HTGAWM – Recensione 3×12 – Go cry somewhere else

Inizio subito dicendo che ho atteso che il sangue si freddasse prima di fare un commento al veleno su questo dodicesimo episodio. Mi sono detta che forse avrei potuto scrivere qualcosa di meno negativo. Non è servito.

Indiscutibile la bravura del cast che avrebbe meritato senza dubbio più premi, ma vogliamo parlare della trama? L’episodio si apre con l’ennesimo flashback che ci fa mettere ancora in dubbio l’innocenza di Frank o (ricollegandomi alla teoria di Miss Dana) ci fa davvero pensare a quanto Bonnie ci sia dentro con tutte le scarpe. Teoria che anche Connor, senza volerlo, in qualche modo asseconda.  D’altronde ha già ucciso in precedenza, cosa ci fa pensare che non ne sarebbe capace una seconda volta?

Parliamo del resto: cosa è successo dopo questo primo punto focale? Nulla, semplicemente nulla. Guardavo lo schermo e mi chiedevo quanto avrei potuto leggere invece di perdere 41 minuti che a poco sono serviti per lo svolgimento della serie.

Al memorial per Wes, Laurel ha un piccolo momento di crisi durante il discorso per ricordare il suo amato, tanto da aggredire una ragazza sconosciuta piangente, etichettandola come falsa. Poteva essere evitato? Ne sono quasi certa.  Al cambio di scena vediamo il ritorno della mamma di Annalise durante il processo di Annalise. Una mamma che sembra non aver capito la vera ragione dell’incarcerazione di sua figlia. Shonda ha deciso di inserire nella trama, come se tutto il resto non fosse già abbastanza, la demenza senile della donna. A questo punto ho smesso di farmi domande.

Non voglio smontare del tutto questo episodio.  Salverei per esempio la lealtà dimostrata da Oliver che, chiamato a testimoniarecensionere, dimostra ancora una voltà la lealtà alla banda di avvocati da strapazzo. Non solo mente brillantemente, ma riesce a mettere in scena le tipiche risposte che abbiamo imparato a conoscere durante le altre stagioni, nonostante non sia assolutamente preparato ad un tale stress. Una sorta di passaggio obbligatorio per entrare ufficialmente a far parte del gruppo.

Quello che invece non salverei è la perdita di tempo. Mi spiego, sembra quasi che, non sapendo più cosa inventarsi, gli autori abbiano deciso di inserire dettagli a caso alla trama. Come se in qualche modo avessero bisogno di riempire quei minuti con qualcosa, qualsiasi cosa. E a poco serve questa volta la bravura e la bellezza di Viola Davis. Questo episodio è stato a mio parere il peggiore fino ad ora. Ho seriamente pensato che la notizia del rinnovo appena arrivata, non sia poi gradita. Se il programma perde charme a due episodi dalla fine, mi chiedo davvero cosa si inventeranno per un’intera quarta stagione.

Comunque, diamogli un’altra chance e vediamo se per i prossimi episodi ci stupiranno con effetti speciali. Magari si scopre che Wes non è mai morto…Ovviamente si fa dell’ironia.
Nel frattempo vi invito a visitare le pagine di Coliver Shippers e Shondaland Italy.

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