Ma che volete di più da una serie TV? Sentimenti, avventura, introspezione, personaggi davvero ben costruiti, la storia che continua a darci episodi sempre più emozionanti e pieni di pathos. In questo episodio riprendiamo le fila di quello precedente e lo si porta a conclusione spingendo però già le nostre leggende verso una nuova temibile avventura nel futuro (o in un futuro alternativo?).
Quello che viene fuori in questo episodio sono le anime contrastate dei protagonisti, capaci però di compattarsi e diventare una forza quasi devastante nei momenti di pericolo. Sì, lo sappiamo, Snart gioca a fare il cattivo a tutto tondo, quello che prima salva gli amici e poi pensa agli altri, ma sappiamo già che è tutta scena e quando dice a Mick Rory di mollare Ray lì mezzo vivo e mezzo morto, lo dice solo per non perdere la nomea di uomo spietato e senza cuore, ma sa già che l’amico si trascinerà Palmer con sé.
Cosa dire allora di Sara? Messa in una situazione complicata da Rip che le chiede di uccidere Stein se quest’ultimo dovesse diventare suo malgrado collaborativo con i russi di Vandal e Vostok? Sara ora comprende che lei è lì perché è l’unica in grado di uccidere a sangue freddo, l’assassina che Rip ha sempre voluto con sé per risolvere certe situazioni limite. Per sua fortuna Rip rinsavisce e le impedisce di compiere quell’atto estremo e noi ci chiediamo se davvero Sara avrebbe premuto il grilletto, se davvero l’acqua di Lazzaro l’ha fatta diventare quella perfetta macchina di morte che tutti credono.
Noi maschietti, quando seguiamo Sara, un po’ ci perdiamo parte dei dialoghi per osservare quel corpo snello e allenato e quei davanzali che sfidano le leggi di gravità, ma tranquilli, dopo aver riavvolto una decina di volte ho potuto capire ogni parte della complicata situazione vissuta dalla biondona e ho anche in questo caso apprezzato i dialoghi che non sono mai e dico mai ne scontati.
Altro personaggio meritevole di menzione è certamente Ray Palmer,, da oggi soprannominato “Punching Ball”, che di mazzate ne ha prese nel cortile del gulag da una specie di Bulldozer e poi è stato allegramente preso a martellate sulla schiena dagli aguzzini della Vostok. Vedendo lui mi pare di vedere Shu, la stella del sacrificio di Ken il Guerriero, sì quello che poi finisce schiacciato sotto la piramide di Sauzer. Un uomo buono, gentile, ingenuo, ma che sa arrivare anche all’estremo per tutelare i propri amici anche a costo di rimetterci la pelle. Tutto questo gli garantisce il rispetto di Mick e anche di Snart (ma quello di Snart forse l’aveva già).
Il duo Firestorm, dopo le accese dispute e dico accese non a caso, riescono a trovare il giusto sincrono anche se lontani. Stein si rivela un uomo maturo e uno scienziato dai sentimenti fin troppo umani, incapace di vedere gli amici soffrire, ma dentro di lui restava la quasi certezza che in un modo o nell’altro Jax e gli altri erano lì e lui ce l’aveva scritto col sangue in modo letterale.
Rip e Kendra si prendono una piccola rivincita su Vandal facendolo saltare in aria e mitigando un po’ la loro rabbia per la morte dei loro cari. Kendra riesce a far trovare persino a Rip, così concentrato nella sua missione contro Vandal, un giusto equilibrio facendogli comprendere che divisi si cade e che nessuno è indispensabile ma tutti sono necessari. Infatti la conclusione logica dell’episodio è un’azione corale che porta tutti in salvo, fa esplodere il gulag della Vostok ormai trasformata in una torcia atomica (ma nei fumetti mica muore, quindi fate voi…).
Di certo anche questo episodio ha cementato i rapporti fra tutti e aumentato il rispetto reciproco. Non tutti i tasselli sono al loro posto, è chiaro, ma negli equilibri del team ogni personaggio sta assumendo un preciso ruolo, un po’ come in Star Trek insomma. C’è il comandante costretto a prendere anche decisioni difficili, il vulcaniano riflessivo che potrebbe rispondere alla figura di Stein, il brontolone pieno di sentimento che potrebbe essere Snart, Il klingoniano imbonito esperto di lotta e armi che potrebbe essere Sara e la Romulana diplomatica e saggia che rivive in Kendra.
L’episodio 6 di “Legends of Tomorrow” ci aspetta per darci altri 40 minuti pieni di emozioni, ne siamo sicuri, e noi saremo qui a raccontarvi le nostre impressioni.
Passo e chiudo.
Sono pienamente d’accordo con te, gli autori non si smentiscono mai, azione ed introspezione ben bilanciate come sempre…e io ormai shippo Sara e Snart!!! *__*