamo già avuto modo di conoscere, e non solo, anche il suo terapeuta sembra aprirsi, con una più che scontata reazione di Annalise, che ci fa presumere verso quale destino si stiano avviando.
Di certo in questa stagione ci aspettavamo un nuovo flirt per Ms Keating, con Nate ufficialmente fuori dai giochi, ma il Dr Isaac?
Attraverso il cliffhanger finale dello scorso episodio possiamo immaginare che sarà parte integrante del futuro della serie, e anche dell’ex professoressa.

L’altro blocco narrativo focalizza la sua attenzione sui colloqui di lavoro degli studenti, ormai svincolati universitariamente, ma ancora emotivamente dipendenti dalla loro insegnante.
Abbiamo visto nel corso di queste quattro stagioni il loro decadimento accademico, da allievi brillanti a incapaci di superare i loro esami, fatta eccezione per Michaela ed Asher che sembrano gli unici che abbiano ancora voglia di lottare.
I riflettori sembrano posati sul rapporto tra Connor e Laurel, che non ha mai brillato per complicità ed empatia, ma il rapporto è decisamente peggiorato dopo la dipartita di Wes.
Non si tratta di qualcosa di possibilmente recuperabile, non ci sono in ballo antipatie e rivalità, ma un’effettiva questione di vita o di morte, Connor è scappato, lasciando Wes e inconsapevolmente Laurel morire in quella casa, e lei nonostante tutto riesce a comprenderlo.
D’altronde ci domandiamo se abbia davvero tutti i torti, o meglio se sia veramente biasimabile condannarlo, per essere scappato in una situazione così pericolosa, sapendo che dell’amico fosse rimasto solo un cadavere. Personalmente, avendo imparato a conoscere Connor, non mi sarei aspettata nulla di diverso e sapendo che Wes fosse ormai morto, penso non sia un comportamento del tutto da disapprovare.

Tutto questo ci distrae dal vero e proprio colpo di scena finale, anzi in questo caso, potremo dire che si parla di due svolte inaspettate.
La prima, situata nell’arcata temporale presente, vede Laurel confessare a Michaela di sapere chi c’è dietro l’assassinio di Wes.
Nel primo episodio avevamo scoperto che la Castillo era a conoscenza del segreto di suo padre, e ancora non sappiamo come sia venuta a capo di quest’omicidio, ma non avremmo mai pensato che avrebbe raccontato tutto a Michaela, per incastrarlo.
La seconda è invece la scena di un crimine, avvenuta in una stanza presa a nome di Annalise, che ci ha fatto saltare dalla sedia, considerata l’efferatezza.

Ancora una volta How To Get Away with Murder ci stupisce con una morte inaspettata, che ci farà domandare fino al mid-season chi ne avrà fatto le spese.
Qualcosa mi fa pensare che dietro questo ennesimo omicidio potrebbe esserci nuovamente il padre di Laurel e che le sorti del suo bambino, potrebbero essere dipese da lui (avendo già fatto fuori il padre).Potrebbe essere Michaela quindi ad averci abbandonato? Magari essendo stata scoperta a tramare contro Mr. Castillo?
Fateci sapere come la pensate, commentando con noi questo episodio, intanto non dimenticatevi di passare sulle pagine How to get away with Murder – Italian Fanpage» Stunning Aja Naomi KingJack Falahee Daily, Matt McGorry Source e How to Get way with Murder Italia.

missdanastood

Mi dicono che parlo troppo e ho provato a stare zitta, ma dite che una che ha messo in difficoltà pure Kit Harington ce la possa fare?
Sono fatta al 100% di caffeina e citazioni di It's Always Sunny in Philadelphia

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