Se poteste ottenere con le vostre sole parole qualsiasi cosa, cosa vorreste? L’ammaliante cattivo dello show Netflix Jessica Jones, Kilgrave (David Tennant), desidera l’unica cosa che non può avere: Jessica stessa (Krysten Ritten).
Durante tutta la prima stagione, Kilgrave usa i suoi poteri, potenziati al massimo, per arrivare il più vicino possibile a quella donna supereroina che è stata in grado di allontanarsi da lui. Dal momento che nessuno prima d’ora c’era mai riuscito, il suo rifiuto lo porta a seguire la missione ossessiva di riprendersela. Questo gioco alla gatto e il topo ha portato al finale della stagione, in cui Jessica ha messo definitivamente la parola fine rompendogli il collo.
Avevamo già parlato del tema del consenso in Jessica Jones, ma adesso ne abbiamo discusso con Tennant, soffermandoci su questo cattivo super psicologico e sulla possibilità che appaia in delle future stagioni, se non è stanco di vestirsi di viola e molto altro.
Il fatto che in Jessica Jones Kilgrave fosse una minaccia psicologica più che fisica è stato una ventata d’aria fresca in merito a come può essere un cattivo fumettistico.
Sì, lui non si interessa delle solite cose, non vuole prendere il controllo su Asgard o regnare sul mondo. Per questo è un diverso tipo di cattivo, non ha le ambizioni che hanno di solito. È la sua sola visione del mondo che intende migliorare e null’altro.
Questo ti ha presentato delle sfide nel metterlo in scena?
La sfida era semplicemente dargli un senso, una realtà a qualsiasi personaggio sia. È sempre lo stesso procedimento, sia che si tratti di un super cattivo sia che sia uno che lavora allo Starbucks. Vuoi solo renderlo il più realistico e credibile possibile. Quando ci sono elementi fantasy, ci sono anche meno precedenti nella realtà, ma quando è possibile colmi questi vuoti con l’immaginazione.
Il modo in cui lo show ha affrontato temi come la violenza sessuale e lo stress post-traumatico in questo mondo fantastico è stato rivoluzionario, e tutto ha avuto inizio dalle azioni di Kilgrave. Come ti fa sentire ciò?
Pensandoci ora, è stato alquanto coraggioso. Uno show Marvel non è il primo posto in cui cercheresti certe cose, ma qui va fatto un plauso alla nostra showrunner, Melissa Rosenberg. Racconta queste storie con una sensibilità che non penso risulti mai voyeuristico o solleticante. Anche se stiamo raccontando storie di gente con superpoteri, in realtà stiamo parlando di esseri umani che affrontano dei periodi davvero orribili e affrontano questioni piuttosto buie. Melissa ha avuto davvero un buon giudizio e tutti hanno risposto bene ai suoi script. È tutto merito suo se abbiamo potuto raccontare storie con degli angoli così bui.
Quando hai firmato per la parte, sapevi che Kilgrave sarebbe morto nel finale?
Avevo intenzione di fare una sola stagione, quindi sì, ma non sapevo esattamente come sarebbe finita – non è stata una grossa sorpresa però. Sapevo che non sarei tornato per la seconda stagione. Sia che significasse che sarei finito in prigione a vita o morto, non si sa mai con gli show odierni. Ma è stato un arco assolutamente perfetto. Era tutto concentrato su Jessica che diventa più forte e prende il controllo, uccidendo letteralmente i suoi demoni. Sarebbe stato insoddisfacente se non fosse finito con Kilgrave fuori dai giochi.
Cosa implica la sua morte per il futuro del franchise Marvel/Netflix? C’è una qualche possibilità che tu possa tornare in dei flashback o in altro modo nella seconda stagione?
Non provo nemmeno a cercare di indovinare cosa possano aver pianificato per la seconda stagione, se ve ne sarà mai una. Chi può sapere cosa ha in serbo Melissa? Non penso che avrei un ruolo centrale perché ora bisogna focalizzarsi su cosa farà Jessica dopo Kilgrave. Ma sono all’oscuro di tutto.
