Ben fatto, Pete Nowalk! Davvero, ben fatto! Chapeau!
L’ultimo episodio di HTGAWM ha riassunto in 45 minuti ciò che mi aspetto da 5 anni da questa serie, una trama lineare trapuntata da colpi di scema e un po’ di drama per alleggerire e, infine, un cliffhanger da paura.
Chi avrebbe mai pensato che dopo gli ultimi deludenti episodi ci avrebbero servito questa perla? Non io, lo ammetto, ho perso un po’ di fiducia verso questa serie, ma sono contenta di essermi ricreduta in maniera positiva, oserei dire finalmente.
Ma veniamo agli eventi, perché t We Can Find Him può essere considerato un episodio davvero decisivo in questo arco narrativo?
Innanzitutto ero convinta che il titolo si legasse al mistero del #WhoDiedAtTheWedding, di cui ci viene dato solo un brevissimo flashback, non determinante o quantomeno non così rilevante all’inizio dell’episodio.
Tra sprazzi di trama tenuti a bada come fuochi di paglia, la protagonista decisiva risulta Bonnie, della quale finalmente riusciamo a ricostruire in parte il background. La caleidoscopica narrazione della sua storia, ci ha mostrato troppe confusionarie angolazioni, alle quali non abbiamo saputo dare una lettura coerente ed univoca. In We Can Find Him riusciamo a scindere due versioni separate della vicenda, quella di Julie e quella di Frank.
Per quanto non sembri un passo avanti, questa scrematura di opzioni rappresenta un miglioramento nella scrittura, da qualche anno sempre più confusionaria e inconcludente. Sapere che Julie sta mentendo e conserva un terribile segreto, dà adito alla teoria di Frank, alla speranza che quel bambino sia diventato davvero il meth head che ha visto parlare con Julie e non sia stato realmente seppellito, come lei racconta alla sorella.
Eppure la certezza che riesce a darci è ben altra, la consapevolezza che la storyline di Gabriel sia completamente slegata dalla vicenda di Bonnie, dandoci modo di riversarci su teorie di cui abbiamo già ampiamente parlato nelle scorse recensioni.
Sarà lui il protagonista centrale del cliffhanger del midseason, anche se a dispetto del miglioramento percepito per quanto riguarda la scrittura di questi episodi, rimane forzato questo filo sospeso, il non voler dare volutamente forma alla sua trama.
Per quanto riguarda Annalise, come al solito punto nodale di questa serie, il suo personaggio si trova ad una svolta inaspettata, persino per lei, che ha sempre decodificato i tiri bassi pronti a colpirla.
Nell’arco di questi cinque anni l’abbiamo vista fallire e risorgere, e siamo entusiasti e curiosi di vedere come gestirà questo complotto organizzato finemente contro di lei.
Interessante come è stato finemente orchestrato dagli autori e come sia stato un colpo nel buio, che squarcia la trama. È naturale aspettarci tanto dalla morte di Nat Lahey Sr., ed essere delusi non è contemplabile.
Manca pochissimo al midseason e siamo curiosissimi di scoprire come convergeranno insieme tutti questi piccoli pezzi di puzzle.
E voi cosa vi aspettate? Nel frattempo, ditecelo con un commento e passate per la nostra pagina amica: How To Get Away With Murder Italia