Benvenuti nelle terre desolate di Into the Badlands. Dopo una prima stagione di soli sei episodi, la serie ha avuto la benedizione non solo di una seconda stagione, ma anche l’allungamento degli episodi che passano da 6 a 10. Era da tempo che cercavo una serie che riuscisse a mischiare bene arti marziali con dramma in stile Game of Thrones per intenderci e questa signori lo fa così bene da essere diventata per me una sorta di droga.
Dopo gli eventi drammatici della prima stagione, il mondo intorno a Sunny, M.K. è crollato. Sunny, la “lama” al servizio del decaduto barone Quinn lotta per la sopravvivenza in una buia miniera e M.K. è alla ricerca di un modo per controllare lo spirito nero che alberga nel suo corpo e che viene risvegliato se lui perde sangue (quindi stategli lontano mentre sbuccia le patate).
Ciò che rende questa serie appassionante non sono solo gli apprezzabili gesti coreografici o la montagna di sangue che puntualmente rovescia davanti a noi ogni episodio, ciò che ne fa quasi un miracolo di sceneggiatura è proprio la profondità che è stata data a ogni personaggio. Non ci troviamo davanti a semplici marionette da muovere fino ad arrivare alla classica lotta in cui sfoderare il meglio delle arti marziali o le abilità con la spada e altre delizie simili (Ah sì dimenticavo di dirvi che le armi da fuoco sono state distrutte e bandite), ma a personaggi che lottano per sete di potere, per proteggere chi amano, per riconquistare la libertà.
Sunny è sicuramente una delle figure centrali. Un uomo che ha la schiena ricoperta di morti, un peso che si porta dietro sotto forma di tatuaggio e che adesso vorrebbe riprendersi la sua vita anche a costo di lottare per essa. Non è un uomo di ghiaccio, lo sappiamo dalla prima stagione, è adesso un guerriero tormentato, un’anima in cerca di equilibrio e di un occasione per essere davvero se stesso e non una marionetta nelle mani del Barone.
Aspettare un figlio dalla sua compagna Veil, lo costringe a rivedere tutto della sua vita e questo lo porterà dove mai avrebbe pensato, cioè lontano dal Barone e prigioniero suo malgrado in una miniera. Sunny ora sfrutta le sue abilità di lottatore per se stesso e questo malgrado le difficoltà è già un passo avanti. Se uccide lo fa per se stesso, per la sua vita, per il suo onore.
M.K. invece deve controllare il potere del demone che vive dentro di lui e solo i Monaci sono in grado di insegnargli il modo di controllare questo grande potere. Sappiamo già che lui, come tutti gli adolescenti, vorrebbe sempre tutto e subito, ma il suo cammino è ancora lontano e irto di difficoltà. Il ricongiungimento con Sunny sembra per adesso abbastanza lontano, ma assistiamo con piacere alla maturazione del giovane e la sua consapevolezza di avere più un dono da controllare che una maledizione di estirpare.
Anche l’universo femminile della serie si ripresenta i questa seconda stagione più che mai agguerrito. La Vedova, la donna che ha messo in discussione il sistema dei Baroni, è un personaggio dal magnetismo quasi animalesco, una fantastica lottatrice, non all’altezza di Sunny che nei loro incontri precedenti l’ha menata sonoramente, ma di certo capace di far fuori un intero esercito a colpi di spada se necessario ai suoi scopi. Difficile per lei come per gli altri personaggi dargli l’etichetta di buona o cattiva. Lei è l’incarnazione della ribellione dallo status quo e se questo significa uccidere, avvelenare o semplicemente trovare accordi e alleanze, la Vedova lo accetta e nulla può spaventarla.
Veil, la donna di Sunny è un medico e io la trovo fantastica perché in un mondo così violento è riuscita a mantenere la sua dignità di donna e ha perfino accettato di avere un bambino da Sunny malgrado questo sia motivo scatenante di eventi catastrofici. In questa seconda stagione la troviamo sotto la protezione del redivivo Quinn, il Barone creduto morto. Forse lei pensa che il suo sia un debito di gratitudine per avergli salvato la vita, ma Quinn lo sappiamo bene, è sempre un passo avanti agli altri e aspetta che Sunny torni per vendicarsi avendo per le mani una carta da giocare importante come Veil e il bambino.
Nel corso delle prossime recensioni parleremo dell’evoluzione della stagione e degli altri personaggi fantastici di questa serie che consiglio non solo a chi ama le coreografiche lotte, ma anche a chi adora intrighi, giochi di potere, personaggi ben delineati e forti.
Passo e chiudo.