E’ un dato di fatto che a partire dall’anno scorso stanno terminando un sacco di serie che hanno fatto la storia della tv nell’ultimo decennio. Tra queste figura senza alcun dubbio Justified della FX, che è partita la settimana scorsa con la sua sesta e ultima stagione. Fra i vari programmi del canale è sempre stata la meno conosciuta come serie ma nello stesso momento è stata anche una delle più acclamate dalla critica (2 Emmy vinti, uno nel 2011 e uno nel 2012) e ci sembra giusto doverne parlare e far conoscere questo gioiello televisivo.

Dopo la prima metà della quinta stagione davvero eccellente, la serie ha deciso di prendere una via che ha portato a una sorta di girotondo, fine a se stesso semplicemente per gettare le basi per questa ultima stagione. E l’aria di chiusura si sente tanto con questa premiere.

Per fare un breve riepilogo, la sfida finale che si preannuncia è quella fra Raylan Givens e Boyd Crowder, dopo la breve parentesi degli orribili cugini di Dewey Crowe e tutti i casini fatti in Messico e nella contea di Harlan. L’unica cosa che costringe Raylan a rimenere nel suo paese natio prima di raggiungere Winona e prole in Florida è quella di fermare per sempre Boyd sfruttando Ava e la scusa che potrebbe rimandarla in prigione in uno schioppo di dita se non collabora. Anche Boyd sta cercando di mettere su un piano per poter assicurare un futuro tranquillo a lui e alla sua amata Ava, lontani per sempre da Harlan.

Ed è qui che abbiamo un granditissimo ritorno alle origini, con la rapina in banca, attuata con enorme maestria da Boyd, dato che è sempre stata la sua più grande dote, mentre sfrutta Dewey come esca per Raylan e company per agire indisturbato. Ed è l’ultima volta che Dewey viene sfruttato dopo stagioni dal suo eterno capo Boyd, dopo i vari colpi di testa divertentissimi durante le precedenti stagioni e dopo la sua grande rivalsa nella quinta, finita in maniera comica. Perchè Boyd ha tutte le intenzioni di portare a termine il suo piano e non importa quanti cadaveri dovrà portarsi dietro. A Dewey viene piantato un proiettile in testa perchè non ci si poteva fidare più di lui secondo Boyd (infatti l’obbiettivo di Raylan era di poter sfruttare Dewey per poter costruire un caso sugli omicidi in Messico della quinta stagione dato che Dewey era un testimone chiave). E anche Raylan ha lo stesso obbiettivo in mente, ma essendo dalla parte della legge si trova in una sorta di bivio come spiegato dal suo ex capo Art: uccidendo Boyd a sangue freddo, perderebbe il distintivo, finirebbe in prigione e addio famiglia; d’altro canto Boyd potrebbe uccidere Raylan senza alcun problema, se pensiamo alle vecchie stagioni e al conflitto tra le famiglie di Raylan e Boyd che hanno radici ben profonde.

E in tutto questo troviamo Ava in mezzo, un personaggio che con il passare delle stagioni è cresciuto tantissimo, che ne ha viste di tutti i colori nella precedente stagione finendo in prigione. Legata dall’amore per Boyd e dalla delusione che lui non è riuscito a fare niente di concreto per tirarla fuori di prigione e nello stesso momento dalla fiducia in Raylan per l’aiuto che gli ha dato ora  e negli anni precedenti. E’ una pedina in un gioco che finirà veramente male, da come vediamo negli ultimi attimi della puntata. Boyd la osserva dormire, come se fosse afflitto dal dubbio se lei sia ancora dalla sua parte o non ci si possa più fidare come con Dewey, visto il suo atteggiamento da quando è uscita dal carcere.

E’ una premiere solidissima, che ci riporta alle vecchie abitudini e ci fa respirare aria di chiusura, in uno scontro generale che porterà un gran casino nello stato del Kentucky. E l’unica domanda che ci possiamo porre in questo momento è semplicemente: who will leave Harlan alive?