È affascinante come alcuni telespettatori siano stati conquistati da Kilgrave dopo aver visto la sua infanzia brutale e l’uomo che è diventato. Molti postavano tweet di supporto nei suoi confronti e mostravano la loro simpatia per lui. Ti sorprende che ci si schieri con lui invece che con Jessica?
No, affatto. È la sceneggiatura ad essere così ben fatta da confondere continuamente le aspettative. Chiaramente Kilgrave ha fatto cose terribili e riprovevoli, ma, come esseri umani, quando capiamo cosa ha portato certi soggetti ad essere quello che sono, per quanto terribile ciò possa essere, proviamo empatia. Guardi, non penso che nessuno tiferebbe mai per una vittoria di Kilgrave. Ma, quando qualcuno è stato brutalizzato e danneggiato, possiamo almeno essere empatici in merito. E proprio quando pensi di aver capito i personaggi, dividendoli in buoni e cattivi, ecco che ti mettono al tappeto.
Jessica non è inequivocabilmente un’eroina. Fa cose brutali e mette alla prova la nostra empatia. E Kilgrave è una creatura scioccante, ma, proprio quando pensi di poterlo rinchiudere e buttare via la chiave, capisci perché è così. Anche se non perdoniamo le sue azioni, ci viene chiesto di capirle. Nessuno è un binario: le sfumature di grigio sono ben più interessanti. E non si tratta solo di Kilgrave, anche Simpson confonde di continuo, non si sa mai dove collocarlo sullo spettro della moralità. È un essere umano molto vero e reale.
Molti fan stanno anche avendo difficoltà a rivederti nei panni di Doctor Who, dopo Jessica Jones, il che è assolutamente divertente.
(ride) oh sì, lo è. Sono deliziato dal fatto di confondere le persone e portarle a porsi domande. Sono piuttosto contento di questo.
Ti aspettavi che il tuo ruolo in Jessica Jones avrebbe avuto un impatto tale sul modo in cui i tuoi fan ti vedono?
Non ci avevo mai pensato a dire il vero. Quando firmi per un lavoro, speri di esserne stimolato, non a quella che sarà la reazione. E nell’interpretare un personaggio come Kilgrave non ti aspetti di piacere, ma vuoi che la gente parli di qualcosa di cui fai parte e mi sembra di star avendo una risposta incredibile al momento.
Ora che Jessica Jones ha fatto il suo debutto, cosa c’è in serbo per te?
Al momento sto facendo le prove con la Royal Shakespeare Company per il Riccardo II, che comincerà a gennaio a Londra e proseguirà per un po’, poi più in là mi sposerò a NY. Poi ho un’altra stagione di Broadchurch da girare l’anno prossimo, dopo di che si spera un film. C’è parecchio in arrivo.
Se dovessi scegliere, cosa faresti dopo?
È così difficile pensarci. Finche non si materializza qualcosa e leggi lo script, non puoi immaginare in astratto. Mi emoziona molto pensare che, se tutto andrà secondi piani, riuscirò a fare un po’ di cinema, un po’ di teatro e di tv, il tutto nei prossimi sei mesi. È questo che voglio. Voglio avere questo range ampio di ruoli nei diversi media, è tutto quello che ho mai voluto dalla mia carriera di attore. Al momento mi sento molto soddisfatto al pensiero del futuro.
Dopo Jessica Jones, vestirai mai più di viola o ne hai avuto abbastanza?
(ride) mi piace abbastanza! E un completo viola è francamente difficile da battere. Molti outfit di Kilgrave li volevo per me. Abbiamo fatto shopping nelle migliori boutique di Manhattan per il suo guardaroba, perché, potendo avere tutto quello che vuole, doveva trattarsi del meglio che il lusso ha da offrire. Quindi non abbandonerò il viola. C’erano così tante cose che avrei messo in borsa a fine giornata.
Quindi stai dicendo che non hai riportato nulla dal set? Nemmeno un fazzoletto da taschino?
Niente, assolutamente niente! La Marvel ha estremo timore che qualsiasi cosa possa rivelare spoiler, quindi è tutto chiuso a chiave. Non ho potuto prender nulla. Ma, ora che conosco i negozi, magari avrò uno sconto.