Un hacker paranoico, un’investigatrice privata alquanto cazzuta ed un magnate hip hop entrano in una stanza.
No, non è una barzelletta, ma sono alcuni dei personaggi inseriti nella lista, predisposta da TVLine a mo’ di countdown, in merito ai dieci migliori drama del 2015:
10) How to get away with murder: shock, gasp e di nuovo shock. È stata questa la formula vincente, per quanto semplice, dell’ultimo arrivato Shondaland in casa ABC, anche se ciascuno dei suoi personaggi ha finito poi per essere sempre più ingarbugliato in una rete di inganni, dissolutezza ed occasionalmente morte. I creatori Pete Nowalk & co. sono sicuramente riusciti a metter su uno show sufficientemente sfrontato da tenerci incollati allo schermo, immaginando e (cosa ancora più difficile) facendoci affezionare a questa allegra banda di assassini.
9) UnREAL. Se vi lamentate dell’attuale stato trash della televisione, ma segretamente guardate una casalinga che rovescia uno o due tavoli, siete Rachel Goldberg. Se avete simultaneamente speranza nel cuore e cinismo nel vostro cipiglio, siete Rachel Goldberg. Se vi struggete per qualcuno che sapete non essere buono mentre tenete sulla corda qualcuno che sapete non sia abbastanza, siete Rachel Goldberg. Se avete amato e odiato il vostro capo in egual misura, siete Rachel Goldberg. In sostanza, siamo tutti lei e l’eroina di UnREAL col suo savoir faire ci ha conquistati dentro. Rachel, accetterai questa chiave ai nostri cuori?
8) The Man In The High Castle. Quando un produttore di X-Files si concentra su di un maestro scrittore sci-fi, siete già preparati ad un qualcosa dell’altro mondo. Quindi, anche se non è una sorpresa che lo show Amazon abbia fornito un intrigante drama su di una realtà alternativa, siamo rimasti sorpresi da quanto in fretta ci siamo innamorati dell’adattamento di Philip K. Dick. Gli scioccanti effetti visuali della serie (una svastica sulla bandiera degli Stati Uniti?!) si giustappongono alle storie personali e all’aria di mistero che rende il drama degno di esser visto, lasciandoci chiedere: e se fosse andata così?
7) The Americans. Il drama FX ambientato negli anni della guerra fredda si concentra sulle operazioni sotto copertura. Nella terza stagione, però, i suoi personaggi hanno rivelato più segreti che mai: Elizabeth e Philip hanno rivelato alla loro figlia la loro doppia identità! Philip si è rivelato a sua “moglie” Martha! L’FBI ha svelato quanto cominciato nella prima stagione! Il tutto con intensità crescente ed accattivante. E, quando Philip è stato costretto a sedurre la ragazzina, è stato impossibile distogliere lo sguardo, per quanto ci si sentisse a disagio.
6) Marvel’s Jessica Jones. Una ragazza entra in un bar… e stende una mezza dozzina di giocatori di rugby pompati. Già momenti del genere sarebbero bastati a fungere da carburante per lo show sulla ex eroina diventata investigatrice privata, ma questa show Netflix, erede di Daredevil, ha innalzato la posta in gioco spendendo dei languorosi momenti nella testa di Jessica, un po’ come nel caso del mascherato Matt Murdock. Aggiungete un tono decisamente adulto ed il concentrarsi profondamente su temi con quello del “consenso”, il risultato è stato il drama sui supereroi per il piccolo schermo meglio riuscito.
5) Empire. È difficile dimenticare che a quest’ora l’anno scorso l’America non aveva ancora incontrato la stravagante e ampia famiglia Lyon. Solo 20 episodi dopo, la soap opera hip hop targata FOX ha irrimediabilmente cambiato il panorama televisivo, raggiungendo ascolti mostruosi, affrontando in maniera provocatoria una marea di problematiche sociali e facendosi campione di uno stile narrativo accelerato. Parafrasando la feroce matriarca Cookie: “Oh, e Anika, questo è uno show!”.
4) Mr. Robot. Se le premesse per il drama estivo della USA Network – un genio del computer drogato reclutato da alcuni cyber terroristi per distruggere le finanze della nazione – suonavano ambiziose, il risultato finale lo è stato il doppio. Portato avanti da una performance tormentata di Rami Malek nei panni dell’inaffidabile narratore Elliot, Mr. Robot ha condotto i viaggiatori in un viaggio di pura paranoia che esplora i più oscuri meandri del corporativismo e consumismo. Con uno dei più grossi twist (che non spoilereremo!) della storia recente in TV.
3) Fargo. “Beh, questo è un affare!”. Proprio mentre lo sceriffo Larsson riassumeva così il massacro di Waffle Hut, si potrebbero usare queste parole per indicare l’eccentrico, eclettico mondo creato da Noah Hawley per la seconda stagione dello show FX, che fa un riff sull’universo cinematografico dei fratelli Cohen. La trama è stata solida, intensa e divertente in maniera dark, ma è stato il cast (soprattutto Patrick Wilson, Jean Smart, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Jeffrey Donovan e Bokeem Woodbine) a renderlo una gioia per gli occhi.
2) The Leftovers. Rifiutandosi di andare sul sicuro con la seconda stagione, la prima senza il materiale di Perrotta a fare da guida, ha continuato a stupire cambiando scenario, introducendo una nuova famiglia i cui segreti erano oscuri tanto quanto quelli di Kevin e Nora, esplorandone con coraggio la mitologia. Aggiungeteci delle perfomance attoriali incredibili e capirete perché questo drama HBO ci appare così accattivante.
1) Penny Dreadful. Non calza forse a pennello che la seconda stagione del mostruoso mix di John Logan ci abbia lasciati stregati, anche a distanza di mesi dal season finale? Da dialoghi validissimi paragonabili a poesie fino a perfomance infiammate come una ferita aperta (già da sé il monologo di Billie Piper!) fino ad una cinematografia così lussureggiante che dovrebbe esser esposta in un museo, la serie Showtime si è distinta non solo come il drama migliore della televisione, ma anche come un’opera d’arte mozzafiato.
E voi cosa ne pensate di questa classifica? Quali sono stati secondo voi i drama migliori del 2015? Ditecelo nei commenti!
