Ci risiamo, Legends of Tomorrow è tornato. Eccoci qui a cercare di mettere giù una recensione il quanto più seria e critica di questa premiere della seconda stagione incentrata sulle avventure della nostre beneamate Leggende. Purtroppo, per quanti sforzi abbia fatto, intervallando la visione con film davvero pesanti e impegnati come la retrospettiva di Kiezslowsky in polacco con sottotitoli in turco, non ci sono riuscito.
Quindi vi beccate una recensione leggera, non seria, ma che proverà a farvi rientrare nelle logiche illogiche dei viaggi nel tempo visti dalla prospettiva delle leggende e vi assicuro che se nella prima stagione lo scopo ultimo era ben definito e chiaro, in questa seconda le cose non sembrano del tutto lineari e il primo episodio si presenta già abbastanza confusionario, almeno nella prima parte.
Si parte dal presupposto che i nostri eroi, orfani di Capitan Cold e fautori della fine dei Time Masters, si siano presi in carico un fardello non da poco e no, non parlo di procurare hot dog di ogni epoca a Heat Wave e nemmeno viaggiare nel tempo per giocare al superenalotto e diventare subito ricchissimi. Devono impedire che i pirati del tempo possano creare danni alla linea temporale mantenendola tale e quale a prima.
Ci si chiede però quale sia lo scopo, visto che comunque loro nella prima stagione hanno decisamente fatto il contrario per perseguire l’obiettivo di fermare Vandal Savage, ma questa è, in sostanza, la missione della Waverider e del suo eterogeneo equipaggio.
Al di là degli scazzottamenti vari a spasso per il tempo, invero divertenti, quello che davvero rende la serie fuori di testa è questo continuo cambio di prospettive, di tempo, di nemici, di pericoli. Quando entri nel turbinio delle Leggende non ne esci più.
Il sindaco Queen, sì proprio Oliver Queen, ci accompagna in questo episodio introduttivo e ci presenta Nate Heywood, uno storico sui generis, più abile a correre e scartare guardie che stare chino sui libri. Il giovanotto convince subito il nostro Green Arrow con i suoi modi molto diretti e soprattutto per il fatto che sembra sapere tutto di lui, dei viaggi nel tempo e delle Leggende.
Nate sembra un buon personaggio e si introduce nel modo migliore nel mondo delle serie DC targate CW. Non poteva certo presentarsi dentro Legends in giacca e cravatta con la pipa magari per darsi un tono professorale, no, doveva presentarsi esattamente così come l’abbiamo visto, altrimenti non sarebbe stato credibile.
Nel proseguimento dell’episodio incontriamo Mick Rory (Heat Wave) che nella logica illogica di questa prima puntata diventa l’unico presente all’interno della Waverider quando Oliver e Nate arrivano. Dico illogica in quanto fra tutti i personaggi che potevano ferirsi e restare, Mick sembra quello meno adatto a fare racconti o resoconti relativi ai viaggi nel tempo.
Da qui inizia una sorta di linea narrativa più chiara che però passa per nomi e personaggi a noi già noti da altri cicli telefilmici della CW, e mi riferisco a Eobard , il cattivo della prima stagione di The Flash, e Damien Darhk della season 4 di Arrow. Condisci il tutto in salsa nazista con tanto di bomba atomica e rapimento di Albert Einstein e ottieni un guazzabuglio che alla fine dei conti funziona ancora una volta.
Quello che non mi convince è questo continuo ricorrere a personaggi già usati fino alla sfinimento nelle altre serie, anche se va detto, per inciso, meglio questo che introdurre continuamente personaggi senza senso come fanno altre serie TV. In fondo Damien alleato con Eobard rientra un po’ nello schema da fumetto di cui la serie è completamente avvolta. Gli antagonisti, i cattivi, non possono che essere migliori se sono credibili e ben rodati da anni di lotte con i nostri eroi.
Così, tolto il già nominato Heat Wave, ci ritroviamo a vedere in azione Sara Lance brava a letto con regine e streghe quanto letale guerriera, Ray Palmer con il suo costume buono per tutti gli usi tranne che per disinnescare vecchie bombe atomiche, il professor Stein sempre più ironico e irriverente, capace anche di mollare sganassoni ad Einstein come fosse un film con il compianto Bud Spencer, Jax ormai nominato meccanico ufficiale della Waverider e poi lui, l’ultimo sopravvissuto fra i time Masters: Rip Hunter.
Rip sparisce in questo episodio e non si sa dove sia finito, in quale epoca si trovi, ma lascia in eredità ai nostri eroi un compito difficile ma anche gli strumenti per farlo. Siamo certi che presto o tardi le loro strade si incroceranno, ma ora come ora va impedito che i Nazisti riescano a far esplodere una bomba atomica a New York. Sarebbe tutto anche semplice, in fondo e lo è alla fine di tutto, peccato che quando sei convinto di aver finalmente capito tutto della vita e la serie prende una strada sensata e logica, ecco che spuntano fuori a caso degli scalmanati in maschera in anticipo di quindici giorni rispetto ad Halloween, che si identificano subito come la Justice Society.
Io mi sono davvero divertito e il ritorno di una serie davvero leggera nei fatti mi ha fatto piacere. Sarà un onore per me recensirla in esclusiva.
Amici, ricordatevi di votarci Ai Macchianera Italian Awards!!! Tutte le info qui.
Passo e chiudo.